Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il giornalismo a Savona, la storia poco conosciuta


Il  giornalismo a Savona, e la storia poco conosciuta.

di Nicolò Cesare Garoni (estratto da una pubblicazione di Giuseppe Testa

Chi si nasconde dietro il nome di N. C. Garoni, a cui è intitolata la vecchia via che da Savona centro collegava alla frazione di Lavagnola? Oggi questa via è stata doppiata da una nuova strada, più larga e scorrevole. La vecchia via è diventato il collegamento tra i numerosi condomini della zona e la viabilità principale. Come è nascosta l’antica strada, è offuscato anche il nome del titolare, oggi ai più sconosciuto. Andiamo a rispolverarne la Storia, e di pari passo il giornalismo a Savona, di cui fu un importante protagonista.

Dopo la Restaurazione, era aumentato in Europa il controllo delle varie monarchie sulla stampa. Ad uscire in genere fu il solo giornale ufficiale, spesso detto la “Gazzetta”, anticipatamente controllato e censurato dalla polizia. Esso riportava principalmente la pubblicazione delle leggi (ancora oggi le leggi vengono rese note dalla “Gazzetta Ufficiale”),  ed allegava fatti di cronaca nazionali od esteri, filtrati dagli organi di controllo. Dopo la tempesta rivoluzionaria si temeva il profilarsi di nuove idee, ma qualcuna di queste però faceva capolino attraverso i fogli letterari e culturali. Con i grandi fermenti rivoluzionari del 1848 si verificò un nuovo fiorire di testate giornalistiche, dai quotidiani ai periodici. Furono centinaia le testate che si confrontarono col pubblico: alcune uscirono una volta sola, altre pochi giorni, talaltre mesi o al massimo pochi anni. In Italia alcuni di questi, i più importanti, furono: a Torino la  Gazzetta del Popolo, foglio dal piccolo formato, in modo da avere un basso prezzo di vendita (5 centesimi), il cui prezzo, unito al linguaggio semplice e chiaro ed alla velocità di divulgazione delle notizie, permise al quotidiano di raggiungere in breve tempo i 10.000 abbonati, cifra iperbolica all’epoca; a Milano nacquero numerosi fogli, approfittando della relativa libertà di stampa permessa dopo le Cinque Giornate, alcuni dei quali del tutto innovativi rispetto al panorama tradizionale. Un esempio è “Lo Spirito Folletto”, che lanciò la moda dei periodici satirico-umoristici. Novità di questi anni fu la fondazione delle agenzie di notizie, la francese Havas, la tedesca Wolff, l’inglese Reuters e l’italiana Stefani.

Giornali e giornalismo in Italia ed a Savona-

Anche a Savona ci fu un bel fermento giornalistico, anche se al grande entusiasmo iniziale hanno fatto seguito anche qui brevi periodi di attività. La prima testata era apparsa il 25 settembre 1805, ai tempi in cui Savona era capoluogo di dipartimento. Il giornale fu pubblicato in lingua francese con il nome di Journal du departement de Montenotte (modificato nel 1807 in Bullettin de la Prefecture de Montenotte), per essere finalmente stampato in lingua italiana, e potere allargare la sua divulgazione  nel 1809. Anche il titolo fu modificato in  Gazzetta del Dipartimento di Montenotte, ed uscì fino all’aprile del 1814. Nel 1821 esordì La Sentinella, che, sotto la guida di Domenico Peirani, divenne organo di stampa dei liberali savonesi. Dopo questi esordi, si dovette attendere la fase centrale del Risorgimento per vedere la autentica diffusione dei giornali a Savona. Furono ben cinque le testate uscite dal ’48 all’Unità d’Italia, un record per una cittadina tutto sommato piccola, ma che come fermento politico-culturale era pari o superiore a città ben più grandi. Queste erano:    1) Il Popolano Ligure, Foglio di tendenza cattolico-liberale, organo di stampa del Circolo Popolare Italiano, che uscì dal 3 gennaio al 31 marzo del 1849 e che, sotto la direzione di Carlo Giuseppe Bonelli, sostenne la candidatura di Vincenzo Gioberti al Parlamento di Torino.

poco dopo fu la volta del foglio marittimo, commerciale, artistico, politico e di agricoltura

2) Il Colombo, che venne fondato nel giugno del 1851 dal prete Tommaso Torteroli edall’abate Giovanni Solari e che uscì in una sola occasione; e non ebbe migliore fortuna.

quindi

3) L’Indicatore Savonese. che fu stampato nel 1853 e che circolò anch’esso per poco tempo.

