Da Il Sole 24 Ore, on line, a firma di Roberto Galullo – Su 500 iscritti, un quinto sono italiani. A Malta la legge consente massima riservatezza sui nomi. Incontri e affiliazioni avvengono anche in Italia.2/Un capoverso del testo originale giuramento massonico (Piazza del Gesù):”Alla presenza del Grande Architetto dell’Universo: prometto e giuro….
“….di non palesare giammai i segreti della Libera Massoneria; di non far conoscere ad alcuno ciò che mi verrà svelato, sotto pena di aver tagliata la gola, strappato il cuore e la lingua, le viscere lacere, fatto il mio corpo cadavere in pezzi, indi bruciato e ridotto in polvere, questa sparsa al vento per esecrata memoria ed infamia eterna....”.(vedi a fondo fotocopia atti giudiziari).
ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE QUOTIDIANO DELLA DELLA CONFINDUSTRIA- La massoneria non finisce mai di sorprendere e così accade che alcune logge maltesi, di maltese abbiano leggi e diritti e di italiano l’origine di molti affiliati. In prevalenza siciliani, calabresi e sardi.
La storia va raccontata dall’ultimo capitolo, scritto sull’asse Palermo-La Valletta da oltre 20 fratelli del Grande Oriente d’Italia (Goi), guidati dal Maestro venerabile Antonino Recca, ex Presidente del collegio circoscrizionale dei Maestri venerabili della Sicilia del Goi. Insieme, il 23 novembre 2024, hanno fondato la Loggia Garibaldi n. XVI.
Loggia Garibaldi- La loggia dell’eroe dei due mondi si aggiunge ad altre 16 logge maltesi, che complessivamente contano circa 500 fratelli (con ampio turn over) appartenenti ad una ventina di nazioni diverse (un quinto circa gli italiani, in gran parte del sud e isole). Poi ci sono altre due logge inglesi. Si può affermare che a Malta c’è verosimilmente un massone regolare ogni circa 500 residenti maschi oltre i 21 anni (anno dal quale è possibile chiedere l’affiliazione nell’isola). Per fare un confronto, la media italiana è un fratello del Goi ogni 1.062 residenti maggiorenni.
Diciassette logge- I bilanci non sono pubblici ma ogni anno devono essere regolarmente presentati nelle sedi preposte (allo Stato maltese sono noti direzione, esecutivo, statuto e bilanci) e fratelli possono essere anche magistrati, giudici e giornalisti.
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Le quote annuali delle 17 logge iscritte nel registro della Sglom hanno quote che variano da un minimo di 80 a un massimo di 120 euro. Per i passaggi di grado non esistono quote ma i candidati devono pagare solo le insegne del grado (grembiuli e/o collari). «Pochissimo – commenta sorpreso Claudio Bonvecchio, memoria storica ed ex Gran Maestro aggiunto del Goi, che ha poi abbandonato nel 2022 in polemica con i vertici –. In Italia, con una sede di proprietà, non si tirano fuori meno di 350 euro».
Recca e Cusens non rispondono- Il Sole 24 Ore ha provato a saperne di più sulla Loggia Garibaldi, contattando Recca ma, al momento in cui il servizio viene pubblicato, non è giunta alcuna risposta (che sarà resa nota se e quando giungerà).
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Così come non ha risposto alle sollecitazioni Giuseppe Trumbatore, uomo di peso del Goi in Sicilia e candidato alle ultime elezioni come Gran Maestro aggiunto nella lista guidata da Antonio Seminario.
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Analoga richiesta – estesa alla migliore conoscenza di tutta la massoneria italo-maltese – è stata inviata per due volte al Gran Maestro della Sglom, Simon Cusens, che in quel giorno di novembre ha dato il via ai lavori alla Valletta. Niente, finora nessuna risposta.
Eppure, questa obbedienza ha affermato, nel corso della conferenza dei Gran Maestri il 24 e 25 novembre 2023, che «il 2023 è stato un anno molto importante per il contatto con società e opinione pubblica. Ne è nata una campagna nazionale su tv e radio nazionali, sul principale e rispettato quotidiano “Times of Malta” e sui canali e social media della Gran Loggia, con il risultato di aver coinvolto 165mila persone (il 20% della popolazione) in uno sforzo che vige ancora per aumentare la percezione pubblica della massoneria».
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Risponde D’Ambrogio- Benvenuta, dunque, la risposta al Sole 24 Ore di Carmelo Vincenzo D’Ambrogio, sessantenne docente di Palmi (Rc), dimessosi nel 2019 dalla Gran Loggia regolare d’Italia (Glri), per la quale è stato Grande ufficiale nazionale e regionale e membro del Supremo gran capitolo dell’arco reale. Ora ricopre il ruolo di Gran rappresentante della Sglom per i rapporti con il Goi.
