Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Il presidente Toti: ‘Sanità Ligure, il quadro non è tutto a tinte fosche come dipinto dai cronisti’. Avrà ragione?


Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti:”In merito alla sanità pubblica ligure il quadro non è tutto a tinte fosche come descritto da molti giornalisti”. Ai pazienti l’ardua sentenza….Il 4 gennaio scorso Trucioli.it titolava: ‘Asl 2 provincia di Savona, in 7 anni la giunta Toti ha cambiato 6 direttori generali’. Tutti di nomina fiduciaria e politica.

di Gianfranco Barcella

La Cgil Liguria è intervenuta di recente per chiedere chiarimenti in merito al futuro dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. “Lo scorso mese di dicembre -scrive in una nota il segretario Andrea Pasaabbiamo appreso dagli organi di stampa locali del progetto del nuovo ospedale di Pietra Ligure con un investimento di oltre 200 milioni di euro. Questo progetto risulta essere molto importante per le necessità sanitarie della popolazione del Ponente Savonese e non solo. Non avendo ricevuto ad oggi nessuna comunicazione ufficiale o attivato nessun confronto tra ASL2 ed i Sindacati Confederali Savonesi su tale progetto, questo nonostante i diversi incontri avuti nel corso del 2023, abbiamo diverse preoccupazioni”.

Andrea Pasa prosegue: “Si prevede l’abbattimento di alcune strutture tra cui il padiglione <primo chirurgico>, ex Polio e piastra servizi; attualmente queste strutture rappresentano almeno il 40 per cento delle attività sanitarie, presenti oggi nell’ospedale. In particolare nella piastra servizi sono collocati; laboratori analisi, centro trasfusionale, radiologia, Pronto soccorso, rianimazione e unità coronarica, considerando una parte essenziale delle funzioni dell’ospedale, cioè di prima importanza. Inoltre il progetto prevede tempi non meglio definiti ma ipotizzabili in alcuni anni e certamente questi tempi comporteranno un trasferimento di questa attività in strutture  diverse dalle attuali e quindi abbiamo forte preoccupazione rispetto alla nuova organizzazione e alle tempistiche in cui il progetto verrà realizzato, nonché a quali servizi saranno garantiti alla popolazione e quali interventi si prevedono per il personale coinvolto”. “Alla luce di tutto ciò la CGIL di Savona ha chiesto un incontro urgente con il direttore generale della Asl2 Michele Orlando al fine di essere coinvolti nel nuovo piano organizzativo, logistico e di investimento che interessa centinaia di lavoratrici e lavoratori e più in generale una parte importante di cittadini savonesi”.

La storia ci insegna che di fronte all’arroganza del potere che si sposa quasi sempre con l’ottusità dobbiamo tenere conto come fecero gli antichi Greci delle terribili sciagure che si abbatterono su coloro che liberarono dal vaso di Pandora il bacillo dormiente dell’arroganza stessa.

Per fortuna in Liguria non siamo giunti a questo punto ma il travagliato cammino della Sanità Ligure non  è ancora terminato. Il sindaco di Savona, Marco Russo  ha inviato qualche giorno fa, una lettera al neo nominato direttore generale della Asl2 Michele Orlando, richiamando tutte le problematiche, inerenti l’ospedale San Paolo e più in generale il servizio sanitario sul territorio savonese, rappresentando anche la necessità di una pianificazione e di una condivisione con l’amministrazione comunale.

L’Asl2 si è presentata con la direzione generale al completo: il direttore generale Michele Orlando, il direttore sanitario Luca Garra, la direttrice socio-sanitaria Monica Cirone e la direttrice amministrativa Laura Lassalaz. Sono stati ricevuti dal Primo Cittadino, insieme con gli assessori Riccardo Viaggi, Nello Parodi (già primario al San Paolo) e Ilaria Becco. Sono state affrontate tutte le principali sofferenze che riguardano l’Ospedale San Paolo come: il centro ictus, pneumologia, gastroenterologia, l’angiografo, i primari e naturalmente, il nodo che riguarda le liste di attesa. Inoltre è stato preso in considerazione il tema dei servizi territoriali, rispetto al quale sono in corso importanti iniziative in collaborazione tra Asl e Comune.

