Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli: ‘Alla mia età sono le cose che ti tengono in vita’. E chi ci ha lasciati


Massimo Germano, con alle spalle un‘encomiabile, personalissima esperienza di vita, conclude il suo intervento su Trucioli.it della settimana scorsa scrivendo: “Alla mia età sono le cose che ti tengono in vita“.

di Carlo Gambetta

Terminata la cena di beneficenza pro Associazione Amici Leon Pancaldo era il momento di battere cassa con il presidente Ottonello

Da parte mia non si può far altro che condividerle, integrandole o rispondendo ai quesiti posti.

Scrive Massimo Germano: „….Da Via Belvedere si guardavano passare i treni…..C‘erano solo due binari, spesso su uno dei due treni un lungo treno merci aspettava pazientemente il segnale della partenza….. I treni e la loro manovra operata dal Capostazione mi appassionavano enormemente, avrei passato lì tutta la giornata…“

Le manovre con i treni merci c‘erano eccome. Il manovale della stazione era abilitato a sganciare dal convoglio il locomotore con agganciati uno/due vagoni merci aperti, per poi trasferirli in uno dei due binari morti esistenti.

I vagoni venivano riempiti di quarzo, materiale proveniente dalla vicina cava, oggi complesso immobiliare Liguria17.

Noli panorama dei palazzi di Liguria17

Il trasporto del materiale dalla cava veniva effettuato con dei vagoncini in discesa (impianto frenante un bastone) su binari posizionati lungo il tragitto lato sud (Finale Ligure) della fiumara per essere poi agganciati e, fatti salire su una tramoggia parallela al binario morto, venivano svuotati nel vagone sottostante. Il ritorno alla cava (in salita) avveniva con spinta a mano.

A fine giornata, stessa manovra con il locomotore, ma al contrario, per agganciarli al convoglio in partenza.

Figlio di Capo Stazione, ricordo con tanta nostalgia i macchinisti che mi facevano salire sul locomotore in manovra.

Da vent‘anni ormai Via Belvedere è, per qualche piccolo errore di conduzione, interdetta…. Ma sino a quando?

Visti i grossolani e molto onerosi errori, riusciremo noi anziani, a ripercorrerla, anche se più stretta rispetto al passato?

Alla prima domanda sulla conduzione della nave: ” …cosa si prova a far partire una mole così immensa…“  da parte mia posso ricordare l‘evento come un qualcosa di naturale dopo dieci anni di esperienza (vissuta con entusiasmo e passione) a partire dal grado di Allievo,Terzo, Secondo, Primo Ufficiale.

La tecnologia che avanza e facilita sia la manovra che la navigazione sulle navi moderne, non solleva però dalla doverosa conoscenza a trecentosessanta gradi su come affrontare qualsiasi tipo di emergenza.

In mare aperto, come in manovra, il Comandante ed il Capo Macchinista sono soli e da soli la devono risolvere. Armatore ed equipaggio….valutano.  Ecco perchè si suol dire che nella burrasca si vede il marinaio.

Per quanto riguarda l‘Istituto Nautico Leon Pancaldo, sfrattato negli anni 80 dalla sua originaria sede per una squalificante, incomprensibile scelta politica (di sinistra…), dopo aver sostato per alcuni anni nella struttura dell‘Istituto  Magistrale inVia Manzoni, è stato trasferito definitivameente in quella dell‘ITIS “Ferraris“.

Oggi:  I.I.S.S. Ferraris- Pancaldo.

Al termine dei cinque anni, il diploma non è più “Aspirante Capitano Lungo Corso“ oppure “Aspirante Direttore Macchine“, bensì “ Diplomato in trasporti e logistica “ articolato in “ Conduzione del mezzo navale“ oppure “ Conduzione di apparati ed impianti marittimi“ in base alla legge Gelmini.

Al quarto piano dell‘originaria sede dell‘Istituto in Piazza Cavallotti è rimasto il prestigioso museo; in tutto il  vano scale, invece, sono appesi i quadri che ricordano tutti i Professori e allievi diplomandi anno per anno, (alcuni illustri, tra cui  Giuseppe Brignole di Noli, M.O.V.M.).

Oggetti, strumenti, cimeli del museo sono testardamente, gelosamente custoditi da uno da un ex allievo (di macchina), Francesco Ottonello, poi insegnante in questo istituto, sempre disponibile per accompagnare il visitatore.

Lutti cittadini

Marco Mellonio a soli 45 anni è mancato all‘affetto della mamma Filomena, alle sorelle Rosanna e Daniela, ai cognati Danilo e Luca, ai nipoti, pronipoti, parenti.

Luciana Garzoglio di 87 anni lascia il marito, i figli, nuora e nipoti. Luciana, nativa nolese, è stata insegnante a Genova dove ha vissuto con la famiglia, era la secondogenita di Giovanni Garzoglio, il più giovane dei pescatori soccorritori dei naufraghi del Transylvania.

Caterina Guerrieri di 79 anni è mancata al suo inseparabile marito Nevio Corazzari, ai figli, ai fratelli con tutti i parenti. Da tempo gli emiliani Nevio e Caterina si erano trasferiti a Spotorno dopo una lunga residenza a Noli dove avevano condotto la loro attività commerciale: vendita di acque minerali. Caterina è stata sin che ha potuto, assieme a Nevio che continua  ad esserlo, un‘assidua volontaria nella Croce Bianca di Noli. Una signora che si è fatta voler bene da chi l‘ha conosciuta.

Carlo Gambetta

2/DA SAVONA NEWS – Un nuovo gemellaggio per Noli: nel fine settimana la firma del patto con la francese Sainte-Tulle. L’atto sarà siglato con un giorno di festa, sabato 28 settembre, al quale parteciperanno anche i rappresentanti di Langenargen. Vedi…..


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C.Gambetta

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