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Sociatria: l’educazione ai sentimenti e i rischi connessi. Il femminicidio di Giulia Cecchettin


Sociatria: l’educazione ai sentimenti e i rischi connessi

di Antonio Rossello

I recenti episodi di cronaca nera, in particolare il femminicidio di Giulia Cecchettin, hanno posto all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza dell’educazione, in particolare dell’educazione ai sentimenti. L’educazione ai sentimenti è un obiettivo importante, ma che deve essere realizzato con cautela, al fine di evitare di creare un controllo totale sulle persone, inducendole a conformarsi a determinati valori o comportamenti.
La sociatria, quale disciplina della cura della società, può assumere un ruolo importante nella misura in cui stanno emergendo diverse opinioni sull’educazione ai sentimenti. Alcuni ritengono che l’educazione ai sentimenti sia compito della famiglia, altri ritengono che sia compito della scuola, e altri ancora ritengono che sia compito di entrambi.
Tutto ciò premesso, secondo un principio di Sociatria (cura della società), l’educazione ai sentimenti è un obiettivo importante, ma che deve essere finalizzato a promuovere la libertà e l’autonomia delle persone, non a controllarle.
Il pericolo del controllo. E qui sorge il pericolo più grave: l’educazione ai sentimenti può essere utilizzata per controllare le persone, inducendole a conformarsi a determinati valori o comportamenti.
Si può citare come esempio il romanzo 1984 di George Orwell, in cui il Grande Fratello utilizza l’educazione ai sentimenti per controllare la popolazione. Il Grande Fratello insegna ai cittadini a provare rabbia, odio o paura, in modo da renderli più facilmente controllabili.
In tal senso potrebbero sorgere enti o organizzazioni strutturate in modo tale che l’educazione ai sentimenti possa essere utilizzata per indurre le persone a provare rabbia, odio o paura, in modo da renderle più facilmente controllabili.
La sfida della sociatria. La sociatria deve affrontare questa sfida, affinché l’educazione ai sentimenti sia un mezzo per promuovere la libertà e l’autonomia delle persone, non un mezzo per controllarle.
La sociatria deve promuovere un’educazione ai sentimenti che: sia basata sul rispetto della persona e dei suoi diritti fondamentali; sia finalizzata allo sviluppo della consapevolezza e della responsabilità individuale; promuova la comprensione e la tolleranza reciproca.
La necessità di una visione critica.
Inoltre, la sociatria deve promuovere una visione critica nei confronti di coloro che si propongono di educare ai sentimenti.
È importante diffidare da coloro che: propongono ricette semplici e miracolose; millantano esperienze o competenze che non possiedono; sottraggono la propria attività alla validazione da parte di altri esperti.
Conclusione. L’educazione ai sentimenti è un obiettivo importante, ma che deve essere realizzato con cautela. La sociatria deve promuovere un’educazione ai sentimenti che sia rispettosa della persona e dei suoi diritti fondamentali, finalizzata allo sviluppo della consapevolezza e della responsabilità individuale, e promuova la comprensione e la tolleranza reciproca. Inoltre, la sociatria deve promuovere una visione critica nei confronti di coloro che si propongono di educare ai sentimenti.
Antonio Rossello

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A. Rossello

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