Il sindaco Russo ha affermato: “E’ stato un incontro positivo. Ho ribadito i contenuti della lettera, e cioè la necessità che vengano superate le criticità dell’ospedale San Paolo nell’ottica di rafforzare la sanità pubblica. Ho preso atto con piacere di un’ampia disponibilità alla collaborazione e di un impegno fattivo nella direzione auspicata. Abbiamo concordato di tenere sotto monitoraggio le varie problematiche. Nelle prossime ore chiederò la convocazione di un’apposita commissione consiliare con audizione del direttore generale per una più ampia condivisione delle linee  che si devono perseguire”.

Intanto il presidente Toti, già assessore alla Sanità, ha colpevolizzato i direttori delle ASL e degli ospedali: “Non accetto più bilanci così! Se non mettete i conti in ordine, sciolgo le ASL. Così non si può andare avanti. Non metto in ginocchio la Regione Liguria per colpa della Sanità. Entro Marzo voglio vedere bilanci in linea con una gestione sostenibile” . Il messaggio del governatore è stato chiaro: se non sistemano la situazione finanziaria, li manda tutti a casa e commissaria la Sanità Ligure.

La situazione è indubbiamente preoccupante anche sotto il profilo dei bilanci. Secondo l’ultimo conto economico delle aziende chiuse il 2023 con un buco di 150 milioni di euro (il finanziamento complessivo è stato di 3 miliardi e 400 milioni). Si parla di 50 milioni del San Martino, oltre 30 della Asl3 genovese e 15 della piccola Asl4 di Chiavari.

Sei direttori sono stati confermati o nominati a fine dicembre, ma questo non significa che siano <salvi>; la minaccia del licenziamento si fa strada e dinanzi ad essa nessuno ha detto anche di non avere alcuna intenzione di alzare le tasse ai liguri per risanare il deficit. Ma anzichè aumentare la pressione fiscale perchè non si recupera dalla spaventosa evasione che ci affligge da decenni e ci pone primi in classifica in Europa. Il centro destra Meloni-Salvini-Tajani ci ha ‘donato’ nel suo primo anno e mezzo di governo ‘solo’ 17 condoni fiscali. C’è un grosso bacino elettorale di evasori che assicura voti e preferenze. E in cantiere, su proposta di Salvini, un nuovo condono edilizio?

Il Presidente Toti ha chiesto poi un intervento urgente nell’organizzazione dei Pronto soccorso che anche di recente sono finiti più volte in crisi, nonostante le azioni correttive. I temi in cui Toti condanna maggiormente i direttori, sono la suddivisione dei reparti tra casi gravi e le liste d’attesa infinite, che nonostante le iniziative come quella delle risonanze magnetiche di pochi mesi fa, rimangono in uno stato di precarietà.

Però il Governatore Toti non vede tutto nero oltre i bilanci in rosso. Contesta  gli eccessi polemici, le inesattezze, le contestazioni che vengono analizzati totalmente fuori dal contesto. Questo atteggiamento scorretto è da attribuirsi ai giornalisti ed ai politici dell’opposizione. Per contrastare tutto questo la Regione Liguria metterà in campo un punto stampa periodico.

