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Liguria e Basso Piemonte

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Regione Liguria e indennizzi danni causa lupi. Buon esempio (positivo) in Italia


«Con il titolo “Una strada verso il contenimento dell’impatto sulle attività antropiche da parte del lupo” si è tenuto (lo scorso 13 maggio) a Pieve di Teco l’incontro organizzato dal presidente ad interim della Regione Liguria, con delega all’Agricoltura, Allevamento e Marketing territoriale, insieme alle categorie coinvolte, a esperti, allevatori, cacciatori e a tutti i cittadini.

di Franco Zunino*

L’incontro, parte del progetto Wolfalps, ha voluto creare un momento di informazione e di ascolto del territorio per individuare le migliori azioni comuni per salvaguardare le attività dell’uomo nel rispetto della normativa sulla conservazione del lupo. Tra i metodi di prevenzione maggiormente impiegati figurano le recinzioni fisse o elettrificate, i cani da guardiania e i diversi tipi di dissuasori, ad esempio acustici, luminosi o ottici.

“Desideriamo lasciare da parte le ideologie e concentrarci sulle criticità per rafforzare il monitoraggio, la prevenzione e il ristoro dei danni da lupo – spiega il presidente ad interim con delega all’Agricoltura e all’Allevamento, Alessandro Piana –. Ricordo che il progetto WolfAlps ha permesso di ottenere passi avanti significativi per l’organizzazione della conoscenza, del monitoraggio, dell’assistenza e della pronta risposta agli allevatori per individuare percorsi di convivenza tra l’uomo e il lupo, prevenzione delle predazioni e ristoro dei danni.

Ringrazio i componenti del Nucleo di Vigilanza Faunistico Ambientale della Regione Liguria in collaborazione con i Carabinieri Forestali e con i volontari formati nell’ambito del Progetto Wolfalps EU per il grande lavoro che svolgono nell’ambito dei monitoraggi e le squadre di esperti dedicati alla prevenzione e al pronto intervento in caso di predazione  o per l’azione antiveleno.

Recentemente – prosegue l’assessore – abbiamo approvato i nuovi criteri per i ristori e per le predazioni snellendo le procedure per agevolare al massimo la presentazione delle pratiche e la celerità delle risposte. Aumentata la misura dell’indennizzo erogabile, non più calcolata in funzione del valore medio dei capi predati secondo il bollettino ISMEA, bensì in funzione del valore massimo contemplato dallo stesso bollettino. Riconoscimento di indennizzi (ancorché minori) anche per i capi dispersi e per la perdita di produzione conseguente al trauma da predazione subito dal gregge, il danno indiretto”.»

Colpisce, di questo comunicato, soprattutto la decisione presa in merito all’indennizzo dei danni arrecati dai lupi; una scelta che l’Associazione Wilderness da molti va sostenendo, sia per quanto riguarda il lupo che l’orso marsicano, e che qui si commenta favorevolmente. Ovvero, il fatto che nel parlare di “indennizzi” non ci si sia fermati al solito: esistono le leggi e da anni i danni vengono rifondati ai danneggiati, quindi non c’è ragione che i danneggiati si lamentino; come sostengono, ciurlando nel manico, gli animalisti difensori strenui di lupi ed orsi, ma ben guardandosi dal proporre che i danni siano pagati al 100% reale, il che comporta ben più dei miseri prezzi che, dalla Calabria alla Valle d’Aosta e Friuli, vengono saldati agli allevatori che li subiscono!

Ignorando, ma a volte anche ben consci (!), di quale sia il danno reale che i grandi predatori arrecano. Sempre pronti a mettere in dubbio il valore dei capi persi e, peggio, a non volerli indennizzare se dei capi dispersi non si ritrova traccia o se si ritrovano i resti, e a mettere in dubbio la reale responsabilità del predatore di turno. In pratica, facendo pesare sulle spalle degli allevatori, il costo del mantenimento di popolazioni di lupi ed orsi ritenuti specie di valore sociale e culturale (quali effettivamente sono). Cosa assolutamente NON GIUSTA NÉ DEMOCRATICA!

Oggi non si può che lodare quanto ha dichiarato il Presidente ad interim della Regione Liguria; forse l’unico caso in Italia! Così come si spera che, appunto, anche altre Regioni seguano a ruota questa regola liberale e democratica ma, soprattutto, GIUSTA stabilita dalla Regione Liguria. Se si vogliono salvare orsi e lupi, bisogna prima di tutto capacitarsi del cosa significhi socialmente ed economicamente mantenerne popolazioni vitali, come pretendono ambientalisti-animalisti e anticaccia! E si ricorda che alla base di una politica di mantenimento di popolazioni vitali di questi animali, ci sta la presa di coscienza che in Italia le loro popolazioni vanno mantenute nei limiti non tanto e solo di una sopportabilità ambientale, quanto anche sociale! Si spendano quindi meno soldi in inutile ricerche (sul lupo ormai si sa tutto e di più!) e monitoraggi (che dovrebbero servire solo per stabilirne una loro riduzione!) e più soldi per indennizzare i danni che arrecano alla pastorizia!

Franco Zunino

(Segretario Generale AIW)

UN ARTICOLO DEL SECOLO XIX E LA STAMPA 


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