Temo la burocrazia come un mostro vorace sempre pronto a divorarmi, ma anch’io ho avuto bisogno di un certificato. In particolare dovevo approvvigionarmi di una visura catastale.
di Gianfranco Barcella
Mi ricordavo che l’ufficio del catasto fosse ubicato in una delle torri di Corso Ricci a Savona. Da tempo non bazzicavo per quelle stanze asettiche ed allora ho controllato sul web. Ho letto: CATASTO, UFICIO STATALE DI SAVONA Corso Agostino Ricci,14- 17100 Savona. Confortato, mi avvio a piedi, dubbioso di trovare un parcheggio, in una bella mattinata di Aprile finalmente illuminata dal sole. Giunto al portone trovo con sommo disappunto un minuscolo cartello e leggo: per i certificati catastali rivolgersi all’Ufficio delle Agenzie delle Entrate, in via Fiume 7b.
Suono al campanello del citofono al numero dell’ufficio per avere una conferma e nessuno risponde. In compenso il portone si apre e nell’androne scorgo molti scatoloni di cartone, accatastati per terra, frutto forse di un imminente trasloco di scartoffie. Penso: fammi salire per parlare con un’anima buona se ancora è presente in loco ma sulla porta dell’ascensore leggo drammaticamente il fatidico avviso: FUORI SERVIZIO.

Decido di arrivare in Via Fiume, spinto dalla necessità e dalla volontà di fare una bella passeggiata lungo il viale alberato di Corso Ricci, Appena attraversato il ponticello sul torrente Letimbro mi ritrovo in via Acqui, tempestata di buche. Cammino prestando molta attenzione: <se cado, penso, e mi fratturo una caviglia posso portare a giudizio il Comune, ma con i tempi della Giustizia Civile…>. (In realtà il tribunale civile di Savona è primo in Italia quanto a rapidità dell’iter giudiziale). Giungo di fronte agli uffici dell’Agenzia delle Entrate, integro e contento di non essere passato da via Tissoni quando è ceduto addirittura l’asfalto… Sulla porta scrorgo un cartello. Gli uffici del Catasto ricevono il Martedì e Mercoledì, su appuntamento. Mi faccio coraggio ed entro: una gentile impiegata nei pressi dell’ingresso mi accoglie con un sorriso. Porgo la mia tessera sanitaria e chiedo un appuntamento: mi viene comunicato che il cartello esposto fuori è errato. “Mi sono dimenticata di cambiarlo– mi dice la cortese impiegata-. Si riceve il Martedì ed il Giovedì”.
Concordo una nuova data per la prima quindicina di maggio ed il gioco è fatto. Soggiungo ancora che devo consegnare copia dell’esposto, fatto di recente alla Polizia Postale perché ho avuto una e-mail truffaldina da una fantomatica INPS che mi comunicava che l’impoto dovutomi dall’Agenzia delle Entrate sarebbe stato corrisposto dall’INPS stessa con la successiva mensilità a patto che avessi comunicato i miei dati bancari personali. Il misfatto è accaduto proprio due giorni dopo che avevo consegnato la mia regolare domanda di rimborso proprio all’Ufficio delle Agenzie delle Entrate di Savona. Sempre la medesima impiegata mi comunica che molti sono già stati i casi di phishing segnalati; la direttrice dell’ufficio, essendo oberata di lavoro, difficilmente mi potrà ricevere. Forse un funzionario potrebbe essere disponibile. Si vedrà….
Mi rendo conto con amarezza che lo Stato, risparmiando anche sulle risorse umane chiede al cittadino sempre di più e gli offre sempre meno. E siamo arrivati ad un debito pubblico che supera i tre mila miliardi, i salari sono i più bassi d’Europa e le tasse sono le più alte! C’è qualcosa che non va nella gestione della cosa pubblica…! La seconda parte dell’art.3 della nostra bellissima e dimenticata Costituzione, recita così:< E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese>.
E forse siamo arrivati anche <al minimo etico >come affermava il giurista Manzini. Ma non finisce qui! Mi perviene una e-mail dall’ufficio Tributi di Savona alla quale è allegato il bollettino di pagamento di una tassa supplementare per la raccolta rifiuti, per l’anno passato, già pagata regolarmente in un’unica soluzione. Mi si dice che è legittima l’imposizione fiscale retroattiva ma mi lascia molto perplesso questa facoltà.
