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Liguria e Basso Piemonte

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Da Villanova d’Albenga a Filadelfia. Il libro. L’opera missionaria di mons. Antonio Isoleri. 2/Aeroporto in attesa di rilancio. La storia


Un Villanovese a Filadelfia. Un libro di Agostina Isoleri e Valeria Moirano racconta l’opera di mons. Antonio Isoleri, ‘il professore’, missionario. Costruì una chiesa, una scuola, una struttura di accoglienza per bambine orfane.

Un Ponte sull’Atlantico

Villanova d’Albenga – Un Villanovese a Filadelfia. È monsignor Antonio Isoleri la cui proficua opera di missionario apostolico è raccontata dal libro “Un ponte sull’Atlantico” che Sabato 28 ottobre, alle ore 17, sarà presentato nel Salone dei Fiori di Villanova d’Albenga.

Dopo Don Pietro Enrico il cui eroico sacrificio è stato raccontato dal libro di Gianpaolo Usanna, un altro Villanovese è protagonista  di un pregevole volume che da tempo l’Amministrazione  comunale di Piero Balestra voleva editare nell’intento di mettere in luce la storia dei concittadini che nel passato si sono distinti per le loro opere.
“Un ponte sull’Atlantico” è la biografia di mons. Antonio Isoleri che, nato a Villanova in pieno Ottocento, ha dedicato la sua lunga vita alla Chiesa di Filadelfia in qualità di missionario apostolico realizzando molte opere a favore della collettività.
Il volume è pubblicato grazie all’impegno del Comune di Villanova e scritto a quattro mani da Agostina Isoleri e Valeria Moirano e tratteggia la vicenda umana di don Isoleri, tutta volta a costruire ponti.
“Presente per oltre sessant’anni in terra americana, il sacerdote divenne un punto di riferimento per tutti, in particolare per gli italiani che in quel frangente storico emigravano massicciamente nel Nuovo Mondo – spiega il sindaco di Villanova d’Albenga Pietro Balestra -. A Filadelfia Monsignor Isoleri è ricordato con grande ammirazione: li costruì una chiesa, una scuola, una struttura di accoglienza per bambine orfane. Queste e tante altre sono state le opere realizzate dal  missionario, che non ha mai dimenticato le sue radici profonde, la famiglia di origine e la “sua” Villanova. Sono grato alle autrici per la loro opera che riconsegna al presente una figura esemplare di cui siamo orgogliosi, che non va dimenticata e che anche le giovani generazioni devono conoscere”.
Nella pubblicazione sono anche presenti alcuni cenni dedicati al nipote omonimo di mons. Isoleri: don Antonio, detto “il professore”. “Esemplare figura di educatore, ha prefigurato agli inizi del Novecento un’opera che vedrà la luce un secolo dopo: la galleria di collegamento tra Alassio e la Val Lerrone” –  spiegano le autrici.
La dr.ssa Agostina Isoleri

Agostina Isoleri si è laureata in psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, specializzata in psicoterapia psicoanalitica, libero professionista, ha quattro figli, vive da tempo a Roma. Ha vissuto a lungo a Villanova d’Albenga.

Valeria Moirano si è laureata in Lettere moderne e in Filosofia presso l’Università degli Studi di Genova e ha conseguito il diploma di Magistero in Scienze Religiose presso il Centro Accademico Romano della Santa Croce. Attualmente lavora in qualità di bibliotecaria presso la Biblioteca Diocesana “Mons. A. Piazza” di Albenga. Ha due figli, risiede da sempre a Villanova d’Albenga.

La dr.ssa Valeria Moirano bibliotecaria

VILLANOVA D’ALBENGA- AEROPORTO INTERNAZIONALE

di Alesben B.

L’Aeroporto di Albenga-Riviera Airport (precedentemente Aeroporto di Villanova d’Albenga, IATA: ALL, ICAO: LIMG) è  situato a 8 km a nord-ovest di Albenga  e a 90 km a sud-ovest da Genova, nel territorio del comune di Villanova d’Albenga. È il secondo aeroporto della Liguria, ideale per raggiungere la riviera di ponente e le città di Savona, Sanremo e Imperia. Villanova d’Albenga. L’emergenza Covid e ora gli scenari di crisi economica e internazionale non hanno certo agevolato il programma di rilancio dell’aeroporto gestito ora dalla società privata “Riviera Airport”.

Uno dei figli del responsabile dei voli da Villanova, è stato per tre anni, mio allievo ai geometri di Loano, mi descriveva quali erano le aspirazioni dell’allora aeroporto. L’aeroporto era molto piccolo con la pista in erba, era solo a servizio esclusivamente turistico, salvo servire per atterraggio di magnati e/o voli di stato, per quegli onorevoli che non volevano essere identificati dagli aeroporti in auge, ma sopra tutto per quei voli di Stato effettuati da “portoghesi”.

Nel 1912 venne aperto a Villanova d’Albenga un campo volo dotato di una pista in erba lunga 900 metri orientata sulla direttrice sud-est/nord-ovest. La Rinaldo Piaggio nel 1929 cominciò ad utilizzare l’aeroporto per il montaggio e il collaudo dei suoi aerei.

Nel 1937 venne costruita la pista in macadam: prima del suo genere in Italia. Essa era orientata 100-280 e misurava 1016×60 metri. Da questo momento l’aeroporto cominciò ad essere utilizzato come sede della 119ª Squadriglia di ricognizione della Regia Aeronautica, che insieme al 6° stormo di Venaria Reale, venne successivamente bombardata dalle forze del 3°reich nella seconda guerra mondiale.

