La violenza economica sulle donne: Savona prenda esempio di Catania. Educazione permanente vuol dire prevenzione. L’opera meritoria, tra le altre, è portata avanti dai collegi notarili. I notai infatti si prestano gratuitamente per fornire tutte le informazioni utili affinché i diritti dei soggetti più deboli vengano tutelati.
di Gianfranco Barcella
Non passa giorno che si debbano ascoltare con raccapriccio notizie che riguardano violenze disumane sulle donne, degenerazione della inciviltà patriarcale. Nel mese di Novembre 2023 ho sentito parlare, al Tg3 Liguria, del contrasto alla violenza economica che deve patire il gentil sesso. E’ un tipo di abuso che si approfitta, dal punto di vista finanziario, della persona che non ha una propria autonomia economica o comunque ha un ruolo dipendente nel ménage familiare.
L’opera meritoria, tra le altre, di prevenzione a queste nefandezze, principalmente è portata avanti dai collegi notarili, sempre attivi nel tutelare chi è indotta a sottoscrivere patronage, fideiussioni, ha diritti successori legittimi e non ne ha piena contezza perché <sottomessa ad un uomo>, in un clima di totale ignoranza.
Dobbiamo considerare che ancora nei tempi odierni il 40% delle donne italiane non ha un proprio conto corrente e la percentuale arriva al 100% per chi ha un basso livello di scolarizzazione. I casi di violenza economica secondo lo sportello: “Mia Economia” di Fondazione Pangea sono vissuti però da donne di ogni classe e livello di reddito, e riguardano principalmente la fascia di età tra i 40 ed i 60 anni.
I notai si prestano gratuitamente per fornire tutte le informazioni utili affinché i diritti dei soggetti più deboli vengano tutelati. Occorre ricordare che i diritti non sono raggiunti per sempre ma vanno difesi giorno dopo giorno! La prevenzione è fondamentale per evitare la violenza economica che spesso è l’anticamera se non la compagna di quella fisica!
Le donne, se innamorate sono portate a fidarsi del fidanzato, del compagno o del marito anche perché confessano di non <capirci molto di quelle cose>. Ci si può fidare ma prima di tutto occorre essere consapevoli e prudenti prima di apporre una firma. Ed il notaio è il miglior consulente di famiglia quando si tratta di diritti ereditari, di agevolazioni sulla prima casa e di tutto ciò che riguarda <l’economia familiare>. Bisogna smentire ancora una volta che l’accesso ad uno studio notarile sia solo alla portata di una élite. Ed allora occorre chiedere aiuto prima di sottoscrivere negozi giuridici senza esserne consapevoli.
Il tema della violenza economica è finalmente oggetto di attenzione anche se non è ancora appariscente in tutta la sua gravità. Nella maggior parte dei casi è subdola e non lascia lividi, ma può incidere sulla vita delle donne per lunghissimo tempo. Ci si può, pur con fatica, liberare di un marito violento, ma a volte è assai più difficile scrollarsi di dosso debiti, generati da una condizione economica subordinata perché non si ha un lavoro remunerato esterno alla famiglia, né una professionalità che aiuti ad inserirsi nel mondo del lavoro.
A volte non è conveniente assumere la qualifica di amministratore o di socio, illimitatamente responsabili in una società a cui di fatto non si partecipa o essere intestatarie di autovetture il cui uso resta misterioso da parte di altri, né firmare fidejussioni per debiti che non sono sotto controllo. Purtroppo, spesso, negli studi notarili arrivano persone con decisioni già prese, difficili da modificare. I dati, in merito, sono sorprendenti. Nella classifica sulla parità di genere, l’Italia si colloca al 63° posto dopo l’Uganda e lo Zambia. Spagna e Francia sono rispettivamente 17° e 15°. La Germania è al decimo posto. E’ ancora ardua, in Italia, la salita che porta alla parità di genere.
In merito, leggo con compiacimento un comunicato stampa del Collegio notarile di Catania, datato 25 Ottobre 2022. Ha recensito un convegno che ha trattato il tema: “Conoscere per proteggersi: come prevenire la violenza economica”. L’incontro è stato promosso dal Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone e da Banca d’Italia, filiali etnee su richiesta della FIDAPA. Ad aprire i lavori è stata la presidente della Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari catanese Agrippina Barone, a seguire gli interventi del Presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone Andrea Grasso, del direttore della Banca d’Italia di Catania Gennaro Gigante della consigliera del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone e componente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato Maristella Portelli, del notaio Donata Galeardi e del Titolare Divisione Vigilanza Banca d’Italia Catania Daniele Veneziano.
