Trucioli

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Savona, assordanti silenzi sulla fine del Letimbro storica voce della Città snobbata dalle istituzioni. Il ruolo degli ‘innominabili’. Le scelte del vescovo


Trucioli.it, in solitudine, aveva anticipato la notizia. E’ seguito un silenzio diffuso fino a quando, venerdì 3 maggio 2024, l’annuncio ufficiale: “A fine anno si ferma la storia de Il Letimbro”. Chi ha letto il corposo editoriale, non firmato, ha desunto la ‘punta di penna’ del direttore responsabile e giornalista don Angelo Magnano.

di Luciano Corrado

Una delle prime pagine storiche d’archivio

Diciamo subito che ha colpito un ‘passaggio’ senza giri di parole: “...Non è mai stato un giornale di ‘sacrestia’ (132 anni di pubblicazioni ndr)  ed è tuttora molto apprezzato dai lettori di ogni appartenenza ideologica.” E poi l’affondo. “Chi l’ha apprezzato meno – sia detto senza intenti polemici – è stato talvolta proprio il contesto ‘di casa’: preti, parrocchie, e via dicendo. Accusandolo, a seconda delle angolature di visuale, di essere troppo allineato all’istituzione e di parlare poco di chiesa. E di conseguenza diffondendolo poco se non proprio ignorandolo”.

Un piccolo inciso. Chi ha frequentato negli anni della gioventù le principali parrocchie del Paese Italia ricorderà che all’ingresso-uscita di molte chiese si poteva ‘acquistare’, con una libera offerta, L’Avvenire, quotidiano di ispirazione cattolica, a diffusione nazionale, fondato il 4 dicembre 1968 a Milano. E che, pur con la generalizzata crisi-tracollo di copie nelle edicole, si piazza tuttora al quarto posto nelle classifiche di diffusione.

Leggiamo un altro passo dell’editoriale di don Magnano: …”.Certamente con la scomparsa de Il Letimbro, Savona e la diocesi saranno più povere, perdendo uno spazio di riflessione e di lettura  che non può essere surrogato  dai flussi digitali  di un’informazione dove alla velocità non sempre si accompagna la profondità”. E aggiungiamo: qualità e indipendenza.

Non sfugge che anche le diocesi hanno il dovere di mantenere i loro bilanci in ordine, ovvero entrate ed uscite. Non si può ignorare che negli stessi bilanci de Il Letimbro ha pesato e pesano i costi di stampa (5 mila copie) conseguenti ai rincari continui della carta. E ancora, un significativo calo di abbonamenti, con i lettori anziani che ci lasciano e i giovani non così interessati, attratti dal mondo on line. Inoltre crediamo di non sbagliare se sposiamo la tesi di chi sostiene che lo stesso vescovo Calogero Marino è molto più sostenitore della collaborazione con l’emittente ligure Telepace. Mentre non è dato a sapere quali frutti abbiano prodotto le promesse di Marco Fiore editore di Radio 104 (già SavonaSound. 44 anni di storia).

Abbiamo letto su Trucioli.it il nostalgico (e unico quanto illusorio) appello del politologo Franco Astengo che assai diplomaticamente scrive: “Ci si augura che il mondo culturale della nostra Città reagisca alla chiusura della storica testata della Curia Savonese”.

Campa cavallo che l’erba cresce! Il proverbio è un invito ad essere pazienti nei momenti difficili e a non mollare.

La morte de Il Letimbro è la “rappresentazione’ di un torrente e della sua sorgente in lenta secca. Il tutto nell’assordante disinteresse di chi non perde occasione per mettere in mostra il suo ruolo: La Fondazione De Mari Savonafondata nel 1833 dal Vescovo Agostino De Mari e operante in svariati ambiti culturali e sociali in tutto il territorio” recita il sito internet ufficiale. Quanto ha pesato, nei bilanci, la voce “Il Letimbro”?

Un piccolo confronto può essere significativo. In provincia di Cuneo che non si è copiata la devastazione savonese-imperiese (e non solo) degli istituti di credito a capitale privato, di fondazioni, di cooperative, si pubblicano oltre una quindicina di ‘giornali locali’, alcuni assai vicini alle Diocesi. Tutti o forse con rarissime eccezioni, possono contare sul sostegno economico del ‘sistema bancario‘ cuneese in costante espansione anche nel ponente ligure rimasto colposamente orfano di Carige e della sua storica Cassa di Risparmio di Savona per la quale si sono battuti invano quanti non erano allineati ai potentati e alle trame del padre-padrone non a caso ricordato come ‘innominabile’.  I risultati sono la colonizzazione della nostra provincia seconda potenza economica della Liguria.

Restino pure sul loro scranno il/i ‘monarca’. I galoppini di turno. I ‘signor sì’. Chi si distingue con atteggiamenti ieratici e gode di buona stampa dei leccaculisti in servizio permanente effettivo, oggi sopratutto social, distribuendo pubblicità ai più fedeli. Anche Il Letimbro, dopo la Cassa di Risparmio di Savona, è una vittima di intramontabili e inossidabili potentati che hanno resistito per affinità e/o convenienza. Ovvero il declino. Oggi è toccato ad una ‘voce’ rimasta dolosamente (?) nel dimenticatoio.

Luciano Corrado

L’EDITORIALE-ANNUNCIO PUBBLICATO DA ‘IL LETIMBRO

 


L.Corrado

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