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Liguria e Basso Piemonte

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Celle Ligure, un libro e un quadro tra i protagonisti di ‘Buongiorno Ceramica’/2 Albissola: “L’Albero della vita” di Giovanna Crescini 


Sabato 18 e Domenica 19 Maggio a Celle Ligure e nelle altre 56 “Città della Ceramica” italiane ha avuto luogo, a cura delle rispettive Amministrazioni comunali,  la decima edizione di “Buongiorno Ceramica”, ideale “festa diffusa” di tutte le realtà impegnate nella produzione e promozione culturale  della ceramica artistica e artigianale italiana.

di Federico Marzinot

Ho promosso tale evento l’Associazione Italiana Città della Ceramica, con sede a Faenza; cui Celle Ligure appartiene dal 2019, a seguito del  titolo di “Luogo di antica ed affermata tradizione ceramica” rinosciutole quell’anno dal Ministero per lo Sviluppo Economico su richiesta dell’Amministrazone comunale del tempo, accompagnata da un’apposita, richiesta ricerca dello storico della ceramica Federico Marzinot sul secolare rapporto di Celle con la ceramica risalente almeno al XVII secolo. L’edizione cellese di “Buongiorno Ceramica” ha avuto quest’anno tra i protagomidti la presentazione del libro “Celle Ligure nei secoli”, a cura di Federico Marzinot, e del pannello ceramico “Isabella”, dell’artista Silvia Celeste Calcagno, con interventi di Paola Gargiulo, storica dell’arte, e Federico Marzinot.

La presentazione di “Celle Ligure nei secoli”- La presentazione di “Celle Ligure nei secoli” ha avuto luogo Sabato 18 maggio presso il “Centro socio culturale Raffaele Arecco”. Il Sindaco e l’Assessore alla Cultura hanno introdotto l’incontro con  i rispettivi indirizzi di saluto. A sua volta Nicoletta Negro, presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica per il Nord Italia e Assessore alla Cultura cdel Comune di Savona ha portato il loro saluto,  manifestato apprezzamento per chi opera nella ceramica e formulato auspici per tale impegno. Silvia Bottaro, presidente dell’Associazone culturale “Renzo Aiolfi”, di Savona, autrice della prefazione del libro, ha evidenziato come tale pubblicazione sia per i cellesi  un modo per ritrovare se stessi e progettare il futuro della propria comunità, in particolare per collaborsre a “costruire un’anima ceramica a Celle” sulle tracce del passato e di quanto si fa nella ceramica e nell’arte dalla seonda metà dels ecolo scorso e che la pubblicazione bene evidenzia.

Introducendo la presentazione dei contenuti del libro Federico Marzinot, suo curatore dell’opera ed autore del primo progetto, ha evidenziato, innanzitutto, che “Celle ligure nei secoli”, edito dalla genovese “Erga edizioni”, promosso dall’Amministrazione comunale, con il sostegno della Fondazione De Mari, di Savona, ha come obiettivo la valorizzazionr del titolo – sopra citato – di “Luogo di antica ed affermata tradizione ceramica”, riconosciuto a Celle Ligure nel 2019 dal Ministero per lo Sviluppo Economico e richiestogli l’anno prima dal Comune.

All’origine di quell’intendo e dell’interesse di Celle per il proprio passato ceramico sono stati soprattuto i resti di prodotti e di strumenti di lavorazione del XVIII-XIX secolo reperiti nel 1982 dal Marcello Mannuzza sotto il pavimento della sua fabbrica di ceramiche “Il Tondo”, che andava aprendo nel settecentesco quartiere dei ceramisti di San Sebastiano. Hanno pure avuto un importante ruolo  nella ricerca e valorizzazone del passato gli studi di Mannuzza e di altri cellesi  e le iniziative di promozione della ceramica avviate nel 2008 con “Ceramica in Celle”, proseguite, a cadenza biennale, sino al 2018 e riprese con la “Biennale della Ceramica” del 2023 a cura di Marcelk Mannuzza e Carlo Pizzichini.

Le quattro sezioni del libro- “”Celle Ligure nei secoli”, composto da oltre 350 pagine, é suddiviso in quattro sezioni. La prima, composta principalmente da antiche carte geografiche, é dedicata alla descrizione del territorio e di alcune sue peculiarità. Vi sono proposte, tra l’altro, immagini di Celle da un “portolano” del 1682, presente presso il Comune di Albissola Marina, e il nome, nel XVIII-prima metà XIX secolo, di una località “Prinebo”, “Prinesa”,- vicina se non alternativa a Celle – di cui nulla si sa sinora ed il cui nome scompare dalle carte geografiche dopo l’Unità d’Italia.

2) La seconda parte del volume é dedicata ai numerosi aspetti della storia sociale, religiosa, economica e politica dell’antica Celle e poi di Celle Ligure.  Vengono in seguito alla ribalta personaggi cellesi dal Quattrocento in avanti, grandi famiglie, religiosi, tra cui il Papa Sisto IV della Rovere, protagonisti della storia, dell”arte, della musica, dello sport.

Beni Culturali – savona

La ceramica  – con una singolare, meritata ampiezza – é la protagonista della parte conclusiva del volume. Vengono, innanzitutto, proposti i due significativi periodi della storia della ceramica di Celle: il primo va dalla fine del XVII-inizi XVIII secolo, al 1879, anno dell’ultimo documento sulla produzione a Celle. In tale arco di tempo il nome di Celle si intreccia spesso nella ceramica con quello di Albisola e ha pure un respiro internazionale.

