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Latin Lover addio!Come eravamo. L’estate in Riviera da playboy e rubacuori. La coppia si divideva un mese all’anno


La coppia deve dividersi per almeno un mese all’anno? Era questo il quesito sulla copertina dell’Espresso del 23 luglio 1978. Erano anni di grandi cambiamenti di costume. Sulle nostre spiagge, sui lungomare, nei dehor, nella sale da ballo, in strada c’era la ‘caccia’ alla straniera, alle signore in vacanza senza i mariti o i compagni.

Mentre all’estero le vacanze separate- dette anche  ‘one person tour’- erano già un fenomeno corrente, nel nostro Paese si trattava di una tendenza nuovissima, che spesso partiva da una proposta femminile.

Il sociologo Franco Ferrarotti affermava infatti che era la donna l’elemento dinamico della coppia, mentre l’uomo esercitava una forte resistenza. Le motivazioni dietro questa scelta erano molte; in primis l’esigenza di evadere dalla monotonia coniugale, ma poi anche la gelosia e la rivalsa  e persino lo stimolo sessuale. La scrittrice Linda Ravera e il regista Marco Ferreri erano scettici e affermavano che non basta un mese di lontananza per dare nuova linfa a rapporti monotoni. Memorabili, per generazioni, gli estate dei latin lover,  casanova, dongiovanni, donnaiolo, ladro di cuori, playboy, rubacuori, seduttore, tombeur de femmes.

E nella lunga stagione invernale i ‘vitelloni’ si raccontava al bar il numero delle prede. Tra avvenenti signore italiane, biondissime, longilinee occhi azzurri, alte e aitanti del centro e nord Europa che andavano pazze per i capelli castani, l’italiano focoso, abbronzato. I Bagnino erano assurti a imbattibili quanto a ‘caccia grossa’. E al momento del commiato pianti a dirotto. Promesse. Non sono mancati neppure gli amori stabili e di vita coniugale.


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