A Murialdo esistono già diversi settori di Area Wilderness, sparsi attorno alle pendici del Monte Camulera, la montagna più iconica del paese e luogo di valore anche storico per un noto eccidio di Partigiani avvenutovi il 29 novembre 1944.
di Franco Zunino*
Su questa montagna esistono ormai diversi settori di Area Wilderness, sparsi sulle sue pendici, dalla riva del fiume Bormida fin quasi alla sua vetta. Tutto ebbe inizio quando, nell’ormai lontano 1993, un illuminata amministrazione comunale, accolse la proposta dell’Associazione Wilderness di designarvi un primo settore di Area Wilderness, allora denominata “Monte Camulera” (ma successivamente rinominata “Bric Zionia” dopo che un grande proprietario terriero vi realizzò diverse strade che spezzarono l’unità selvaggi della montagna).
Dopo d’allora, i settori protetti sono comunque aumentati, sebbene, purtroppo, separati dal suddetto reticolo di strade; prima, di nuovo per iniziativa comunale, con un modesto nuovo settore demaniale distinto da quello iniziale. Poi l’Associazione Wilderness si interessò affinché alcuni suoi filantropi aderenti, potessero acquistare altri settori della montagna. Cosa che avvenne ad iniziare da una nota antica miniera di grafite, sul versante occidentale della montagna; subito dopo con alcuni appezzamenti boschivi sul versante settentrionale. Inoltre, sulla montagna esiste anche una zona di tutela a salvaguardia di un bosco habitat di nidificazione del Picchio nero, zona a suo tempo stabilita dall’allora Corpo Forestale dello Stato su istanza dell’Associazione Wilderness. Il tutto per un totale di circa 156 ettari.
Lo scorso 31 maggio l’Associazione ha infine pattuito l’acquisto di un nuovo settore di circa 4,3 ettari sul versante settentrionale della montagna, quasi a formare corpo unico con i precedenti.
Il nuovo settore, designato in Area Wilderness per stessa decisione formalizzata con l’atto notarile, è situato nella parte alta del vallone dell’Ursera e comprende una fascia boschiva estesa oltre i 900 m di quota fino ad una cresta rupestre spartiacque dove tocca la quota massima nei 956 m slm del Bric Auzea.
I boschi sono formati da un castagneto di ceduo invecchiato in progressiva naturale riconversione all’alto fusto, e così per una fascia di faggeta, con presenza di roveri ed altre piante della facies montana. In pratica, in base alle conoscenze locali, si tratta di boschi catalogabili quali “foresta vetusta” secondo la recente normativa in materia forestale; infatti, almeno per la fascia più alta, potrebbe essere da circa 100 anni che non vi sono più stati effettuati interventi di taglio boschivo. Fatto che eleva notevolmente il valore biologico e conservazionista del bosco oggi designato in settore di Area Wilderness. Valore già tale quale habitat per la nidificazione del raro Picchio nero. Ma anche per la presenza della rarissima Senape violaciocca (Coyncia monensis subsp. cheiranthos), pianta di grande importanza biogeografica localizzata in pochi luoghi dell’Italia nord-occidentale.
Come tutti gli altri settori di questa moderna forma di aree protette, anche questo settore potrà avere una funzione non solo di conservazione di scampoli di natura selvaggia con boschi da lasciare alla loro libera evoluzione, ma, nel rispetto delle loro caratteristiche, aperto alla raccolta dei funghi e alla caccia; nonché quale attrattore turistico per il paese di Murialdo.
Il nuovo bosco, che sarà considerato una Zona di Tutela Ambientale nell’ambito dell’Area Wilderness L’Ursera, potrà in seguito essere anche designato in “Bosco Commemorativo” alla memoria di qualche insigne personaggio.
Franco Zunino
(Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness)