Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Alassio, Borgo Coscia. I ricordi. La tragica morte di Mario. Fra Stanislao. La processione, i pescatori, la statua della Vergine e i portatori comunisti


Ci sono luoghi dove, per i suoi personaggi si potrebbe costruire una fiction e dove sicuramente Renzo Arbore avrebbe trovato talenti per i suoi programmi, da Quelli della Notte a Indietro Tutta. Uno di questi, che cercherò di raccontarvi in tre frammenti, è il Borgo Coscia di Alassio dove sono nati e cresciuti uomini e donne che hanno lasciato un solco.

di Willy Olivero

Immagine storica di Borgo Coscia di Alassio (archivio Trucioli.it)
La chiesa e parrocchia dei frati Cappuccini di Borgo Coscia ad Alassio

Certo per cercare di rivederli occorre socchiudere gli occhi magari in una delle panchine sistemate davanti alla Parrocchia dei Cappuccini la cui edificazione risale ai primi anni del 500 anche se bisognerà attendere il 1972 per la sua consacrazione. Qui, negli anni più bui del secolo breve, ha celebrato i sacramenti Frate Stanislao, al secolo Giovanni Demarchi, nato a Mendatica il 10-9- 1887, morto a Pieve di Teco il 9-5-1971.

Personaggio imponente, quasi un ritratto manzoniano alla Fra Cristoforo, del quale si ricordano aneddoti anche curiosi come quello risalente ad una Messa della Domenica delle Palme. Ora, come alcuni ricorderanno, il rito era celebrato in latino con la maggior parte dei fedeli che non comprendeva il testo. Stanislao, tutti gli volevano bene, punto di riferimento di credenti e non credenti del Borgo tanto che, alla Processione di Settembre, quando la statua della Vergine dedicata alla Madonna del Soccorso, protettrice dei marinai, dei pescatori. La statura giungeva dal mare su barche  da pesca. Veniva esposta all’aperto, a sollevare il massiccio peso erano quasi tutti comunisti, in prima fila il barbiere Lazzaro, fedele nei secoli all’Unione Sovietica.

Mi raccontava tempo fa una delle abitanti del luogo “Forse non ce ne siamo accorti ma qui si viveva ogni giorno l’atmosfera di Don Camillo e Peppone dei romanzi di Guareschi, anni comunque bellissimi dove alla sera si conversava sugli usci e magari ci si radunava in casa di qualche pescatore che voleva dividere con tutti quanto finito in rete la notte precedente”.

Quando padre Stalinaslao svolgeva la sua missione pastorale la chiesa non era ancora parrocchia. Il primo parroco fu Mariano Testa, laureato in fisica e insegnante al liceo.

Ma gli anni passano, le immagini e le foto in bianco e nero lasciano purtroppo lo spazio al colore e nei Cappuccini, scomparso Stanislao, arrivano altri destinati a lasciare un solco nella memoria, in particolare Frate Ermanno che avrà il tristissimo compito di essere il testimone di una delle giornate più tragiche, nel settembre del 1979.

Sono passate da poco le 15 e al Borgo molti sono al bar a seguire il Gran Premio di Monza quando arriva la notizia di un tragico incidente stradale nel quale perde la vita Mario Polacco che con la famiglia viveva a Solva ma la cui Parrocchia di riferimento è quella dei Cappuccini. Con lui ci sono in auto altri ragazzi della Coscia tutti illesi senza neppure un graffio. E tutti compagni dell ‘Istituto Commerciale Flavio Bartalini che a giorni avrebbe riaperto dopo le vacanze estive.

Una folla immensa, dentro e fuori la Chiesa, si raduna per l’ultimo straziante saluto. In prima fila, accanto al fratello Stefano e la mamma Antonia, da poco scomparsa, ci sono tutti i suoi amici che in un battito sono passati dalle ali della giovinezza all’età adulta.

A Borgo Coscia come non ricordare la festa  dedicata alla Madonna del Soccorso, protettrice dei marinai, dei pescatori. La statura giungeva dal mare su barche  da pesca.

Willy Olivero

Eccezionale nevicata a Borgo Coscia  anni 60 (archivio Silvio Fasano)

Avatar

Guglielmo Olivero

Torna in alto