Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli. Il mio ricordo di Ino e il suo dono particolare: una mente fotografica


Ino, l’artista che parlava con la matita non è più tra noi.

di Carlo Gambetta

Ino Beiso e la nipotina

Beiso Emanuele (Ino), classe 1929 era nato a Noli. Ha frequentato l’Università di Architettura senza conseguire la laurea. E’ stato il primo, con idee ben chiare, a disegnare e proporre l’utilizzo del ferro per i cancelli  dei negozi di Via Colombo. Uno dei fiori all’occhiello è stata l’originale progettazione del complesso alberghiero “la Kava” a Bergeggi. Le abitazioni da lui progettate uniscono l’originalità del suo genio alla funzionalità.

Ino era scrupoloso nella scelta dei materiali che dovevano essere belli ma convenienti dal punto di vista economico.

A futura memoria, da ex Sindaco, sento l’obbligo di ringraziare ancora una volta l’amico Ino per il regalo che ha fatto alla comunità tutta: l’idea di come riutilizzare l’area ferroviaria dismessa tra la galleria del treno a levante di Noli e il torrente S. Antonio.

Correva l’anno 1976 con Ino Beiso consigliere di maggioranza (partito Liberale) in una lista di pentapartito eletta l’anno precedente.

Ricordo lucidamente quella mattina in cui, assieme ad altri colleghi di maggioranza, stavamo discutendo sul futuro urbanistico della zona a seguito della demolizione del  rilevato ferroviario.  Era quasi mezzogiorno: mi trovavo in piedi vicino alla finestra dell’ufficio del Sindaco che guarda sulla piazza, quando vedo passare Ino.  Lo faccio salire per avere un suo parere sull’intenzione dell’amministrazione di proporre questa zona nel cuore di Noli da adibire a verde pubblico, con piazza Chiappella, in particolare, da destinare a ospitare manifestazioni pubbliche.

Ino si assenta, per poi ritornare una ventina di minuti dopo. Ha in mente due proposte che disegna, alla sua maniera, su due fogli; quello che mi ha lasciato incredulo è stata la rappresentazione fotografica dell’area nei minimi particolari: altezza dei palazzi, balconi, viabilità.  Si, Ino aveva un suo particolare dono naturale: una mente  fotografica.

Si decise per la sistemazione che ancora oggi, dopo oltre quarantanni dimostra di essere funzionale.….

Ino scelse i materiali per piazza Chiappella e il Geom. Rissone preparò il progetto (finanziato con la Cassa Depositi e Prestiti) per essere approvato in C.C.  Costo “ZERO”.

Ino ha anche disegnato il monumento ai Caduti di Via Monastero, ricorda P.L.Fiorito.

Negli ultimi giorni della sua vita ha manifestato il suo disappunto per non essere riuscito a vedere una soluzione, attesa ormai da tantissimi anni, (e non solo da lui) per la salvaguardia della Torre di Papone.

Addio Ino, di te mi accompagnano i momenti in cui ti esprimevi disegnando il tuo pensiero, la tua proposta su un “pezzo” di carta,  sussurrando… “così…così, così”.

Carlo Gambetta 

 


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C.Gambetta

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