D’Ambrogio, per prima cosa, prova a spiegare il motivo per il quale oltre 20 ‘fratelli‘, in gran parte siciliani, abbiano avvertito l’esigenza di aprire una loggia a Malta: «Semplicemente per omaggiare l’eroe dei due mondi che a Malta ha avuto proprio in ambito massonico una storia breve ma intensa che è stata determinante per realizzare il grande progetto dell’Unità d’Italia». Un «doveroso omaggio per tutto quello che ha fatto per la libertà dei popoli e per la massoneria internazionale». Punto.
Nessuna autorizzazione- Le inestricabili regole (per gli stessi affiliati) della massoneria internazionale, obbligano a chiedere se ci fosse stato bisogno di autorizzazioni incrociate. La risposta è netta: «E’ bene chiarire questo concetto – afferma D’Ambrogio – . La Sglom è un’entità massonica indipendente e sovrana sul proprio territorio, come lo è il Goi in Italia e la Gran Loggia unita (Ugle) in Inghilterra. La Sglom non ha bisogno di autorizzazioni. Basta un certificato di good standing della loggia di provenienza appartenente ad una Gran Loggia in rapporti di reciproco riconoscimento con la Sglom, come lo sono Goi e Glri in territorio italiano e il fratello che richiede l’affiliazione deve produrre una richiesta documentata del proprio percorso massonico e un’autocertificazione regolamentata dalle disposizioni legislative in materia, in cui deve dichiarare la propria posizione nei confronti dell’autorità giudiziaria competente per il proprio territorio di provenienza nonché la propria posizione nei confronti della Sglom, documentando le certificazioni massoniche regolari, di non essere iscritto o avere in corso richiesta di iscrizione ad associazioni massoniche non riconosciute dalla Sglom».
Flos Mundi- D’Ambrogio passa poi ad analizzare, senza sottrarsi e con trasparenza, la vicenda della Flos Mundi n.7 fondata nel 2005 come istituzione massonica di ricerca e di cui è stato a capo fino a novembre 2024. Flos Mundi svolge riunioni fuori dal proprio territorio – Italia compresa, oltre a Paesi dell’Est Europa e Stati che non rientrano nella Ue – dove affilia anche nuovi ‘fratelli’. «Fin dalla sua nascita la Loggia Flos Mundi ha varcato i confini maltesi. Preciso inoltre – afferma sempre D’Ambrogio – che nella Sglom non esiste alcuna loggia itinerante. E’ espressamente vietato alle logge della Sglom effettuare riunioni fuori dall’ambito territoriale maltese salvo quei casi in cui una loggia è invitata da un’altra loggia appartenente ad una Gran Loggia in rapporti di riconoscimento con la Sglom e solo dopo le opportune autorizzazione di entrambi i Gran Maestri».
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«Nel passato – conferma al Sole 24 Ore Fabio Venzi, Gran Maestro della Glri – “Flos Mundi” veniva autorizzata a riunirsi e svolgere abitualmente la tornata in territorio italiano ma non all’interno di una nostra loggia e mai con il passaggio del maglietto (che simboleggia il maglietto del muratore usato per rompere i bordi grezzi di una pietra o gli spigoli affilati delle rocce, ndr) tra i Gran maestri, nel corso della tornata».
Nuovi affiliati e trasparenza- Resta da chiedersi se i nuovi affiliati nel corso dei lavori rituali diventino fratelli della sola loggia maltese in trasferta o anche di quella ospitante. «Chi chiede l’affiliazione – spiega chiaramente D’Ambrogio – viene affiliato solo ed esclusivamente alla loggia della Sglom a cui ha prodotto la richiesta e non ha alcun rapporto con la loggia ospitante, in termini di appartenenza».
Tema delicato, quando le logge maltesi operano all’estero, è quello della pubblicità dei piè di lista, vale a dire tutti i ‘fratelli’ che fanno parte della loggia stessa (i cui nomi, in Italia, tutti gli affiliati possono conoscere, così come in Inghilterra e via di questo passo). «Per tutelare i dati dei membri della loggia, nel rispetto della legislazione che regolamenta la materia nel trattamento dei dati sensibili – spiega D’Ambrogio – la loggia Flos Mundi rende pubblici, come ha sempre fatto fin dal momento della sua costituzione, i dati del Maestro Venerabile e degli ufficiali di loggia».
