Le elezioni amministrative in Italia del 2024 si terranno l’8 e il 9 giugno 2024, in contemporanea alle elezioni europee, come definito da un decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso gennaio.
di Antonio Rossello
Si vedono in giro già manifesti che annunciano la formazione di alcune liste e siamo in attesa di conoscere i programmi. Ma sono ben note le magagne.
Orbene, nell’affollato panorama delle problematiche liguri, il contesto socioeconomico si rivela come un caleidoscopio di dati, segnalazioni e sfide. Le premesse della situazione attuale, delineate con precisione cronologica, svelano un quadro complesso che, a volte, sembra sfiorare l’assurdo.
A partire dalla statistica ISTAT datata dicembre 2023, emerge un’immagine di Genova che si piazza al 47° posto nella classifica della qualità della vita, registrando un declino significativo rispetto al passato. Le cifre sono eloquenti: un tasso di motorizzazione di 48 auto ogni 100 abitanti, un indice di inflazione al 7% e una serie di indicatori che oscillano tra perdite e guadagni di posizioni, delineano un quadro di contraddizioni e sfide da affrontare.
La situazione non sembra migliorare nemmeno su certi scenari datati febbraio 2024, quando emergono le criticità nel sistema sanitario ligure. Il presunto buco di bilancio e le liste d’attesa crescenti pongono interrogativi sulla gestione e sull’efficacia delle misure adottate.
L’immigrazione dall’estero sembra essere l’unica forza trainante per invertire una tendenza decrescente nella popolazione residente, sottolineando ulteriormente le sfide demografiche che la regione deve affrontare. IL SECOLO XIX: Aumenta la popolazione in Liguria grazie all’immigrazione: 1.508.800 abitanti, +0,08% rispetto 2023.
Tuttavia, è nel contesto delle notizie del 1° aprile 2024 che si svela l’aspetto più surreale della situazione. Una serie di eventi, che oscillano tra il tragico e il comico, delinea una narrazione tanto stravagante quanto imprevedibile. Dall’alluvione che colpisce la regione, alle iniziative legate al pesto genovese che si spingono fino a Milano, alle code chilometriche sulle autostrade, il primo aprile sembra portare con sé una serie di scherzi di dubbia fattura.
La notizia dell’alluvione, accompagnata dalla promessa di riaprire la statale 45 a Bargagli entro venerdì, sembra quasi una beffa di cattivo gusto. Mentre la popolazione ligure lotta contro le avversità naturali, le iniziative come la #Pesto Masterpiece of Liguria sembrano offrire un diversivo, seppur con un tocco di assurdità, tra sdraio color pesto e concorsi di pesto al mortaio.
Ma non tutto è da ridere, le lunghe code sulle autostrade liguri rappresentano un serio problema per la mobilità e l’economia della regione. Il ritorno dei cantieri, con i loro restringimenti e i disagi associati, mettono in evidenza le sfide infrastrutturali che la Liguria deve affrontare.
In conclusione, la realtà del Pesce d’aprile ligure sembra essere una miscela di sfide concrete e situazioni surreali. Mentre la regione combatte con le proprie difficoltà, è importante non perdere di vista la necessità di affrontare seriamente i problemi strutturali e di lavorare verso un futuro più sostenibile e prospero.
Antonio Rossello
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