Nasce “Savona Startup”: associazione di giovani accomunati dall’obiettivo di sostenere l’imprenditorialità e l’innovazione nel territorio. “Startup Weekend” evento organizzato da Startup, dal 6 all’8 dicembre 2024, sul Priamar Sala della Sibilla. 2/Il Quartiere di Villapiana-La Rusca conclude un “Patto di Collaborazione” con il Comune. 3/La controffensiva di destra che, a partire dalla vittoria di Trump, punta a costruire nuove contraddizioni sistemiche.
COMUNICATO STAMPA – Da giugno i membri dell’APS stanno lavorando per dar vita a momenti di confronto volti al conoscere meglio un mondo in costante evoluzione: a dicembre Savona vivrà il suo primo “Startup Weekend”
Spesso quando si cercano delle notizie riguardanti la provincia di Savona (o in generale sulla Liguria) è facile imbattersi in statistiche non propriamente positive: questo capita anche e soprattutto quando vengono analizzati i dati riguardanti la demografia del nostro territorio che, a causa dell’età media sempre più elevata, secondo diversi esperti risulta essere poco attrattivo agli occhi di ipotetici nuovi investitori.
Quanto enunciato in precedenza purtroppo si riflette in maniera evidente sul modo di fare imprenditoria, dove l’innovazione digitale in certi ambiti fatica tremendamente ad imporsi. Tuttavia c’è chi crede al fatto che la tendenza appena citata si possa modificare. A tal proposito a giugno è nata Savona Startup, associazione fondata da under 35 che tra gli obiettivi primari si è posta quello di diventare il punto di riferimento del sistema startup a Savona.
“Savona Startup – spiega il presidente Tommaso Minuto – è un’associazione nata per diffondere sul nostro territorio i valori dell’imprenditorialità e dell’innovazione. L’obiettivo è quello di costruire un luogo di connessione e confronto su tematiche strategiche per lo sviluppo del nostro territorio e di conseguenza del nostro Paese: spesso leghiamo l’ambito delle startup a quello dell’innovazione americana della Silicon Valley – come Google, Apple, Amazon – ma la creazione di nuove startup innovative è anche il punto di partenza per molte delle PMI che sono il fulcro della nostra economia. Il valore non solo è generato da prodotti e servizi, ma anche dalla creazione connessa a posti di lavoro e competenze da portare qui in Liguria. Per creare un sistema di questo tipo è necessario diffondere i valori e la cultura del fare impresa”.
“Savona Startup – prosegue il portavoce dell’associazione – diffonde questi valori quotidianamente tramite attività di comunicazione sui social media e tramite workshop formativi ed eventi dal titolo “Aperifounder”, in cui vengono ospitati giovani imprenditori del territorio per raccontare la loro esperienza. L’obiettivo è mettere a sistema tutta una serie di conoscenze e scoperte per poter accelerare i talenti savonesi e liguri che godono ancora di poco spazio a livello nazionale”.
Tra le volontà dei membri di Savona Startup, vi è quella di creare una vera e propria community di innovatori e imprenditori per raccogliere e condividere idee, esperienze e risorse, al fine di poter poi diffondere tali conoscenze sul territorio.
Per raggiungere questi obiettivi, l’associazione ha portato avanti non solo gli Aperifounder, ma sta organizzando il primo Startup Weekend di Savona. Startup Weekend è un format internazionale nel quale, in sole 54 ore, verrà data l’opportunità di trasformare un’idea in una vera e propria startup grazie al prezioso supporto di mentor e professionisti provenienti da settori diversi e che hanno competenze differenti, dal marketing alla gestione finanziaria.