Privacy- In altre parole, è una questione di privacy che vige nel diritto maltese e i cui criteri sembrano essere adottati anche quando le logge maltesi sono in “trasferta”, visto che, come continua a spiegare D’Ambrogio, «i dati degli altri fratelli della loggia Flos Mundi che partecipano alla riunione della loggia ospitante, vengono comunicati dalla Gran Segreteria della Sglom alla Gran segreteria del Goi previa autorizzazione da parte di entrambe le Gran segreterie. La presenza di ogni fratello è documentata ed autorizzata dalle Gran segreterie pena provvedimenti disciplinari seri nei confronti di coloro i quali violano queste disposizioni».
Se così è, dunque, si conoscono i soli nomi di coloro che sono fisicamente presenti alla riunione che, di regola, come spiega ancora Bonvecchio, sono una percentuale a volte anche sensibilmente inferiore rispetto ai fratelli affiliati a quella loggia. Il Sole 24 Ore ha potuto verificare che non è una questione legata alla Flos Mundi (che si comporta così da sempre) ma a tutte le logge maltesi, che non fanno altro che rispettare le loro leggi nazionali.
Piè di lista vò cercando- A esplicita domanda se la mancata pubblicizzazione dei piè di lista nel tempio italiano che decide di ospitare la Flos Mundi non violi leggi italiane, D’Ambrogio risponde secco: «Non violiamo assolutamente alcuna legge. Noi siamo molto attenti, rispettosi e scrupolosi. I nominativi dei nostri membri vengono comunicati con largo anticipo alle Gran segreterie delle Gran logge di appartenenza».
E per essere ancor più chiaro sui piè di lista aggiunge: «La sfido a dimostrare il contrario di quel che dico. Non c’è nessun piè di lista allegato all’agenda dei lavori della loggia neppure in Italia e ho avuto modo di verificarlo anche nel Goi. Nel momento in cui lei fa una richiesta di ammissione alla Sovrana Gran loggia di Malta, firma un documento che riguarda la privacy ma se firma la liberatoria affinché il nominativo venga conosciuto, non c’è alcun problema e posso darlo a chiunque. A Malta per conoscere il nome di un fratello affiliato devo ottenere la sua liberatoria. E’ questione di riservatezza, visto che il nome e il cognome sono sua proprietà e così accade in tutto il mondo».
Venzi sottolinea che la Glri si comporta e si è sempre comportata diversamente. «Nella circolare che il Gran segretario della Glri invia annualmente alle logge – afferma Venzi asl Sole 24 Ore – c’è infatti scritto: “Convocazioni delle riunioni di loggia”. Le logge sono tenute, a fare diverse copie di convocazione, da inviare tassativamente almeno 7 giorni prima della data prevista per la riunione. La prima copia, per la Gran segreteria, la Gran segreteria regionale e per i fratelli della loggia; la seconda copia, per tutte le logge della Gran loggia regionale a cui la loggia che convoca la riunione appartiene ed una terza per tutti coloro ai quali la Loggia vuole inviare la convocazione al di fuori del proprio territorio regionale.
La copia per la Gran segreteria, per la Gran segreteria regionale e per i fratelli della koggia: 1) Dovrà contenere il piè di lista aggiornato della Loggia (elenco dei Fratelli con relativo grado ed eventuali incarichi in loggia); 2) per qualunque cerimonia: iniziazione, passaggio, elevazione, riammissione, regolarizzazione, affiliazione, ovvero affiliazione in doppia appartenenza, dovrà avere sempre chiaramente esplicitato il nome e il cognome del soggetto interessato. Esempio: “Cerimonia di passaggio al grado di Compagno di mestiere del Fr. Mario Rossi matricola 0000 iniziato in data gg/mm/aaaa, di cui è giunta regolare autorizzazione da parte della Gran segreteria in data gg/mm/aaaa”; 3) dovrà essere inoltrata, oltre che a tutti i fratelli di loggia, alla Gran segreteria all’indirizzo: convocazioni@glri.it ed alla Gran segreteria regionale all’indirizzo: gransegreteria@glri.regione.it.
Inoltre, essendo stato D’Ambrogio, non solo un ex iscritto della Glri, ma anche segretario della sua loggia, in tale qualità ha sempre apposto in calce alle convocazioni tutti i nominativi degli iscritti alla stessa, come d’altronde ben risulta dai documenti in possesso della Glri».
