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Laigueglia. Clamorosa sorpresa! Testamento milionario di Silvano Moltaldo. I due compagni ereditano immobili e 300 mila€. Al fratello quote Pool Service Srl e c’è un quarto erede


Un testamento sorpresa! Un personaggio conosciuto per la professione e l’impegno politico nel ponente ligure. Silvano Montaldo morto per un improvviso malore, a 67 anni, nella sua villa di Laigueglia, l’8 settembre 2023, ha nominato suoi principali eredi due compagni di vita. Oltre il fratello e al collega dello studio associato alassino. Un lascito complessivo del valore di diversi milioni di €. Si pensi alla casa in Costa Azzurra.

di Luciano Corrado

Silvano Montaldo con i forzisti, mai voltagabbana, Melgrati e Ciangherotti. Un gran sorriso! Una delle ultime foto dell’estate 2023

Moltando, ex sindaco di Laigueglia, già assessore comunale a Savona, capace di scongiurare il dissesto di bilancio anche con misure impopolari. E’ stato per anni persona di massima fiducia di Claudio Scajola, amico stretto fin dai tempi della Democrazia Cristiana.

Il rag. Silvano Montaldo, commercialista, perito commerciale, revisore contabile, era un politico accorto, corretto, onesto, disponibile, preparato, scrupoloso, collaborativo anche determinato quando si trattava di risanare i conti di aziende pubbliche e private. Non amava esibirsi, evitava passerelle o fare la prima donna, ma verso i giornalisti metteva in pratica disponibilità e trasparenza. Ha ricoperto con grande discrezione incarichi di prestigio a livello nazionale, oltre che tesoriere ligure di Forza Italia. Era un ‘fratello massone‘.

E’ stato Commissario straordinario alla Merloni, ai tempi di Scajola ministro dello Sviluppo Economico, Presidente del collegio sindacale a ‘Porto Imperia Spa’, all’Autofiori, Carige-Assicurazioni, Sar Autolinee, Aeroporto di Villanova, Camera di Commercio, Servizi Ambientali Spa (Consorzio pubblico) di Borghetto S. Spirito, consigliere di amministrazione di Sca (Servizi Comunali Associati Srl con sede ad Alassio). Solo per citare i maggiori.

Il ricordo e il cordoglio del sindaco Scajola era stato: “La scomparsa prematura di Silvano rappresenta una grave perdita. Una persona perbene, un vero signore, un professionista esemplare, un valore per questo territorio. Grazie alla sua collaborazione è stato avviato il percorso di risanamento dei conti del Comune di Imperia, di Rivieracqua e di Riviera Trasporti.  Alla figura del tecnico si affianca, nella mia mente, quella dell’amico di una vita. È stato vicino a me e alla mia famiglia in ogni istante, nei momenti belli e in quelli brutti. Il suo addio lascia un vuoto enorme dentro me. Piango la sua scomparsa, mancherà moltissimo ai tanti che gli hanno voluto bene. A nome delle Amministrazione Comunale e di quella Provinciale porgo le più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari”Moltaldo  ‘committente e mandatario’ di diverse campagne elettorali del candidato Claudio Scajola.

Per noi è difficile dimenticare quella tarda sera a metà degli anni ’90. Il suo primo mandato da sindaco. L’incendio in una villa nella zona di Punta Tacuara, a ponente. Dalla redazione di Savona era arduo avere riscontri sulla reale situazione di pericolo anche per gli occupanti. Rispose al telefono: “Vado subito a vedere e richiamo….”. Esemplare ‘cronista’.

Il suo addio alla vita terrena è giunto inatteso per tutti. Come è stato il testamento olografo che reca la data del 19 dicembre 2018. Il notaio Elpidio Valentino, con studio ad Alassio, da atto nel verbale di pubblicazione che “detto testamento risulta scritto da mano apparentemente identica e non presenta cancellature, abrasioni, postille o altri vizi visibili (si aggiunga che non risulta contestato da alcuno)”.

E ancora: “E’ comparso Massimo Bruzzone, nato ad Alassio, 1962, ivi domiciliato….(che condivideva lo studio associato Montaldo in via Marconi ndr) credendo di avere  interesse  alla successione….e fa istanza  per la pubblicazione ed il successivo deposito nei miei atti del testamento olografo del predetto de cuis, testamento che qui mi presenta…”.