Il libro, in particolare, ci fa conoscere analiticamente tipi del prodotto ceramico presente in Celle nel XV-XVI secolo ed i vasi da farmacia della fine del XVII-prima metà XVIII secolo dello “hospitale” di Celle dell’epoca. La produzione viene meno, per decenni, anche per le conseguenze del terremoto che nel 1887 colpisce la Liguria di ponente. Riprende nel 1968 per merito dell’albisolese Ernesto “Tino” Canepa, che avvia nell’antico borgo la “Ceramiche San Michele” , poco tempo dopo, pure la omonima galleria d’arte. Segue la parte del libro dedicata alla figura ed al prodotto dei tre laboratori ceramici oggi attivi a Celle Ligure: “Il Tondo” di Andrea e Marcello Mannuzza, “Arbanella Art” di Beatrice Minuto, “Studio Elfo” ceramciche di Caterina Ricci. La parte conclusiva del volume – ricco di suggestive immagini – é dedicata alla prsenza di Lucio Fontana, Emanuele Luzzati, Mario Rossello nella chiesa  di Nostra Signora Assunta, ai Piani, di numerose situazioni espositive  di opere in cerasmica di artisti contemporanei, soprattuto dal 2012 in avanti, presenti in più ambienti del luogo, tra cui il Lungomare in Arte.

Gli autori- Buona parte degli autori del lbiro sono di Celle. Ne ha seguito la pluriennale realizzazione un apposito gruppo di lavoro, composto dal compianto professore Gian Luigi Bruzzone – insigne storico di Celle, della sua gente, della vicenda religiosa – dall’architetto Lorenza Figari, dal ceramista Marcello Mannuzza, da chi qui scrive e, a nome del Comune, da Giorgio Siri.

Assieme a loro hanno recato importanti contributi Angelo Besio, Silvia Bottaro, Paolo Calcagno, Massimiliano Caldera, Silvia Campese, Furio Ciciliot, Carlo Delfino, Paola Gargiulo, don Piero Giacosa, Graziano Interbartolo, Andrea Mannuzza, Marcello Mannuzza, Michele Manzi, Lucia Marrè Brunenghi, Arrigo Mezzano, Leony Mordeglia, Paolo Ramagli, don Silvester Soosai, Giancarlo Tacchino, Maurizio Tarrini, Gianni Venturi, Ludovica Vigevano.

Importanti sono stati l’assistenza dei Beni Culturali della Diocesi di Savona Noli per l’iconografia sacra, il contributo fotografico di Giacomo Lusso e quello di Giorgio Siri.  Il FotoClubCelle é, a sua volta, l’autore di molte  delle tante illustrazoni presenti nel volume. La città che scrive e illustra la sua storia é, dunque, una delle caratteristiche del libro. Uno dei fattori della sua originalità, soprattutto per quanto riguarda la storis della ceramica.

Federico Marzinot

2/“L’Albero della vita” di Giovanna Crescini 

Giovanna Crescini e Federico Marzinot

La vetrina del “Centro Artigianale Restauri”, in Via Repetto 18, ad Albissola Marina ospita stavolta, dal 2 al 31 maggio, “L’Albero della Vita”, opera in ceramica di Giovana Crescini. Il critico d’arte Fedeerico Marzinot la va così presentando. Sabato 18 maggio, uno degli eventi ad Albissola Marina della decima edizione di  “Buongiorno Ceramica”, indetta dall’Associszione Italiana Città della Ceramica, con la collabortazione del Comune, é stato l’incontro/dialogo (nella foto) davanti all’opera dell’artista  fra Giovanna Crescini e Federico Marzinot. 

L’albero della vita” é la storia della sua vita nell’arte che Giovanna Crescini mette in vetrina in questi giorni qui ad Albisola, con l’intimità del linguaggio della ceramica. All’origine di quest’opera sta una tela di Giovanna, presente nel suo studio di Quiliano:. un mosaico di episodi, situazioni, pensieri, figure, colori, che ogni tanto l’artista arricchisce d’un nuovo protasgonsta, che si amalgama con gli altri. Giovanna fa qui parte, per la prima volta,  tutti noi, qui davanti alla  vetrina, di quella domestica antologia personale.

Si propone con il suo riconoscibile, fresco, diretto, poetico  linguaggio. dai colori brillanti e con un suo costantemente riuscito ritmo compositivo. Qui nella vetrina vanno su  per una piccola colonna tanti suoi temi, tanti ricordi, assieme a pesci, uccelli, fiori, ilunghi fogliami.  Poi tali serrate evocazioni si schiiudono sopra, ampiamente, in sette grandi petali: Su ciascuno di essi Giovanna ha raffigurato protagonisti della propria esperienza nell’arte: il mare, il paesaggio della Liguria, a lei tanto caro, le barche, i pescatori, i pesci, gli uccellini, i cavalli, i gatti – apprezzati da Giovanna, a lei cari per la loro individualità e libertà – i fiori. E quasi dappertutto le api, presenti  in certi momenti dell’anno nel luogo in cui essa abita, a Quiliano nell’immediasti entroterra di Savona.

All’interno del fiore sta il bocciolo:: i suoi  tanti, accattivanti, colorati rotondi frutti sono presenti sul pavimento della vetrina. . Lo ricopre un telo raffigurante una scacchiera, già usato da Giovanna per una sua mostra a Perugia, la città natale a lei tato cara. Pure esso rivela il profondo sentire autobiografico con il quale Crescini si é qui proposta, felicemente a mio avviso, conoscendone ed apprezzandone da tempo l’opera”.

Federico Marzinot


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