Un esempio corretto- Per capire se è tutto chiaro il Sole 24 Ore ha sottoposto a D’Ambrogio il seguente esempio: “Sono un fratello della loggia Flos Mundi (o altra loggia maltese). A Malta viene convocata una tornata (riunione) della mia loggia. Nella convocazione che ricevo ci sono al massimo i nomi del Gran Mastro e dei Grandi ufficiali. Entro nel Tempio, appongo la mia firma sul registro e sullo stesso registro, se voglio, posso leggere i nomi degli altri miei fratelli registrati e che dunque partecipano in quel dato giorno alla tornata (riunione). Il piè di lista della loggia (vale a dire l’elenco completo degli affiliati a quella loggia alla quale io stesso sono iscritto) non si conosce e non si può conoscere perché la legge sulla privacy maltese consente di sapere il nome di un mio fratello solo ed esclusivamente se ha firmato la liberatoria nel momento in cui è stato iscritto alla loggia (Flos Mundi o una delle altre 16)”.
A questo esempio, la risposta è stata: «Sì, la ricostruzione è corretta». Come conferma D’Ambrogio, la Sovrana Gran Loggia di Malta «non ha alcun obbligo di comunicare nomi e/o affiliazioni però è sempre pronta e disponibile a dare pieno sostegno e collaborazione alle autorità statali territoriali qualora ne facessero richiesta nel pieno rispetto delle indicazioni legislative che regolamentano la materia».
Tanti italiani- La domanda successiva ha cercato di capire come mai – a vedere i nomi dei nuovi affiliati, ad esempio, in una riunione svolta Palmi – così tanti italiani vogliono essere affiliati alla Flos Mundi. Ecco la riposta: «Questo è un fenomeno completamente naturale ed è il prodotto del recente riconoscimento della Sglom e della Ugle inglese presente a Malta da più di 200 anni e fa parte di quelle dinamiche naturali che rendono attraente e stimolante la voglia di conoscenza e il confronto con altre realtà massoniche internazionali. Malta non è soltanto Sglom o Flos Mundi ma è anche Ugle, Gran Loggia di Scozia (presente a Malta con delle logge da più di 100 anni). E’ il centro del Mediterraneo, un crocevia di massonerie regolari e riconosciute in cui ogni membro di una obbedienza regolare ed in reciproco riconoscimento può identificarsi e crescere massonicamente, confrontandosi con situazioni completamente diverse e nuove rispetto al proprio ambito di appartenenza. La grande e vera magia della Sglom è il vedere in Gran Loggia membri appartenenti al Goi e alla Glri convivere fraternamente in un contesto dove l’unico e assoluto obiettivo è l’esaltazione del concetto di massoneria universale. Ovviamente per i fratelli delle logge del sud la posizione strategica e logistica è più allettante rispetto al resto dell’Italia. Dalle regioni del sud un volo aereo dura 30 minuti».
(Non) si parla sardo- C’è ancora Italia nella loggia Deae Matres, fondata a Malta nel 2021. Il nome richiama un’antica forma di divinità e il culto pagano della Dea Madre, praticato in tutto il Mediterraneo, prima dell’avvento del Cristianesimo e che unisce idealmente l’isola di Sardegna a quella di Malta. La loggia è stata fondata appositamente per i fratelli sardi già membri della Sovrana Gran Loggia di Malta e – come specifica una finestra su sito della Sglom – lavora in lingua sarda. A quanto risulta al Sole 24 Ore, però, il rituale emulation (praticato universalmente e in particolare nelle logge di tradizione anglosassone), non ha trovato un’unanime e concorde versione e così, per evitare che ciascuno parli la “propria” lingua sarda, le tornate avvengono in lingua italiana.
Roberto Galullo
2/GIURAMENTO, LOGGE E MASSONERIA SAVONESE IN UN ARTICOLO DEL SECOLO XIX DI LUCIANO CORRADO
IL GIURAMENTO– Il giuramento che prestò Alberto Teardo nel 1974 al suo primo ingresso come ‘Apprendista Libero Muratore’ in una loggia di Savona– Discendenza di Piazza del Gesù (tra gli atti della Procura della Repubblica e della commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2). Poi aderirà al GOI e alla P2 di Licio Gelli. Teardo ha sempre negato dichiarandosi all’oscuro dell’iscrizione, a sua insaputa.
Ammise invece di essere entrato nella P2 ma come infiltrato (non figurava però negli elenchi), l’ex questore dr. Arrigo Molinari che venne (quando era in pensione) assassinato mentre dormiva nell’ex albergo dei suoceri ad Andora nel settembre 2005.. L’assassino reo confesso, figlio unico di onesta e laboriosa famiglia, aiuto cuoco, 42 anni, abitava a Toirano. Accusato e condannato per omicidio aggravato, rapina, duplice furto.