Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Terremoto in massoneria. Il Grande Oriente (Goi) caccia 4 mila ‘grembiulini’ di Rito Scozzese


Il Goi (Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, presente in Liguria con 48 logge di cui 20 nel ponente ligure) caccia 4 mila grembiuli di Rito Scozzese  che si articola in trentatré gradi. Al di là dei primi tre gradi, detti simbolici (apprendista, compagno, maestro). Per poter accedere al Rito scozzese occorre far parte dell’ordine massonico, con il grado di maestro.

19 GIUGNO 2024- Altro duro colpo all’interno della massoneria: il Goi caccia 4mila grembiuli di “Rito Scozzese”. La Massoneria del Grande Oriente d’Italia, fondata nel 1805, opera per l’elevazione morale e spirituale dell’uomo, sega altre 4 mila iscritti.
Il Goi sotto restauro ma cosa accade?- Un’altra scossa di terremoto scuote la massoneria italiana. E questa volta potrebbe essere davvero il prequel di una scissione. La questione, a quanto pare, ruota attorno ad una inadeguata visione spirituale d’insieme, qualcuno gioca sporco o si vuole andare in un’altra direzione? Tentare un restauro dei principi fondamentali potrebbe essere estremamente complicato, soprattutto se la monetizzazione sta rischiando, insieme al nepotismo, di espandersi a macchia d’olio.
Partiamo da un concetto base- Il Grande Oriente d’Italia è membro della Confederazione Massonica Interamericana(Cmi) fondata il 14 aprile 1947. Un’organizzazione che riunisce 84 Grandi Potenze Massoniche, ammesse come membri e distribuite in 26 paesi del Sud, Centro e Nord America, Caraibi ed Europa. Il CMI promuove un modello istituzionale innovativo attraverso l’integrazione della Massoneria Iberoamericana e, per estensione, della Massoneria Universale. L’obiettivo è sviluppare tutte le potenzialità esistenti in un’organizzazione che conta quasi 400.000 membri che, attraverso lo scambio di idee, attività, principi, preoccupazioni ed esperienze, cioè il loro modo di vedere e comprendere il mondo, cercano di arricchire il pensiero dell’umanità e delle sue culture. La parte in grassetto è, forse, l’elemento che è sfuggito di mano. Oppure, come cantano alcuni, ci troviamo con una ritorsione in atto che tende a cacciare i perdenti?
18 GIUGNO 2024-Una lettera lunga quattro pagine per chiedere “un segno di apertura” al Gran maestro del Grande Oriente d’Italia: “Ritirate il divieto di affiliazione al Rito Scozzese e di frequenza dei suoi lavori che avete imposto ai Fratelli Maestri del Goi“. Nel terremoto che sta scuotendo la massoneria italiana c’è una nuova, ennesima, puntata. È una richiesta formale quella che Giulio Nigro, sovrano del Rito Scozzese Antico e Accettato, ha inviato ad Antonio Seminario, numero uno del Goi. Una missiva dettagliata in cui Nigro rivendica le sue ragioni e chiede al Gran maestro di ripristinare le “minime condizioni di agibilità per i Fratelli e di relazione tra Istituzioni”, in modo da organizzare un incontro e”riannodare i fili recisi“.

Fratelli coltelli – Come ha raccontato Il Fatto Quotidiano, negli ultimi mesi i cappucci e i grembiulini sono stati travolti da una violenta guerra intestina, scoppiata dopo il voto per eleggere il nuovo Gran maestro. Le elezioni sono state vinte di misura da Seminario su Leo Taroni, ma sul voto si è subito scatenata una battaglia fatta di veleni e carte bollate. Gli sconfitti, dati in vantaggio prima del conteggio ufficiale, non riconoscono la legittimità del risultato, la cui regolarità deve ancora essere confermata dalla Commissione centrale. L’esito dovrebbe arrivare a giorni, ma Taroni ha già annunciato l’intenzione di voler ricorrere alla giustizia ordinaria. Leader di una lista che aveva posto in cima al proprio programma la lotta alle infiltrazioni mafiose nelle logge, Taroni in passato è stato alla guida del Rito Scozzese. Ed è proprio a causa degli orientamenti espressi per le elezioni che si è creata una profonda spaccatura tra gli “scozzesi” e gli attuali vertici del Goi.

Il bando di Seminario – Per capire la portata dello strappo bisogna partire dal presupposto che il Goi e il Rito Scozzese non sono due obbedienze rivali, tutt’altro. Per molti, infatti, il Rito Scozzese è una sorta di gruppo d’élite all’interno della massoneria. In pratica, dopo aver ottenuto i primi tre gradi (apprendista, compagno e maestro), gli iscritti al Grande Oriente possono scegliere un rito per proseguire il loro percorso di liberi muratori. Tra i più esclusivi c’è proprio quello Scozzese, che ha un numero maggiore di iscritti a livello internazionale e consente di arrivare fino al grado più alto della massoneria, il 33esimo. In Italia, tra i 23 mila esponenti del Goi, ne fanno parte circa 4 mila persone. Ora dovranno scegliere: se continuano a frequentare i lavori del Rito Scozzese, rischiano l’espulsione dal Grande Oriente. “L’adesione al predetto corpo rituale e/o la partecipazione a qualsivoglia attività del Rito Scozzese antico e accettato da parte dei Fratelli del Goi costituirà colpa massonica”, si legge nel decreto con cui il 13 giugno scorso Seminario ha sospeso i rapporti con gli “scozzesi”.