Un salto di qualità si ottenne con

4) Il Saggiatore, la cui linea seguita fu fedele al programma liberale e unitario, con precisi riferimenti al modello rappresentato dal pensiero e dall’opera di Cavour; ebbe tra i suoi collaboratori Vittorio Poggi, Anton Giulio Barrili, Pietro Giuria, Agostino Ricci e alcuni padri scolopi. Il primo numero uscì il 4 luglio del 1854 e cessò di esistere nel 1859;  fu redatto inizialmente da Giovanni Solari, ebbe tra i suoi collaboratori Pietro Sbarbaro, grande personalità della seconda metà dell’Ottocento savonese. Contemporaneamente, a partire dal 13 aprile 1858 e fino al 1860, ebbe inoltre vita

5) Il Diario Savonese, giornale politico, economico e letterario della Città di Savona fondato da Nicolò Cesare Garoni, che ne volle fortemente l’esistenza e lo diresse insieme a Vittorio Poggi, che proveniva dal Saggiatore, dove svolgeva l’incarico di giornalista. Il “Il Diario Savonese”, fu di tendenza liberale e sostenne la politica del Cavour, e andò in stampa dal 1858 al 1860. La pubblicazione, che si avvaleva di firme prestigiose, fu considerata una tra le migliori dell’epoca, e alcuni dei suoi giornalisti ebbero notorietà a livello italiano. Uscì in un primo tempo il martedì ed il venerdì, poi divenne quotidiano e infine trisettimanale (martedì, giovedì e sabato). Nel breve periodo della sua vita, benchè anch’esso attestato sulle stesse posizioni, entrò in polemica con il Saggiatore, che non aveva gradito la nascita di un giornale “concorrente”.
Il Garoni non era nuovo ad esperienze giornalistiche: egli era stato il proprietario e compilatore di alcune tra le tante testate uscite dopo il 1848, come  “la Giovine Italia”, che visse dal 2 aprile al 12 maggio 1848, si rifaceva sia nel titolo che nei contenuti alle idee mazziniane: nel primo numero scriveva … le Monarchie hanno fatto ormai il loro tempo, e la Repubblica era l’idea del progresso, applicata al governo civile dai popoli… . In esso, sottolineando la fede nella forma repubblicana, rivendicava il merito della Giovine Italia nella proclamazione della Repubblica Romana. Una seconda testata, compilata sempre dal Garoni era “Il Popolo italiano, giornale d’istruzione morale, politica e letteraria”, edita un anno dopo. Poco sappiamo di questa testata, che probabilmente vide la sua breve vita nel luogo dove egli risiedeva e lavorava all’epoca. Altro settimanale, di cui era estensore, era “Fatti e non parole”, giornaletto popolare di quattro pagine in otto medio a due colonne, a cinque centesimi, tipografi Tondelli e Marchigiani, in cui scriveva Revere Giuseppe, poeta e patriota triestino. Uscì solo in tre numeri. Fu la volta di un “Giornale di Incoraggiamento popolare”, settimanale della domenica compilatore e proprietario Nicolò Cesare Garoni. Come visto egli, nel periodo del 1848, fu politicamente molto attivo per le problematiche relative alla  “Questione Veneta”.