“Diamo seguito al nostro progetto grazie a questo convegno organizzato in casa dalla FIDAPA CATANIA– ha dichiarato il Presidente del Consiglio Notarile di Catania e Caltagirone Andrea Grasso– Stiamo mettendo in atto una serie di incontri operativi che hanno come scopo quello di far conoscere gli strumenti messi a disposizione dal Notariato e da Banca d’Italia. In particolare, la <Guida> che presentiamo ha l’obiettivo di rivolgersi ai soggetti deboli, per dar loro maggiore consapevolezza sugli strumenti finanziari da adottare in situazioni di difficoltà. In questa categoria rientrano le donne che secondo un’indagine OCSE del 2020 sono oggetto di violenza cosiddetta finanziaria”.
“ Il vademecum <CONOSCERE PER PROTEGGERSI> ha come oggetto gli istituti giuridici principali che tutti dovrebbero conoscere per evitare di subire quella violenza economica che spesso poi sfocia in psicologica e fisica– ha sottolineato la consigliera del Consiglio Notarile Etneo e componente della Commissione pari opportunità del consiglio nazionale del Notariato, Maristella Portelli– L’obiettivo è dotare le donne di strumenti di base per rafforzare la loro autonomia e indipendenza anche in ambito economico”. Non può esistere parità di genere se la donna viene isolata, privata delle sue risorse, esclusa dalle decisioni che riguardano l’andamento familiare.
“Le destinatarie dell’iniziativa, grazie alle conoscenze acquisite durante questi incontri possono così tutelare le loro posizioni giuridiche– queste le parole del direttore della Banca d’Italia di Catania Gennaro Gigante– L’interesse di Banca d’Italia è partecipare nell’educazione economica diretta agli adulti: siamo convinti che una maggiore consapevolezza dei propri diritti, rappresenti il viatico necessario per la tutela vitale del soggetto debole nei confronti di chi si approccia con supremazia e prepotenza”
Dal sito del notariato è possibile scaricare il vademecum. E’ meritoria l’opera del notaio che per sua natura professionale svolge un controllo preventivo di legalità, garantendo che ogni atto notarile sia conforme alle volontà delle parti ed alla legge ed ora fa anche opera di divulgazione edi prevenzione delle illegalità.
Illustriamo brevemente gli argomenti trattati nel prezioso volumetto:<CONOSCERE PER PROTEGGERSI>.Alla famiglia si illustrano i temi delle successioni, i testamenti compresi quelli biologici, i contratti di convivenza, le convenzioni matrimoniali, la disabilità e la legge<Dopo di noi>. Ed ancora si approfondisce il tema della<finanza della famiglia> su come per esempio, accedere al credito. Sul tema dell’impresa si illustrano le fasi che vanno dalla costituzione allo scioglimento di una società: tipologie, opportunità, rischi, iter, responsabilità, normative nazionali e transnazionali. E molto, molto altro ancora.
In merito, ancora una volta la Sicilia si è dimostrata maestra di civiltà, ante litteram. E’ auspicabile che anche questa sensibilità verso le donne animi la vita culturale e solidale di Savona, in declino su molti versanti.
Il savonese è al 59° posto (su 107) nella classifica relativa alla qualità della vita nelle province italiane. Lo certifica Il Sole 24 con l’annuale report. Sei sono in totale gli indicatori presi in considerazione dal rapporto annuale: ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. La Provincia di Savona, con un punteggio totale pari a 518,4 perde in tutto sei posizioni rispetto alla precedente graduatoria. Genova, invece, è precipitata a metà classifica, da 27 esima a 47esima.
Savona però si conferma provincia record per numero di ristoranti per abitante (7,2 ogni 1000) a testimonianza di uno stato di benessere senza sviluppo. (Sarebbe interessante fare un’analisi socio-economico per andare a fondo su questo fenomeno). E’ molto probabile che si debba tener conto del movimento turistico e seconde case.
Per quanto riguarda gli altri parametri si rileva che in merito alla ricchezza ed ai consumi, affari e lavoro, Savona è rispettivamente al 62esimo posto e al 60esimo posto. In questo ambito di analisi, tuttavia, è quinta per la partecipazione alla formazione continua ma è terzultima per l’indice di inflazione al 71,1%. Ancora peggio, poi, per quanto riguarda l’ambito della demografia e della società, che la colloca alla 66esima posizione. Qui Savona è terzultima per indice di solitudine sociale (105°). Sul fronte di ambiente e servizi si scende ancora al 77esimo posto. E poi, per giustizia e sicurezza, crolla all’88 esimo posto della classifica, nonostante sia in testa per il minor numero di quote di cause pendenti ultra triennali e terza per la durata media delle cause civili. A spingerla a fondo alla classifica altri criteri adottati nella ricerca, dai furti, ai delitti denunciati e altre tipologie di reato.
Altra graduatoria inserita è quella specifica sulla QUALITA’ DI VITA DELLE DONNE che prende in esame l’occupazione femminile, speranza di vita, ruoli nell’amministrazione, sport e sicurezza, con la provincia savonese appena sopra la metà classifica, al 49esimo posto. E ricordiamo che a Savona, in poco più di un anno, abbiamo assisto anche a tre femminicidi, perdendo per sempre Nadia Zanatta, Daniela Neza e Etleva Kanolja.
Gianfranco Barcella