La lettera degli “scozzesi” – Cinque giorni dopo ecco che il Sovrano del Rito Scozzese ha preso carta e penna per scrivere al Gran maestro. “Abbiamo letto con vivo dolore il Vostro Decreto, che scava un profondo solco tra il Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani, di cui Voi reggete il maglietto, e il Rito Scozzese Antico ed Accettato per la Giurisdizione Massonica Italiana, di cui Noi siamo Sovrano Gran Commendatore”, si legge nella missiva, pubblicata dal sito Liberomuratore.com, sempre molto informato sulle vicende massoniche. “Nelle rispettive qualità – prosegue Nigro – abbiamo distinte ma sovrapponibili responsabilità nei confronti dei Fratelli, nei confronti delle Istituzioni che guidiamo, nei confronti delle Potenze Massoniche Internazionali, nei confronti dell’Italia, nei confronti della nostra storia. È sulla base di queste responsabilità che facciamo appello alla Vostra sensibilità ed attenzione rispetto alle parole che seguono”.

“Mannaia sul Rito scozzese” – Nella sua lettera Nigro parla dei “220 anni di storia comune” e ricorda come il legame tra Goi e Rsaa risalga al 1908. Poi rivendica che “la regolarità del Supremo Consiglio (l’organo al vertice del Rito scozzese ndr) ha contribuito a garantire la tenuta, Internazionale e Nazionale, del Grande Oriente d’Italia durante i periodi bui della P2, delle inchieste di Cordova e del disconoscimento da parte della Gran loggia unita d’Inghilterra“. A questo punto il leader del Rito Scozzese ripercorre i provvedimenti disciplinari presi dal Vascello (la villa dove ha sede il Goi a Roma) nei confronti di esponenti apicali della sua istituzione: “Edo Biondo, (Luogotenente Sovrano Gran Commentatore) prima sospeso, poi condannato e non ancora riammesso ai lavori; Gian Paolo Barbi (Sovrano Gran Commendatore), Andrea Roselli (Gran Priore), Giuseppe Caprarola (Gran Cancelliere), Stanislao Saeli (Gran Tesoriere), Valter Guandalini (Grande Oratore), prima sospesi e poi espulsi”. Secondo Nigro “l’azione disciplinare interna al Goi è caduta come una mannaia sul Supremo Consiglio del Rito Scozzese Antico ed Accettato“. In pratica il leader degli “scozzesi” accusa Seminario di aver voluto colpire tutti i massoni che sostengono Taroni: “A breve – scrive – lungo questa strada, il Supremo Consiglio sarebbe stato composto solo da Voi, che ne fate parte in quanto Membro Attivo a prescindere dalla Vostra carica di Gran Maestro dell’Ordine, e pochi altri, di cui quasi tutti, nella loro assoluta e intangibile libertà personale, si sono espressi a Vostro favore nel corso delle elezioni per il Gran Maestro”.

Primo viaggio ufficiale all’estero del Gran Maestro Antonio Seminario, accolto con onore, stima e affetto alla Annual Communication del Grand East of the Netherlands.

Gran Maestro Antonio Seminario e l’omologo olandese Leonard Jonckers

Un debutto importante sulla scena internazionale, che conferma il prestigio di cui gode il Goi in Europa, quello del Gran Maestro Antonio Seminario che il 14 e il 15 giugno ha partecipato ad Utrecht alla Annual Communication del Grand East of Netherlands (il Grande Oriente d’Olanda). Un evento di cui sono tradizionalmente ospiti i Gm delle più importanti Comunioni del vecchio continente. Davvero speciale l’accoglienza che gli è stata riservata dal suo omologo olandese Leonard Jonckers che lo ha presentato alla crème de la crème degli invitati stranieri e lo ha voluto sempre al suo fianco, manifestando un’enorme stima nei suoi confronti e organizzando persino una festa in suo onore. Il miglior modo per introdurlo, essendo Gran Maestro da pochi mesi, in quello che è considerato una sorta di G7 della Massoneria europea, un club davvero esclusivo costituito da Gran Logge regolari e dalle origini antiche.  Una due giorni bella e davvero intensa di incontri anche bilaterali tra Seminario e gli altri Gm, nel corso dei quali si è discusso dello stato di salute, che è ottimo, della Libera Muratoria in Europa, delle sfide che le Gran Logge si trovano a dover affrontare.

Una due giorni molto positiva che si è conclusa con una sorpresa per il Grande Oriente al quale il Grand East of Netherlands ha voluto dedicare, a chiusura della sua assemblea alla quale hanno preso parte oltre 1200 fratelli, la canzone bellissima e struggente “Io e te” di Enzo Jannacci. Alla Gran Loggia olandese erano presenti il Gm Jean-Pierre Rollet della Grande Loge Nationale Français, il Gm di Serbia, che ha invitato il Gran Maestro Seminario a partecipare alla Gran Loggia della sua Obbedienza che si terrà la prossima settimana, il Gm de la Grande Loge Reguliere de Belgique, il Gm delle Gran Logge Unite di Germania, il Gm della Gran Loggia dell’Ucraina, il Gran Maestro del Lussemburgo, un delegato dell’Austria e tanti altri illustri rappresentanti della Libera Muratoria. Il Grand East of Netherlands(Orde van Vrijmetselaren onder het Grootoosten der Nederlanden), fondato nel 1756,  rientra nella  tradizione massonica anglo-americana, essendo riconosciuta dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra e dalle 51 Grandi Logge degli Stati Uniti. Oltre alla sua giurisdizione su nove distretti  nei Paesi Bassi, amministra anche tre logge in Suriname attraverso la Gran Loggia provinciale del Suriname, tre logge a Curaçao, una in Sud Africa, una in Thailandia, e attraverso la Gran Loggia Provinciale dei Caraibi, tre logge ad Aruba e una a St. Maarten. Gestisce anche il Prince Frederick Museum e dispone di un catalogo online della  sua biblioteca.


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