Concretizzandosi l’Unità d’Italia, egli si adoperò in senso culturale, per fare gli Italiani; perse fervore sia questa fase di giornalismo, che riprenderà solo per fondare il Diario Savonese nella “sua” Savona, sia il suo impegno diretto nella politica attiva, per svilupparsi con altre sfumature. Dopo queste esperienze il Garoni si dedicò alla sua mai sopita passione per la storia, approfittando del suo lavoro di archivista che, come vedremo, lo portò prima a Torino e poi a Genova. Ancora impegnato come giornalista, nel 1856, aveva scritto il suo primo vero libro, anzi codice diplomatico (codice: manoscritto antico di più carte riunite a libro. Diplomatica è definita invece una compilazione di documenti, relativi alla storia di un luogo, una comunità, un personaggio), “Alessandria e la Lega Lombarda”. Questo volume è la raccolta, ordinata in sequenza non cronologica, ma che seguiva altri criteri, di una serie di diplomi, lettere e documenti, emessi in quel periodo storico e per l’occasione di quegli eventi, da tutti gli “attori” principali (Papa, Imperatore, Vescovi, Principi ecc. ecc.). Si delineava così la sua modalità di scrivere e far conoscere la Storia che avrà in futuro, una volta terminato il processo unitario: invece di dissertazioni faziose egli faceva parlare la “ … muta eloquenza dei documenti …”. In questo però si può considerare una via di mezzo tra scritto puramente storico ed uno politico. In esso esalta il valore degli Italiani contro il sanguinario e feroce imperatore dei Tedeschi, ed è palese il fine politico dello scritto, in cui riporta una serie di documenti dell’epoca ma li finalizza a supportare le teorie dell’autore. In questo testo si coglie tutto il suo fervore politico e meglio di tante descrizioni, dando l’idea del carattere del Garoni. Nei testi storici successivi l’Autore riporta le trascrizioni di numerosi antichi documenti, evitando i suoi personali commenti.

Bibliografia essenziale del Garoni 

Prose e Poesie, Tipografia Ferrando, Genova (1835)

Istoria dell’Apparizione di Nostra Signora della Misericordia (1836)

Alessandria e la Lega Lombarda (1856)

Codice della Liguria (1870-72)

Guida storica economica artistica della città di Savona (1874)

Milano ed i suoi dintorni. Laghi, Brianza e Certosa di Pavia (1878).

Come si nota, non sono molte le sue pubblicazioni (mentre sono numerosi i suoi articoli su vari giornali e riviste[1]); risultano comprese in un periodo di 40 anni.

Giornali, fogli e articoli 

Tra i suoi scritti più famosi, o tra le testate o riviste con cui ha collaborato  ricordiamo:

Giornale agrario lombardo-veneto e continuazione degli annali universali di agricoltura di industria e d’arti economiche.

Manuale della Letteratura Italiana.

Un pasticcio per le signore, diviso in diversi sapori, almanacco di diversi autori, Milano (1839).

Lorenzino de Medici, (1839), dramma, coautore  con Giuseppe Revere.

– Monografia su “Iacopo Cantelli, in Iconografia dei celebri vignolesi (1839).

Strenna Triestina (1845).

Protesta del popolo veneziano: per la conservazione della Repubblica, e della libertà italiana (1848).

A Pio IX, sulle presenti e future condizioni d’Italia (1848).

Lettera a Ferdinando 1°, Imperatore, estratta dal Giornale della Giovine Italia (1848).

Sul vero valore della Costituente italiana (1849).

Raccolta per ordine cronologico di tutti gli atti, decreti, nomine ecc. del Governo provv. della Repubblica veneta, non che scritti, avvisi, desiderj ecc. di cittadini privati, che si riferiscono all’epoca presente.

Letture istruttive, dilettevoli ed economiche; studii geniali di Nicolò Cesare Garoni savonese.

La Fama, il Giornale di scienze, lettere, arti, industria e teatri.

La Lega, diretta da Giovanni Spagnolo (1849).

La Moda, Giornale dedicato al bel sesso.

Iconografia italiana degli uomini e delle donne celebri, dall’epoca del risorgimento delle scienze e belle arti fino ai giorni nostri.

Rivista contemporanea. Filosofia storia scienze letteratura poesia romanzi viaggi critica archeologia belle arti.

La Ragione, foglio ebdomadario di filosofia religiosa politica e sociale (1857).

Giornali fondati da Nicolò Cesare Garoni

– La Giovine Italia

– Il Popolo italiano, giornale d’istruzione morale, politica e letteraria

– Fatti e non parole”, giornaletto popolare di quattro pagine in otto medio a due colonne, a cinque centesimi

– Giornale di Incoraggiamento popolare

– Il Diario Savonese 

Estratto da: – Nicolò Cesare Garoni – Uno sconosciuto Gigante del Risorgimento, Print&Services, Finale Ligure 2012.

[1] Citiamo, ad esempio, il romanzo storico “Sampiero”, scritto per il periodico economico “Giornale agrario Lombardo-Veneto”, nel 1839.


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G. Testa

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