Prorogata fino al 13 aprile 2025 la mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto nel Complesso Monumentale di San Francesco di Cuneo.
di Luciano Bona
Cuneo -Visto il notevole interesse destato e l’alto numero di visitatori la Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo annunciano la proroga, sino a domenica 13 aprile 2025, della mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica, e invitano il visitatore a esplorare il fascino delle città d’arte italiane e il loro potere evocativo. allestito negli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco di Cuneo.
Questa raccolta unica celebra la trasformazione artistica del paesaggio urbano, elevandolo a palcoscenico a cielo aperto, dove realtà e immaginazione si fondono in spettacolari scenografie. Promossa dalla Fondazione CRC e da Intesa Sanpaolo in collaborazione con le GallerieNazionali di Arte Antica, l’esposizione è curata da Paola Nicita e Yuri Primarosa e sarà visitabile fino al 13 aprile 2025.
Il percorso espositivo, creato per lo spazio cuneese, si apre con un omaggio a Gaspar van Wittel, maestro olandese che ha dato al vedutismo una rigorosa struttura prospettica grazie alla sua formazione scientifica. Le sue opere si distinguono per la precisione architettonica e per le vivaci scene di vita quotidiana che animano le composizioni. Tra i capolavori in mostra spiccano la Veduta di Roma dalla piazza del Quirinale (1684) e la Veduta del Tevere a Castel Sant’Angelo (1683). Questi sono esempi perfetti della fusione tra rigore tecnico e dinamismo urbano. Di particolare interesse è anche il dipinto Le isole Borromee (1686-1690 circa).
Segue una sezione dedicata a Giovanni Paolo Pannini, maestro del capriccio architettonico. Pannini ha saputo unire elementi reali e immaginari in composizioni che evocano un nostalgico dialogo con il passato classico. Tra le opere esposte, la Capriccio con la statua equestre di Marco Aurelio (1745) e Ruderi con terme (1730) esprimono una visione poetica, dove le rovine diventano protagoniste di paesaggi senza tempo.
Le vedute veneziane di Canaletto costituiscono un altro momento centrale della mostra. Con dipinti come la Veduta di Venezia con piazza San Marco e le Procuratie (1735-40) e la Veduta di Venezia con la piazzetta (1741 circa), l’artista immortala la serenissima in tutta la sua luminosa magnificenza.
La mostra si conclude con il contributo di Bernardo Bellotto, nipote ed erede artistico di Canaletto. Bellotto sviluppò uno stile personale caratterizzato da una tavolozza cromatica più fredda e da un’atmosfera malinconica. La sua Piazza del Mercato della Città Nuova di Dresda (1747 ca) rappresenta una visione poetica delle città europee, raffigurate come luoghi vivi e complessi, intrisi di una profonda sensibilità emotiva.
Luciano Bona