Dalle volontà di Montaldo emerge un pensiero e una raccomandazione particolare rivolta al fratello Carlo che nel settembre 2005 fu vittima di un grave errore perchè in uno stabilimento balneare gli servono soda caustica al posto dell’acqua minerale( vedi…….). “….Prego mio fratello di voler verificare e aiutare, oltre a mio nipote Fabrizio Montaldo (ex consigliere comunale) anche Stefano Parodi e Luiz Antonio Breschigliaro Moreira (ndr. nel 2018 risultava, a Imperia, Legale Rappresentante della Società “La Terrazza sul Mare s.r.l.) se avessero problemi di natura finanziaria…e alla esclusiva sensibilità e discrezionalità”.

Il professionista Montaldo uscito a testa alta da ‘immancabili’ inchieste giudiziarie che possono coinvolgere personaggi pubblici e un professionista affermato. Lui che non si è mai dichiarato vittima di ‘toghe rosse’ o di mala giustizia, di essere un perseguitato perché vicino al potere e ai potenti. Infine un politico coerente. Dalla Dc, a Forza Italia, a sindaco e assessore (pure provinciale) del centro destra. E non stravedeva, diffidava dei voltagabbana, dei venditori di fumo.

Luciano Corrado

IL SECOLO XIX DEL 18 LUGLIO 2013-

INCHIESTA CLAUDIO SCAJOLA PERQUISITO LO STUDIO DI MONTALDO

Savona – Nell’ambito dell’inchiesta sul finanziamento illecito ai partiti e abuso edilizio, che vede indagato l’ex ministro Claudio Scajola, ieri mattina, su disposizione della Procura, la polizia postale ha proceduto alla perquisizione dello studio imperiese del commercialista e vice presidente dalla provincia di Savona, Silvano Montaldo.

L’iniziativa degli inquirenti aveva quale obiettivo l’acquisizione di documentazione contabile e contrattuale relativa alla fatturazione dei lavori di ristrutturazione effettuati dal parlamentare all’interno della propria villa, sulle alture del capoluogo: intervento finito nel mirino della magistratura a seguito di un sopralluogo operato lo scorso febbraio dagli agenti della polizia municipale su indicazione dell’Ufficio tecnico. Montaldo, precisano fonti investigative, non è indagato. Il mandato di perquisizione era volto esclusivamente alla acquisizione in copia autentica dei documenti necessari a ricostruire alcuni passaggi relativi alla liquidazione delle spese da parte di Scajola.

Come detto, l’inchiesta riguarda alcune irregolarità sui lavori di ristrutturazione della casa imperiese dell’ex ministro. In particolare, secondo quanto sostiene la Procura, i pagamenti per gli interventi (2 milioni di euro) sarebbero inferiori al valore effettivo (4 milioni). Insieme a Scajola risultano indagati l’ex vice sindaco e assessore ai lavori pubblici del Comune di Imperia, Gianfranco Gaggero, all’epoca dei fatti direttore dei lavori per conto dell’impresa di costruzioni Ar.co srl; Ivo De Michelis, geometra, Ernesto Vento, anche lui geometra, funzionario dell’Ar.co srl e cugino di Gaggero, e il progettista del restyling, l’ingegner Giovanni De Cicco.

Accuse sempre respinte da Scajola che, per quanto riguarda le presunte difformità, nelle settimane scorse ha depositato una lunga memoria difensiva.

Una inchiesta delicata, condotta dal sostituto procuratore Alessandro Bogliolo. Una inchiesta che nelle settimane passate aveva già portato gli investigatori della polizia postale e della polizia municipale a Villa Ninina, in via Diano Calderina, abitazione di Claudio Scajola. L’ex ministro e la moglie, Maria Teresa Verda, non si trovavano in casa. Erano a Roma. A far da “ciceroni” agli agenti, durante una perquisizione fiume durata oltre nove ore, erano stati la suocera e, successivamente, il figlio dello stesso onorevole, Pier Carlo, arrivato direttamente da Milano con la sua Bmw nera nel primissimo pomeriggio.

Nel mirino degli investigatori che stanno conducendo l’indagine ci sarebbero come detto il progetto e i lavori di ristrutturazione eseguiti anni fa nella villa di Scajola. Stando all’ipotesi di reato costruita dalla procura di Imperia, buona parte degli interventi di risistemazione di Villa Ninina sarebbero stati pagati da qualcuno che non appartiene alla famiglia Scajola. L’ipotesi accusatoria del Pm Bogliolo è che le spese sostenute da Scajola per la ristrutturazione di Villa Ninina siano state decisamente inferiori ai costi effettivi.

Durante la perquisizione a casa e nell’ufficio di Scajola erano stati prelevati diversi computer, appartenenti all’ex ministro ma anche ai figli e alla moglie. In quella occasione venne acquisita anche numerosa altra documentazione: atti, lettere, fatture. Tutte relative all’intervento di ristrutturazione effettuato nella villa di via Diano Calderina dell’ex ministro.


L.Corrado

L.Corrado

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