Una campagna pubblicitaria appare, direi quasi inaspettatamente, sui mass media: di ‘autostrade//per l’Italia’, per cui dimensionalmente (pagina intera) sui mass media non è dato sfuggire ai lettori.
di Sergio Ravera
Colpisce l’affermazione “Nel 2023 (peraltro su 11 dei dodici mesi dell’anno ndr) abbiamo” – dichiara la società pubblica per azioni – investito, cantierizzato, impiegato, generato”. La sequenza di numeri, pochi quanto significativi – soprattutto letti in una Liguria estremamente penalizzata – che riguardano, tra l’altro, l’apertura di opere strutturali e infrastrutturali in cui lavorano oltre 8 mila tecnici ai differenti livelli operativi.
Anche se la gemma si coglie, l’occhio cade, l’ostentazione si ferma, l’esagerazione si raccoglie in logistica, in tutta la sua forza, in quella funzione primaria generatrice di forte valore aggiunto, laddove si dichiara che per ogni euro profuso si generano 3 euro per la comunità.
Sicché mille interrogativi si aprono: pensando alla seconda metà del secolo scorso, ai primati di questa nostra nazione quanto a sistema autostradale, di una Italia che, pur penalizzata in traffici su rotaia, dispiegava un’economia di indubbia valenza…. per essere poi raggiunta ed ampiamente superata con il trascorrere degli anni da altri mercati. Mai troppo prima, in successiva forte decrescita e stagnazione, poi.
Trovandoci, così, immersi in deludenti pensieri. In questo Paese indebitato all’osso, dove la logistica avrà anche negli anni venturi un delicato primario compito da svolgere. Non solo di potenziamento delle vie di comunicazione, se è vero che ulteriori scenari potrebbero aprirsi nel ramo finanziario coinvolgendo oltre lo Stato il Sistema Economico, laddove – proprio in logistica – ogni euro investito triplicherebbe il suo valore per l’intera comunità.
Sergio Ravera