Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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I miei ricordi e un rimorso. La Pinna Nobilis tra Noli e Spotorno


Salviamo la Pinna Nobilis. Un rimorso.

di Massimo Germano

La Pinna Nobilis, una stupenda enorme conchiglia che vive nel mare Mediterraneo, è malata, bisogna salvarla. Da segnalare il progetto
denominato “Life Pinna” che mira alla conservazione ed al ripopolamento della Pinna Nobilis nel Mediterraneo Occidentale e nel
Mare Adriatico. Al suo interno, per coinvolgere il pubblico e per contrastare la scarsità di dati sulla presenza di esemplari vivi di Pinna Nobilis, è stata avviata una campagna di Citizen Science denominata “Segnala la Pinna!“. Attraverso un’interfaccia disponibile sul sito web di progetto sono state raccolte le segnalazioni dei subacquei, non so se la cosa sia ancora operativa.

Salviamo la Pinna Nobilis! Qualche anno in meno e mi tufferei a capofitto nell’impresa. Ma in realtà chi sono io che oggi si unisce
a questo appello? Ho rispettato sempre la natura come avrei dovuto? Ripercorro il passato e affiorano i rimorsi. Sia mio nonno che mio
padre erano molto rispettosi dell’ambiente. Per mio nonno era una ragione di vita, per mio padre anche una questione di lavoro. La sua
ditta forniva erbe aromatiche e medicinali ad importanti ditte di bevande, farmaceutiche ed alimentari, e lui si occupava sia dello sviluppo di coltivazioni specifiche, come quella della menta o della camomilla, sia del raccolto razionale di prodotti spontanei come il timo. Oggi molte specie sono protette, ma già allora c’era una coscienza ecologica. Guai durante le gite in montagna a raccogliere fiori senza motivo, in maniera indiscriminata, solo l’essenziale per l’erbario.

Purtroppo questa sensibilità ecologica si allentava al bordo del mare. Allora al mare o ci nascevi oppure ne restavi escluso. Se lo vedi per la prima volta a vent’anni resta per sempre qualcosa di diverso, di sconosciuto. Mio padre controllava poco le mie avventure marine, forse non voleva interferire con qualcosa che lui non capiva, e di cui conservava un timore inconfessato. Non voleva comunicarmi le sue paure.

Massimo Germano: I rimorsi di subacqueo (foto del 1958)

E io paure non ne avevo certo, allora. A volte si passava il limite. Tra tuffi dal trampolino, immersioni multiple al largo della boa, gite in barca a Capo Noli, se ne combinavano di tutti i colori. Oggi è diverso, il rispetto del mare è molto più sentito di allora, anche le attrezzature sono migliorate. Allora col fucile da subacqueo si sparava a qualsiasi cosa, si raccoglievano ricci e conchiglie senza motivo, spesso si saccheggiava letteralmente il mare senza riflettere al futuro. Quanti rimorsi! Ma quello più grande oggi lo provo al pensiero di una conchiglia gigante che cercai di sradicare da ragazzino al largo dello Scoglio del Prete, tra Noli e Spotorno.
Probabilmente era proprio una Pinna Nobilis, emergeva in un mare di posidonia, come un fiore enorme. Fu una fatica stupida e puerile, perchè dopo molti tuffi inutili la dovetti abbandonare sul fondo. Oggi la Pinna Nobilis è superprotetta, ma ormai il nemico non sono più i ragazzini, è l’inquinamento.

Massimo Germano

 

 


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M. Germano

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