Al funzionare della Polidia Postale ho esposto anche il mio disappunto perché ogni giorno subisco tentativi di truffa da parte di fantomatici uffici della Banca San Paolo, di Poste Italiane, da ditte di spedizioni pacchi. Per tutta risposta mi si dice che il Web concede una sorta di impunità ai potenziali truffatori, accogliendoli nell’anonimato, e favorendo implicitamemte il proliferare del fenomeno.
Ma ripensandoci, stiamo migliorando. L’anno precedente ho ricevuto per posta ordinaria sempre un bollettino TARI da pagare per un supplemento impositivo, comprensivo di mora perché inadempiente. A detta dell’Ufficio preposto era allegato alla busta contenente il bollettino della tassa ordinaria. A loro risulta incontestabilmente inviato per posta ordinaria. Io non l’ho riscontrato, altrimenti avrei pagato anche quello, obtorto collo, come ho sempre fatto. Cosa volete che siano 30 euro circa, in più od in meno per un pensionato statale! Ma il modo ancor m’offende perché sono stato sanzionato per una negligenza non mia; oltre il danno la beffa! “Siamo la culla del diritto-soleva ripetermi l’avv. Anfonso Lepore– ma il diritto in Italia è rimasto nella culla!”.
I miei pensieri cominciano a girare in tondo come i pesci rossi in una palla di vetro ma <Io pago!!!> Come se non bastasse la raccolta differenziata a Savona, ormai è diventata un caso politico. I rappresentanti del Coordinamento Savonese di Fratelli d’Italia hanno allestito un gazebo in corso Italia, angolo via Paleocapa, <per ascoltare tutti i cittadini, a riguardo della difficile questione del passaggio alla raccolta differenza porta a porta>. <Come già più volte abbiamo evidenziato- continua il comunicato- contestiamo, essenzialmente, il metodo ed ancor più il fatto che l’amministrazione comunale di fronte a ripetuti appelli per apportare modifiche più consone alle esigenze dei cittadini, continui a tirare diritto per la propria strada. Abbiamo firmato la mozione condivisa fra tutte le forze di opposizione che è stata portata e discussa nel consiglio comunale, tenutosi di recente. Il dibattito è il sale della democrazia perché solo attraverso il confronto si può arrivare a mettere in atto azioni e provvedimenti consoni alle esigenze di tutta la cittadinanza. Speriamo che questa amministrazione, da sempre sorda nell’ascoltare le istanze dei cittadini, ne voglia tener conto”.
Nel frattempo, vorrei sbagliarmi, continuerà l’allestimento delle isole ecologiche.I cassonetti intelligenti posizionati nel centro-città, per un periodo iniziale, saranno aperti e funzioneranno senza tessera per <abituare> i cittadini alla nuova pratica dello smaltimento rifiuti. Fabio Orsi, capogruppo del Pensiero Libero.zero torna sul tema della richiesta di un rinvio del servizio, dopo aver approfondito e affrontato tutte le criticità: “Nel marasma generale di questi giorni, neppure si comprende se sia il comune o il gestore a non voler sospendere l’avvio del porta a porta, e per quale ragione, se sia il Comune od il Gestore a ritenere che il servizio non sia modificabile; chi dei due non voglia chiedere un parere legale; se sia il gestore a ritenere che il servizio non sia modificabile; chi dei due non voglia chiedere un parere legale; se sia il gestore a minacciare ricorsi oppure da dove il Comune assuma tutte le certezze ”. “Insomma -conclude Orsi– non si comprende chi tenga in mano la situazione e chi diriga le danze in questo brutto teatrino che sta esasperando la città. E intanto continuano a mancare le risposte e cominciano a partire, a quanto si apprende, le azioni legali. Tutto per non voler aspettare un attimo e partire quando tutto sia chiarito”.