Non si vogliono in alcun modo nascondere le problematiche che esistono all’interno del sistema sanitario nazionale,e di quello europeo dopo il Covid– prosegue Totima ritengo che speculare sulle difficoltà di un sistema che sta facendo moltissimo per recuperare gli anni della pandemia, sia ingeneroso nei confronti dello sforzo del Paese, e soprattutto delle professioni sanitarie, impegnati a fare uno sforzo improbo. La descrizione che si fa quotidianamente prendendo a pretesto singoli casi o settori in sofferenza rispetto alla generalità del sistema sanitario, non è un buon modo di descrivere la sanità nel suo complesso. Quando si parla di sanità allo sfascio, bisognerebbe tener conto che la Liguria è la nona regione in Italia per rispetto dei Lea ed abbiamo il terzo numero di infermieri per cittadini in Italia. E 1.700  sono stati assunti solo negli ultimi 18 mesi, ma di questo sento parlare poco. Talvolta veniamo accusati di assumere poco personale. Mi va bene qualsiasi delle due accuse mi vogliano fare purché non si mettano insieme: tutto questo si chiama ossimoro. Quando ci dicono che vogliamo la sanità, per la verità avremmo bisogno di più contributi  dei privati: per il momento il 91% delle prestazioni erogate è a carico del pubblico. Entro la fine del 2024, dal punto di vista delle infrastrutture previste, grazie ai finanziamenti del del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno realizzate 16 centrali operative territoriali, 8 case di comunità, 2 ospedali di comunità e 4 interventi di edilizia antisismica. I dati sulla produzione ospedaliera mostrano come il sistema pubblico nel 2023 abbia visto un incremento del 6% rispetto e del 1,9% rispetto al 2022”.

Il governatore Toti ricorderà di certo quello che affermava  Orazio:”I fulmini colpiscono i monti più alti”. Qualcosa forse sta cambiando davvero! Quello che appariva come un miracolo straordinario ora pare rientrare nell’ordinario. Veniamo ai fatti. Mercoledì  25 Gennaio, si era sparsa la voce che la risonanza magnetica dell’Ospedale San Paolo di Savona aveva subito un guasto tecnico e così sono iniziate a circolare le prime voci di possibili rinvii o ritardi sugli esami: serpeggiava insomma già un clima di scetticismo e preoccupazione. Si sussurrava nei corridoi dell’ospedale: “Ed ora chissà quando la aggiusteranno! La sanità ligure è sempre più in crisi! Non fanno manutenzione!” A meno di 24 ore dallo stop l’apparecchio è tornato a funzionare. I cittadini savonesi, ma non solo, possono stare tranquilli: questa volta non ha trionfato la mala sanità!

Intanto l’Autonomia Differenziata sulla Sanità non è ancora legge ma ha già scatenato dubbi e polemiche. La riforma in Liguria resta un’incognita. L’assessore alla Sanità Angelo Gratarola è ottimista: “La qualità dell’assistenza  e la competizione tra aziende sanitarie potrebbero aiutare ad alzare la qualità delle prestazioni”. Il presidente ligure dell’Ordine dei Medici, Alessandro Bonsignore è cauto: “Si potrebbero investire risorse su progetti per l’assistenza agli anziani,, ma c’è il rischio di fughe di pazienti verso le <regioni del nord>. C’è da sottolineare che tutte le Regioni del Sud, eccetto la Basilicata, si trovano, insieme al Lazio, in regime di piano di rientro, con Calabria e Molise commissariate. Uno status che se da un lato<paralizza>la riorganizzazione dei sevizi, dall’altro rende impossibile godere di qualsiasi beneficio dalle maggiori autonomie in sanità, di fatto nemmeno esigibili. E sono sempre le Regioni del Sud, in conseguenza dell’attuazione dei piani di rientro, quelle dove si rileva maggior carenza di personale sanitario, soprattutto infermieristico. Chi vivrà, vedrà.

“Tempi felici, anche se rari, sono quelli in cui è lecito pensare ciò che si vuole ed esprimere ciò che si pensa” (Publio Cornelio Tacito).

Gianfranco Barcella 

ARTICOLO DEL SECOLO XIX E LA STAMPA DEL 29 GENNAIO 2024

 

IL 16 DICEMBRE 2023-SECOLO XIX E LA STAMPA

COME ERA RIDOTTO IL PRONTO SOCCORSO OSPEDALE DI IMPERIA

 

 


Avatar

G.F. Barcella

Torna in alto