Non ci posso credere! Da un pensiero di Oriana Fallaci riprodotto su face book:”Niente ferisce, avvelena, ammala quanto la delusione. Poichè la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita, cioè quel voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo”. Oggi scopro un’ultima mia delusione.
Il fatto: all’inizio di quest’anno, il Giudice del Tribunale Civile di Savona, Dott. Luigi Acquarone, emanava sentenza di condanna solidale, seppure con percentuali diverse, nei confronti del Comune di Noli, del costruttore Zoppi, del committente Z&R srl e dell’Ing. Giovanni Delfino (progettista e direttore lavori) al risarcimento dei danni provocati al civ. 18 e 16bis di Via Belvedere, oltre il pagamento delle spese di giudizio (da versare per legge entro 60 giorni).
Come previsto da innumerevoli leggi e cavilli, tre soggetti e le relative assicurazioni (il quarto ha da tempo attivato la sua assicurazione che ha risarcito il massimale), mai contestando la quantizzazione del danno provocato e certificato dopo un lungo periodo di sedute periziali tra le parti, hanno proceduto, ognuno per proprio conto ed in forme diverse a chiedere appello e nel contempo sospensione del risarcimento.
E’ una causa che, iniziata nel 2010, non vede sbocco definitivo ancora oggi. Ma cosa succede?
In questi giorni l’Agenzia delle Entrate sta inviando avviso di pagamento di oltre 200.000€ a ciascuno dei condomini del palazzo in questione per la riscossione della tassa di registro ancora oggi dovuta ma non pagata dai quattro soggetti soccombenti e condannati a pagarla.
Tutto questo in base al DPR 131//1986 art.54 (riscossione dell’imposta in sede di registrazione) e art. 57 (soggetti obbligati al pagamento) che prevede, per il principio di solidarietà, che comunque qualcuno paghi, quindi anche chi ha vinto la causa!!!
Da uomo della strada, qualcosa del genere sull’argomento giustizia, mi ero permesso di esprimerlo sul No. 94 del 6/9/2016 di Trucioli.it “Statuti di Noli e giustizia lumaca”(vedi….).
Da persona umana di strada, per me è inconcepibile che lo stato italiano, con questa formula della solidarietà applicata anche a chi ha vinto per riscuotere comunque la “LA TASSA” governativa, inneschi, di conseguenza, ulteriori cause risarcitorie nei confronti degli inadempienti. Intanto lo stato “vampiro”si sazia, gli Avvocati ci sguazzano; la giustizia, quella vera, viene disattesa. Ecco il motivo della mia ulteriore delusione che vede, con questo nuovo caso, sempre più legalizzata quella sprezzante affermazione: “Se vuoi il tuo denaro, fammi causa”.
Ecco una delle inconfutabili richieste del magistrato Pier Camillo Davigo: pene certe, non condoni.
LUTTI CITTADINI
Giuseppina Ganduglia, 80 anni, vedova Chenet (Chinetti per i nolesi) si è spenta a Savona. Era rimasta vedova in giovane età dopo il trasferimento della famiglia con due figlie in quel di Zinola. A Noli lascia la sorella con la sua famiglia.
Alda Mariani, 81 anni, vedova di Franco Vivaldo (Maestro di musica – ferroviere) lascia la figlia con nipoti. Infermiera, ha trascorso molti anni come volontaria nella Croce Bianca locale, rendendosi utile alla comunità con la sua professionalità.
Pino Bonora, 75 anni, troppo prematuramente ha lasciato la moglie, il figlio, tutti i parenti, ma sopratutto il nipotino a cui era affezionatissimo. Laureato, promotore farmaceutico, di lui conservo tanti piacevoli ricordi oltre una sua spiccata capacità nel presagire futuri assestamenti politici. Persona riservata come ha sempre dimostrato di essere, lavoro e famiglia, sapeva rendere simpatico il suo modo schietto di colloquiare. Constatare la chiesa completamente occupata durante le esequie ha dimostrato che sono in tanti coloro che, con la loro partecipazione, hanno inteso dimostrargli la loro amicizia.
Luciana Giusto, 84 anni, vedova di Ario Rosa, è mancata all’affetto del figlio, del compagno , del fratello e di tutti i famigliari. Da sempre e sino all’ultimo albergatrice capace, con il marito ed il figlio ha costruito a Noli il primo residence alberghiero “Villa delle Rose”, da sempre il fiore all’occhiello nella categoria.
Fuori sacco: la notizia della scomparsa della Sen. Tina Anselmi mi ha rattristato. Per me è stata, dimostrandolo con le sue azioni comportamentali, una donna simbolo della vera ideologia politica della Democrazia Cristiana. L’essere stata costretta quando era solo dodicenne ad assistere all’impiccagione di partigiani assieme alle sua compagne di scuola, ha cambiato il senso della sua esistenza, diventando convinta staffetta partigiana. Episodio che conferma (per non dimenticare)ciò che un più giovane Carlo Gambetta ha potuto provare di fronte ad una crudele realtà di vita vissuta nel lontano 1945: “Noli, una finestra sulla piazza” Trucioli.it del 23//04/2015 (vedi).
La Senatrice Anselmi deve essere infine ricordata positivamente sopratutto per il coraggio che ha dimostrato, con la sua “schiena dritta”, nel condurre da Presidente della Commissione d’inchiesta Parlamentare sulla P2, la faticosa ricerca/scoperta di quelle sconcertanti amare verità.
Carlo Gambetta