Nel frattempo prosegue la raccolta firme per chiedere che i cassonetti con la scheda vengano estesi a tutta la città, mentre per alcuni palazzi si è deciso si passare dai cassonetti condominiali ai singoli mastelli, con situazioni in divenire e sopralluoghi ancora in corso. I promotori della raccolta firme per avere i cassonetti intelligenti in tutta la città affermano: “Auspichiamo che il Comune di Savona abbia il coraggio di chiedere un parere tecnico sulla manovrabilità del sistema e che estendano le isole ecologiche! Stanno creando disparità ed aumentano il malcontento cittadino” “Sea-S ritiene che l’attuale dotazione organica permetta di garantire il servizio– proseguono- ma quello che vediamo spesso a Savona, sono svuotamenti ritardati e strade sporche, come sarà con centinaia di mastelli sui nostri marciapiedi con il servizio di ritiro esteso fino alle 12,30”. E soggiungono: “I Savonesi nel 2019 pagarono un aumento delle tariffe Tari con la promessa che sarebbero stati posizionati cassonetti intelligenti ed isole ecologiche. Se l’aumento del 6% delle tariffe Tari fu applicato a tutti gli utenti, perché si mantiene la promessa solo per il centro?”.
Forse si potrebbe ampliare il sistema dei cassonetti intelligenti ma il Comune e la Seas sono perentori: “Impossibile, perché il piano industriale non lo prevede e si metterebbe a repentaglio l’esito della gara“. Ma restano problematiche assurde e dubbi sempre nuovi mentre alcuni cittadini pensano disciplinatamente di ritirare i Kit ed altri sperano ancora in una retromarcia da parte delle istituzioni “Viviamo delle situazioni paradossali– spiega Miriam Ferraris, nipote di una residente di via Servetaz, nel quartiere di Santa Rita-. Nel palazzo in cui risiede mia nonna ci sono due portoni distinti, con numeri civici diversi, ma attigui. I residenti di un civico faranno il porta a porta conferendo i rifiuti nei bidoni condominiali con la chiave. Nel civico di mia nonna, invece i residenti, dovrano portare i mastelli sul marciapiede. Fra l’altro per una persona anziana non è una cosa semplice: sono pesanti e grossi. Mi preoccupa molto il fatto che mia nonna debba portare in strada i raccoglitori e poi portarli a casa da sola”. Due sistemi distinti per due civici attigui quindi la differenza è determinata dal numero di appartamenti. La discriminante è quella dei dodici appartamenti: entro la soglia dei dodici, il sistema varato da Seas è quello che l’uso dei mastelli da lasciare su marciapiedi, la sera, nei giorni indicati. Per i palazzi con più di dodici appartamenti si ricorre, invece ai cassonetti condominiali. “Il paradosso– prosegue Miriam Ferraris– è che due portoni attaccati debbano ricorrere a due sistemi diversi”.Così ho letto sul Secolo XIX.
Personalmente sono disorientato: i residenti della zona collinare della Conca Verde, via Valvada e le vie limitrofe (la mia zona) si oppongono decisamente al nuovo sistema di raccolta rifiuti. Questa zona interna rientra tra le <case sparse> e prevede il porta a porta con i mastelli delle unità singole. “Abbiamo fatto un incontro ed abbiamo preso questa decisione: non ritireremo i kit della raccolta differenziata. Abbiamo strade strette; non abbiamo lo spazio dove mettere i mastelli, spiega il referente della zona, Domenico Bova. “Sono disorganizzati, non sanno neanche loro cosa fare”, aggiunge riferendosi a Sea-s-.
Nel frattempo prosegue la raccolta firme contro il nuovo sistema e sono già migliaia i Savonesi che hanno aderito. Come se non bastasse è stata respinta la proposta della minoranza di rinviare a ottobre l’avvio del nuovo sistema per <organizzare al meglio il servizio e dare il tempo agli amministratori dei condomini di finire i sopralluoghi e fare le assemblee condominiali. Gi amministratori stessi pare che non abbiamo avuto l’opportunità di incontrare ancora i rappresentanti della Sea-s. Dal mio amministratore non ho ancora ricevuto alcunché in merito. Da ultimo ho letto sul Secolo XIX un titolo a caratteri cubitali che mi crea molta ansia: “PORTA A PORTA: IL COMUNE TIRA DRITTO”
Di certo non mi resta che invidiare coloro che abitano in centro con marciapiedi grandi e puliti ed androni capienti. Sono contento per tutti quelli che avranno minori difficoltà di quelle che avrò io. Dovrebbero ringraziare pubblicamente la Giunta Comunale che ha risparmiato loro molti problemi. Mio nonno diceva: “Piove sempre sul bagnato!” Io penso e ripenso a dove sistemare i mastelli sia dentro che fuori casa e mi trovo in un profondo disagio, solo uno in più degli altri. Aveva Ragione Kafka: “La scrittura è solo una forma di preghiera”.
Gianfranco Barcella