Alla redazione di Trucioli.i. La Corte Internazionale di Giustizia giudicherà se lo Stato d’Israele è responsabile di genocidio, ma le immagini che vengono da Gaza e dalla Cisgiordania mostrano un massacro della popolazione di Gaza, bombardata senza rifugi, senza casa, senza cibo, acqua, carburante, elettricità, cure mediche e ospedaliere, costretta in inverno a vivere in tende ed a fuggire sotto le bombe, mentre in Cisgiordania incursioni dei coloni e dell’esercito uccidono gli abitanti palestinesi costringendo molte famiglie alla fuga.
di Ireo Bono
Tutto ciò, se non è un genocidio gli somiglia molto e mostra al mondo come lo Stato d’Israele non rispetti i diritti umani né il diritto internazionale.
Siamo arrivati a questo punto perché l’Occidente, responsabile della Shoah, ha fatto propria la narrazione degli Ebrei israeliani visti come europei vittime del nazi-fascismo e gli Arabi palestinesi come rozzi contadini, di cultura inferiore e terroristi, ma é giunto il momento di vedere quanto accade dal punto di vista palestinese. Per i Palestinesi, gli Ebrei israeliani non sono vittime ma costituiscono una potenza occupante che li priva della libertà, dei diritti fondamentali e delle loro terre con la complicità dei governi europei e di quelli degli Stati Uniti. Se Israele avesse rispettato il diritto internazionale non ci sarebbe stato il 7 ottobre.
La storia israelo-palestinese non inizia il 7 ottobre 2023, come viene continuamente ripetuto dal governo Netanyahu, dai governi europei e dai mezzi d’informazione ma più di 75 anni fa con l’ingiustizia della decisione delle N.U. che nel 1947 optarono per la divisione della Palestina contro la volontà della maggioranza della popolazione araba indigena, i 2/3 della popolazione, e che con l’assegnazione del 56% del territorio agli Ebrei israeliani, quasi tutta la costa, fu la causa principale della guerra del 1948 cui seguì la Nakba palestinese, il divieto del diritto al ritorno e la negazione del diritto all’autodeterminazione, l’apartheid, l’occupazione e la colonizzazione d’insediamento che durano tuttora. Lo Stato d’Israele é nato con un’ingiustizia ed é cresciuto con una politica di apartheid, di occupazione e colonizzazione, in Israele e nei Territori Occupati, denunciata come illegale e criminale dai Relatori e dalle Commissioni per il rispetto dei diritti umani dell’ONU, da Amnesty International e HRW.
L’attacco palestinese al Muro ed ai Kibbutz israeliani, descritto in Occidente come un atto terroristico è considerato dalla maggioranza dei Palestinesi e da buona parte del mondo come un atto di resistenza popolare alla asfissiante occupazione che rende Gaza una prigione invivibile e priva tutti i Palestinesi della libertà e dei più elementari diritti, alla colonizzazione progressiva della Palestina, legalizzata dalla legge dello Stato-Nazione approvata dalla Knesset nel 2018 e confermata dalla Corte Suprema nel 2021 che definisce Israele come Stato ebraico in cui solo gli Ebrei hanno la nazionalità, ed ai Patti di Abramo che, con l’accordo tra alcuni Paesi arabi e Israele, tendono a cancellare le esigenze di libertà dei Palestinesi.
Quando Israele denuncia la criminalità del rapimento dei civili abitanti dei Kibbutz, dimentica che da anni attua una politica di carceralità diffusa con migliaia di arresti politici, con arresti amministrativi illegali di cittadini palestinesi, anche bambini, incarcerati per mesi senza processo e che nelle carceri israeliane si pratica talvolta anche la tortura.
In quanto al terrorismo di Hamas, una componente terroristica é inevitabile da ogni popolo che combatte per la libertà. Anche Mandela fu a lungo considerato un terrorista, come i Mau-Mau in Kenia o gli Algerini contro i coloni francesi, ma è ben più grave il terrorismo di Stato d’Israele, potenza occupante, nei confronti dei Palestinesi, attuato con i bombardamenti di Gaza nelle operazioni militari ‘Piombo fuso‘ nel 2008-2009 e ‘Margine protettivo’ nel 2014 e specialmente nell’attuale ‘Spade di ferro’ in cui il governo israeliano guidato da Netanyahu, sotto inchiesta per corruzione, con due generali, Gallant e Ganz e con due ministri fascisti, i coloni Belazel Smotrich e Ben Gvir che lo tengono in pugno perché se cade il governo andrà sotto processo, da oltre cento giorni sta massacrando il Popolo palestinese, attuando crimini di guerra e contro l’umanità, pulizia etnica, terrorismo di Stato e, secondo la denuncia del Presidente del Sudafrica, anche un genocidio.
Il governo Netanyahu non può giustificare il massacro del Popolo palestinese con il diritto di Israele a difendersi perché non sta difendendo il diritto alla sua sicurezza ma l’illegalità e la criminalità dell’occupazione, della colonizzazione, dell’apartheid, ed i Palestinesi, sotto occupazione e colonizzazione, hanno il diritto a difendersi, il diritto alla resistenza anche con le armi. Purtroppo anche la maggioranza degli Ebrei israeliani sono sionisti e pur manifestando nelle piazze contro Netanyahu, condividono il bombardamento di Gaza perché come scriveva Amira Hass in un articolo su Haaretz del 17 febbraio 2023 ‘Israele sogna la grande espulsione‘ :” Questi manifestanti non vedevano e ancora oggi non vedono che la loro democrazia per soli ebrei é stata una giunta militare per i Palestinesi. La dittatura di cui parlano é già in atto da sessant’anni. A mantenerla non sono solo i cittadini israeliani ebrei e drusi, ma anche gli ebrei della diaspora che la sostengono emotivamente e finanziariamente, e anche l’Occidente, che la tratta con infinita tolleranza“.Non c’é da aspettarsi la pace dalla società d’Israele.
C’é un solo e semplice modo per impedire la cancellazione del Popolo palestinese e la deflagrazione del M.O. : Fermare subito il governo Netanyahu, nel nome dell’umanità, del rispetto dei diritti umani, del diritto internazionale e delle Risoluzioni ONU.
Ireo Bono
(medico)