Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ferrovia dietrofront di Coldiretti: ‘Sì al raddoppio dei binari ma nell’attuale sede’


Chi dal 1970 possiede un archivio stampa del raddoppio dei binari da Finale-Ligure ad Andora potrà leggere che tra le associazioni agricole di categoria la Coldiretti -un tempo a trazione Dc, oggi pro governo Meloni-Salvini e C.- era la più accomodante. Il trasferimento a monte si poteva fare purchè ci fosse il minore impatto possibile nelle aree interessate dall’agricoltura. Trucioli.it lo scorso numero ha raggiunto 34.485 visualizzazioni pubblicando le ultime inedite notizie sul progetto.

Una presa per i fondelli verso chi (seppure in minoranza e siamo nella lista) ha sempre sostenuto, scritto, documentato, denunciato che sarebbe stata una catastrofe per i produttori agricoli e non solo. E che era molto più logico -per evitare errori e danni subiti nell’imperiese- un raddoppio in sede, salvaguardando le stazioni e cosa rappresentano nel contesto urbanistico e socio economico (per tutti il caso Albenga, trasferimento a Bastia e Loano con la nuova stazione di Borghetto, a 6 km).  Proponiamo ai lettori, per documentare, un articolo di Trucioli.it del 21 ottobre 2021 con le ripetute proposte alternative di Gianluigi Taboga, presidente onorario di Assoutenti e dell’ing. Paolo Forzano, libero battitore, vedi…..con 1500 visualizzazioni. E potremmo continuare con le tesi e proposte dell’ing. Massimo Ferrari, collaboratore del nostro blog, presidente nazionale dell’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico.

Era il 18 febbraio 2022. Notizia del TG3 Liguria: Passi avanti per il completamento del raddoppio ferroviario a ponente: dal via ai lavori, opera pronta in sei anni. Il primo incontro sul territorio del Commissario straordinario del Governo, Vincenzo Macello, si è concluso con esiti positivi. Nel municipio di Albenga oltre al sindaco Riccardo Tomatis anche l’onorevole ligure Raffaella Paita, presidente della commissione trasporti della Camera.

Ebbene Coldiretti ha finalmente cambiato rotta e preso coscienza di un disastro annunciato. Si aggiunga che anche la Cia (più a sinistra) aveva tenuto un comportamento on-divago, a seconda dei governi al potere. Più chiara e palese, parliamo sempre della provincia di Savona e Liguria, la posizione di Confagricoltura.

E che dire delle amministrazioni comunali -a destra, centro, a sinistra- che da ultimo hanno pure sottoscritto il trasferimento a monte? E ricevuto con gli onori il Commissario straordinario del governo  ing. Vincenzo Macello? Che dire di altre categorie (Industriali, albergatori, commercianti ed esercenti), che hanno suonato la stessa sinfonia delle agenzie immobiliari e dei costruttori edili. Con i sindacati dei lavoratori e pensionati sempre in bilico e piuttosto taciturni.

Certamente l’ipotesi di raddoppio in sede sarebbe una doccia fredda per un paio di miglia di proprietari di alloggi in palazzi che si affacciano sulla ferrovia ma costruiti dopo la sua secolare realizzazione. E che agli imprenditori-speculatori hanno fruttato affari d’oro. Con gli acquirenti sono rimasti con il cerino in mano e un trasferimento che si annuncia da 60 anni. Ai passaggi a livello, almeno nei casi di maggiore importanza, c’è la soluzione assai meno costosa, dei ‘sottopassi’ come accade in ogni parte del mondo civile.

Che farà ora il governo con la potente Coldiretti che si oppone al trasferimento dei binari e a tutela di un’agricoltura savonese sempre più emarginata e meno addetti? Che faranno i sindaci con i loro consigli comunali ? Si aggiunga che per alcune aree di Bastia d’Albenga sono già in atto contenzioso civili e amministrativi contro possibili espropri nei confronti di aziende private (vedi Cerruti Spa).

