Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lingueglietta, frazione di Cipressa. La sua rarità è una chiesa trasformata in fortezza


Bisogna salire e salire ancora, per arrivare a questo piccolo borgo arroccato, ora frazione di Cipressa, dopo essere stato autonomo fino al 1928. A raccontare questo pezzo di storia rimangono l’antica sede del Comune e una targa a ricordo dell’area mercatale.

di Ezio Marinoni

Parrocchiale Natività di Maria Vergine (foto Marinoni)

L’origine del toponimo Lingueglietta deriva dai Conti di Lengueglia, ai quali il paese è appartenuto dal Medioevo sino al periodo napoleonico.

La prima notizia certa risale al 1153, ma già nel 1049 tale Anselmo Quaranta, capostipite dei Lengueglia, riceve in feudo dai Marchesi di Clavesana il territorio che comprende anche questo borgo, che diventa il fulcro delle vicende umane e politiche che coinvolgono la vallata del fiume San Lorenzo, e riesce a mantenere nel tempo una precaria indipendenza dai potenti Genovesi.

Nel 1284 Lingueglietta partecipa alla battaglia della Meloria, tra Genova e Pisa, contribuendo con 60 marinai e 4 nocchieri alla flotta genovese; nel 1434 gli Statuti Comunali di Lingueglietta confermano il progressivo sciogliersi dai legami feudali; nel 1814, dopo la caduta di Napoleone, Papa Pio VII transita sulla strada che fiancheggia il borgo, festeggiato dalla popolazione.

Chiesa di San Pietro trasformata in fortezza (foto Marinoni). Difficile stabilire la data di costruzione di questo splendido edificio: si sa soltanto che nel 1585 il visitatore apostolico monsignor Mascardi lo dichiarò non più rispondente alle esigenze liturgiche emanata dal Concilio Tridentino. La chiesa viene collocata nel XIII secolo e fu fortificata per resistere agli assalti saraceni del Cinquecento e per ospitare, se del caso, la popolazione in fuga

Nella parte alta, a lato dell’unico parcheggio e quasi nascosta dai camper dei villeggianti, sbuca la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, con la sua facciata risalente al XV secolo e una data sull’acciottolato prospiciente, quasi inosservata, sul minuscolo sagrato. In realtà, la chiesa risale al XIII secolo; nell’ultimo altare laterale di sinistra si conservano le spoglie di San Clemente, qui sistemate nel 1762. A fianco della chiesa parrocchiale sorge l’Oratorio dell’Annunziata.

Oltre il piazzale adibito a parcheggio, si possono osservare i ruderi dell’antico castello dei signori di Lengueglia, le cui poche pietre rimaste risalgono al XIII secolo.

Sotto un portico del borgo sono ancora oggi murate, in buone condizioni di conservazione, tre antiche unità di misura e di capacità locali, usate per alimenti (grano, olio ed olive o vino), che servivano da riferimento per il commercio dei prodotti.

Un cartello turistico invita a raggiungere la chiesa/fortezza di San Pietro, nella parte bassa del borgo, quasi a strapiombo sulla Valle del San Lorenzo. Mancano documenti sulla sua origine e fondazione, si nota la somiglianza con la cattedrale di Albenga e con la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Andora. I due spigoli frontali testimoniano la trasformazione della chiesa in fortezza, mi domando a cosa si debba questo radicale cambiamento.

Un tipico ed antico carruggio (Foto Marinoni)

Nella carenza di documenti e di fonti certe, si deve ricorrere alla logica e ad un pizzico di fantasia e tornare con la mente al XVI secolo e alle incursioni piratesche dalla costa. Nella impossibilità di edificare un nuovo luogo difensivo al posto del castello già abbandonato, la posizione strategica della chiesa deve aver incoraggiato e suggerito l’opera di trasformazione, senza intenti blasfemi. In regime di economia e per la scarsità di mezzi, si costruiscono la guardiola, la torretta circolare a nord ovest e l’oculo in facciata. Si tratta, quindi, di un raro esempio di costruzione promiscua in seguito a modificazione, che testimonia da questa altezza la complessa storia del Ponente ligure.

A Lingueglietta l’artista tedesca Carin Grudda ha creato il parco di sculture che ha chiamato “Tra i mondi”, ed è davvero un tendersi lamano fra culture e civiltà diverse, nella pace e nel silenzio di questo angolo di Liguria che offre uno sguardo aperto verso le distanze e l’immensità del mare. Il parco si trova in Regione Gareffi 7, è visitabile il venerdì e il sabato dalle 15 alle 19 o previa richiesta di appuntamento, da compilare sul form www.carin-grudda.de/contatto?lang=it

Ezio Marinoni

Lo spettacolare archivolto (foto Marinoni)

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Ezio Marinoni

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