L’iniziativa è aperta a tutte le fasce di età (dai 18 anni in poi) e si prefigge l’obiettivo di far vivere un’esperienza di innovazione e creatività che può accendere la scintilla e far portare avanti i progetti. Infatti sono diversi i premi messi in palio dalle aziende sponsor e partner: borse di studio per il master di Genoa Entrepreneurship School (previo superamento delle selezioni), borse di studio per il percorso di accelerazione Genoa Ventures, ingressi gratuiti a Talent Garden Genova (spazio di lavoro condiviso in cui viene data vita a collaborazioni) e la possibilità di accedere al Club di Startup Geeks.
A sottolineare l’importanza dell’evento per il nostro territorio è stato lo stesso presidente di Savona Startup, Tommaso Minuto: “Startup Weekend Savona, che si terrà dal 6 all’8 dicembre presso la Sala della Sibilla del Priamar di Savona, sarà l’occasione per tanti giovani di entrare in contatto con aziende e professionisti. Si tratta di un’occasione per mostrare come anche in Liguria ci sia movimento e la voglia di rilanciarsi, nonostante alcune statistiche sembrino mostrare il contrario. Per questo siamo infinitamente grati a Azimut, main sponsor dell’evento, Besio, local sponsor e ai nostri partner Genoa Ventures, Talent Garden, Startup Geeks, Vento Ventures, Genoaes, Qonto, Google Developer Groups Genova e altri che hanno scelto di sostenere l’iniziativa”.
“Per partecipare non è necessario essere esperti del settore – scrive l’associazione attraverso i propri profili social -, ma è sufficiente avere voglia di imparare e di mettersi alla prova nel tentativo di creare qualcosa di significativo. Oltre a questo, Startup Weekend è un’occasione per fare networking con professionisti e appassionati del mondo startup”. Unico requisito richiesto per partecipare è l’iscrizione all’evento, effettuabile tramite la pagina web dell’associazione.
In preparazione a questa speciale iniziativa, l’Associazione ha inoltre organizzato un workshop gratuito durante il quale si darà ai partecipanti l’opportunità di comprendere meglio cosa significhi partecipare ad uno “Startup Weekend” e apprendere alcune nozioni fondamentali su cosa sia una startup, come si trasforma un’idea in un progetto di business e quali strumenti utilizzare per poter sviluppare la propria idea. Questo evento si svolgerà dalle ore 15:30 a Savona presso i locali di “Futura Cantiere Plurale” in Piazza Duomo, con l’auspicio che possa invogliare sempre più persone ad appassionarsi al mondo dell’imprenditoria e creare le basi di un nuovo ecosistema locale.
Vision Savona Startup: diventare il punto di riferimento per l’innovazione e l’imprenditoria sul territorio, creando un ecosistema dinamico e collaborativo che ispiri, supporti e promuova le idee e le start up locali verso un successo nazionale e internazionale.
2/COMUNICATO STAMPA – Il Quartiere di Villapiana-La Rusca sta finalizzando un accordo con il Comune di Savona per un “Patto di Collaborazione” riguardante la gestione e la manutenzione delle aree pubbliche del quartiere.
E’ il primo quartiere di Savona a intraprendere questa iniziativa. Questo patto consente di concordare progetti che saranno finanziati dal Comune e realizzati da volontari.
Il patto rappresenta un passo significativo per gli abitanti del quartiere, che avranno l’opportunità di collaborare con il Comune per definire interventi mirati a migliorare la vivibilità del loro quartiere.
È importante sottolineare che tali accordi non solo riducono l’impegno diretto del Comune, ma, attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini nella gestione degli spazi comuni, rafforzano anche il senso di appartenenza al quartiere.
Primo progetto: i giardini di via Verdi.
Il Comitato di Villapiana-La Rusca, tramite il tavolo del decoro urbano, ha effettuato un accurato sopralluogo dei giardini di via Verdi, identificando gli arredi urbani che necessitano di interventi di manutenzione per renderli più gradevoli, fruibili e sicuri per i frequentatori.
I lavori inizieranno con la collaborazione del gruppo “Savona Pulita”.