DA IVG.IT  DEL 4 GIUGNO 2023/…la piana di Albenga rappresenta senza ombra di dubbio la zona agricola più importante della Liguria, con i suoi circa 1.400 ettari di superficie coltivata. Inoltre, l’agricoltura del savonese è oggi la prima classificata per PLV (Produzione lorda vendibile) nell’ambito dell’agricoltura praticata nelle quattro province liguri. Parliamo del comparto delle coltivazioni erbacee, nello specifico di fiori e piante. Oltre a questo, la provincia di Savona è il bersaglio del progetto del rigassificatore di Vado Ligure, che verrà spostato da Piombino al porto ligure. Infine, sul territorio sta venendo ultimato il progetto di Rete Ferroviaria Italiana che ha come oggetto una nuova linea ferroviaria tra Finale Ligure e Andora, che si pone come obiettivo la realizzazione entro il 2035.

…..il suolo sta diminuendo a vista d’occhio. La dimensione media delle aziende florovivaistiche nella piana di Albenga è inferiore a un ettaro e considerata l’elevata necessità di manodopera per la produzione di piante in vaso, ogni famiglia di agricoltori si avvale della collaborazione di numerosi lavoratori agricoli. Il settore primario nel ponente savonese (comprese le pianure di Pietra Ligure, Borghetto Santo Spirito, Ceriale e Andora) conta circa 1.500 imprese agricole con più di 5.000 addetti. Se si considera quanto prodotto dall’indotto, si comprende benissimo come il comparto agricolo sia il settore principe dal punto di vista economico e sociale dell’intero areale.

A questa immagine di terra che rappresenta il fiore all’occhiello di un’intera regione, ora sovrapponete questa: tremila giorni – quasi 9 anni – per portare a termine il progetto ferroviario che mira a realizzare, oltre a nuove fermate e stazioni, un doppio binario nel tratto ferroviario tra Finale Ligure e Andora. Dicono che così i treni potranno raggiungere i 190km orari. Ne passeranno di più, si parla di numeri da metropoli: fino 120 convogli al giorno. Per un settore trainante come quello agricolo ciò significa solo una cosa: ingenti perdite economiche, annullamento di contratti commerciali e netto abbassamento di capacità di mercato. Secondo un’analisi di Coldiretti, i terreni agricoli produttivi della provincia hanno un valore medio commerciale di circa 55€ al metro quadro. Ciò significa che per ettaro si presuppone un valore di 550.000€.

Se prendiamo ad esempio, come dalle relazioni a corredo del progetto ferroviario, gli almeno 27 ettari che verranno destinati alle aree cantieri per quasi 9 anni – almeno 7 di lavori veri e propri secondo il Commissario – su terreni oggi destinati alla produzione floricola, parliamo di una perdita pari ad almeno 110.000€ per ettaro, per ogni ciclo produttivo. Il che significa oltre 3 milioni di ettari per un solo ciclo produttivo, solo per quanto riguarda le aree cantieri. “Stiamo dicendo che come Coldiretti siamo contro il raddoppio? La risposta è no,” commentano Marcello Grenna e Antonio Ciotta, Presidente e Direttore di Coldiretti Savona. “Ma questi continui investimenti infrastrutturali a discapito di superficie agricola stanno seriamente compromettendo il mondo agricolo, oggi indignato dallo spostamento della ferrovia verso l’entroterra. Crediamo poi che dopo questi 9 anni quel suolo potrà essere riutilizzato? Ovvio che no. Lo perderemo per sempre.” Un progetto di tale portata, infatti, – per non parlare del costo spropositato che toccherà i 2.4 miliardi di euro – sacrificherà in totale, tra cantieri e nuove linee, fermate, banchine e stazioni, circa 108 ettari della piana di Albenga, ovvero il 10% dell’attuale superficie agricola. “Siamo per un raddoppio, sì, ma lasciando i binari nell’attuale sito, così come è stato fatto da Finale Ligure fino a Genova.”

2/IMPERIA INDENNIZZI AI ‘VICINI’ DEL NUOVO TRACCIATO DELLA FERROVIA

 

 


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