Assemblea di Quartiere. Martedì 26 novembre 2024, ore 21:00. Società Generale, via San Lorenzo 25r. Durante l’incontro presentati i dettagli dei lavori e organizzati i turni dei volontari. La partecipazione è fondamentale per il successo di questi progetti e per il miglioramento del quartiere.
3/”MOI”: LA VIOLENZA DEL RIFIUTO
di Franco Astengo
Viviamo la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” in un clima culturale e politico molto difficile da analizzare e nel quadro di una controffensiva di destra che, a partire dalla vittoria di Trump, punta a costruire nuove contraddizioni sistemiche.
Il mezzo dell’affermazione di questo modo d’essere avverrebbe attraverso l’espressione di una “Bro Culture” della fratellanza maschile sulla base delle cui affermazioni giovani maschi americani (magari di fede religiosa diversa, non soltanto di derivazione suprematista bianca) hanno votato il nuovo (ritornato ) Presidente. con tutto quello che ciò potrebbe comportare per l’avvenire del mondo.
Il rischio che stiamo correndo è quello che la lotta al patriarcato invece di muoversi in quadro di affermazione si trasformi in una battaglia difensiva che necessariamente ci porterebbe allo “status quo“, se non ancora più indietro.
E’ necessario affrontare il tema in tutte le sue sfaccettature e complessità non limitandoci alla semplificazione di una realtà di scontro come vorrebbero i fautori di questo ritorno all’indietro posto anche sul terreno dei livelli di coscienza.
Non esiste soltanto la violenza del possesso. A questo proposito la nostra piccola e provinciale Savona ha vissuto, nella giornata del 24 novembre, un momento particolarmente significativo. Nello scenario dell’antico Teatro Sacco, infatti, è andata in scena “Moi” una piéce teatrale di Chiara Pasetti interpretata in monologo da una straordinaria Lisa Galantini (regia di Alberto Giusta) : vi si narra la storia di Camille Claudel, straordinaria scultrice tra ‘800 e ‘900 tra l’altro musa di Auguste Rodin.
Camille Claudel è rimasta rinchiusa in manicomio per trent’anni dal 1913 fino alla morte avvenuta nel 1943. Il suo dramma soggettivo è stato quello provocato dall’incontro/scontro tra uno sterminato talento e il rifiuto esercitato con violenza fin dalla prima infanzia, segnata sostanzialmente da un mancato riconoscimento. Un dramma familiare quello provocato prima dall’atteggiamento dalla madre che intendeva sostituirla a un maschio perduto, in seguito trasformato in dramma sentimentale nella relazione con Rodin conclusasi anch’essa con un rifiuto e il trauma di una incomprensione di fondo tra l’essere e il desiderare di Camille.
Uno scontro tra l’essere e il desiderare esasperato fino all’apparente follia subito esaltata dalla repressione imperante nel sottofondo “benpensante” dell’epoca.
Un esempio di “violenza del rifiuto” non derivante semplicemente dall’espressione patriarcale ma che colpisce egualmente una donna perché donna e la lacera nel suo essere e nel suo talento fino a farle smarrire il senso della ricerca per la vita.
Nella considerazione di tutto ciò non sembra accettabile la sottolineatura di una contraddizione uomo/donna vista come semplicistica affermazione di una supremazia: la storia ci ha mostrato l’insufficienza dell’affermazione della lotta di classe; il futuro – pervaso dall’incognita stessa del ruolo dell’essere umano rispetto al rapporto coscienza /tecnica – ci riserverà delle sorprese sulle quali potrà essere possibile intervenire a patto di comprendere davvero la complessità delle sfide che ci attendono rifiutando – appunto – la semplificazione.
Per noi porzione di mondo alla periferia dell’Impero “Moi” ci ha aiutato a capire proprio questo dramma della violenza non esercitata soltanto dal patriarcato e non risolvibile soltanto in virtù dell’esercizio della lotta all’oppressione di classe come avremmo indicato un tempo con eccessiva facilità.
Franco Astengo