Nei due anni successivi vennero costruiti un hangar, una caserma a due piani completa di autorimessa, e una palazzina ufficiali con annesso circolo. Alla fine della guerra l’aeroporto fu reso inutilizzabile del tutto dall’esercito tedesco in ritirata. I lavori di ricostruzione non cominciarono prima del 1946: la pista venne allungata a 1140 m. e dotata di una pista di rullaggio che la collegava con il piazzale di sosta dei velivoli, quello stesso che viene utilizzato come parcheggio per le aeromobili delle frecce tricolori.

L’attività commerciale dell’aeroporto riprese il 15 aprile 1947 con il volo proveniente da Roma Ciampino. La completa trasformazione dell’aeroporto da militare a civile fu affidata nel 1948 al Consorzio dei Fiori, società costituita l’anno prima con lo scopo di implementare il movimento turistico e di consentire l’esportazione dei fiori e dei prodotti agricoli della riviera di ponente. Ripresero inoltre, nello stesso anno, le attività dell’Aeroclub di Savona e della Piaggio Aero Industries.

Nel 1959 fu costituita la società SEAVA con lo scopo di aumentare il numero dei voli turistici, e nel 1968 aveva voli di linea per Roma Ciampino, Milano, Aosta e Torino; quest’ultimi tre successivamente eliminati in quanto erano sorti gli aeroporti Cristoforo Colombo di Genova, Franz Josef Strauss di Monaco Montecarlo e Langhe e Alpi del Mare di Cuneo-Levaldigi. Dal 1968 l’aeroporto perde la sua importanza fino al 1997, dopo quasi 30 anni di inattività, ripresero i collegamenti stagionali con la Corsica, la Sardegna e aeroporto di Roma Fiumicino, con voli di linea regolari gestiti prima da Alitalia e poi da Air One.

Nel 2014 Piaggo Aerospace trasferì nuovamente le sue attività dall’aeroporto di Genova a Villanova, che continuò ad operare principalmente per l’aviazione generale.

Nel 2015 gli enti pubblici locali, proprietari dell’aeroporto, decisero di vendere e privatizzare il Panero. L’attuale nuovo proprietario prevede di modernizzare l’aeroporto ed offrire servizi esclusivi per i jet privati e l’aviazione di business che opera nel territorio. Il Panero è il primo caso in Italia di privatizzazione di un aeroporto dedicato all’aviazione generale, in regime di concessione totale.

Il 2 maggio 2019, con Ordinanza n. 3/2019 della Direzione Aeroportuale Nord-Ovest di ENAC, l’aeroporto di Villanova d’Albenga “Clemente Panero” assume la denominazione di “Riviera Airport – Clemente Panero” e dispone di una pista in conglomerato bituminoso lunga 1432 m (più una clearway di 60 m. e una RESA di 90 m), larga 45 m e dotata di illuminazione. L’orientamento della pista è RWY 09-27, l’altitudine è 45 m s.l.m. e l’assistenza al volo è fornita da ENAV sulla frequenza 123.850 MHz.
I piazzali di sosta per i velivoli sono due, una in macadam di 12000 m² e una in erba di 10000 m². La gestione è affidata ad A.V.A. S.p.A. (Airport of Villanova d’Albenga/Riviera Airport) che garantisce la regolare attività tutti i giorni, festivi compresi.

“”<<società ha un programma di investimenti e interventi per puntare su jet privati, elicotteri e business aviation, filone industriale e commerciale per dare un futuro allo scalo ingauno che attende ancora una sua nuova dimensione operativa: una più “efficiente” organizzazione dell’aeroporto può certamente generare ricadute positive e benefici anche all’economia e alla comunità locale.

Per questo l’infrastruttura aeroportuale gioca un ruolo fondamentale nella logistica di intervento in casi di emergenze di protezione civile o altre criticità che riguardano l’incolumità pubblica. La società di gestione fornisce infatti supporto al servizio di elisoccorso 118, in via esclusiva, attivo 24 ore su 24.

Tra le richieste avanzate per la sede aeroportuale di Villanova di Albenga, il ripristino di un confine internazionale permanente, assegnando all’Agenzia delle Dogane ed agli altri organi di controllo (Carabinieri e Guardia di Finanza) maggior personale, ritenuto attualmente insufficiente a gestire in modo efficace, puntuale ed efficiente tutte le attività dello scalo.

A pochi passi da Montecarlo e dalla Costa Azzurra, e nascosta, tra le montagne e il mare, l’aeroporto villanovese può rappresentare un punto di approdo alternativo e strategico rispetto ai vicini aeroporti di Nizza e Genova, ma non solo, dunque una struttura che può avere sviluppo da un punto di vista turistico ed economico grazie allo sviluppo della stessa business aviation.

Per rendere più funzionale e competitivo l’aeroporto sia dal punto di vista turistico che commerciale, oltre che nella sua funzione di supporto e assistenza per le emergenze, ora si guarda alle possibili opportunità di finanziamento e risorse per l’area infrastrutture e concretizzare il piano industriale, al quale, però, manca ancora un tassello decisivo, ovvero il progetto di ampliamento dei piazzali di parcheggio, l’ allungamento della pista e altre opere infrastrutturali per incrementare la sicurezza delle operazioni aeree, fornendo nuovo slancio allo scalo e ai suoi standard operativi.>>””

Sullo sfondo resta la vicenda della Piaggio Aerospace, [!?!] [Da Wikipedia] vicina di casa dell’ex Panero: chissà che con la nuova proprietà dell’azienda, una volta terminata la procedura con l’indicazione finale del Mise, si possa assistere ad una collaborazione vera e propria nel settore aeronautico.

Anche da parte del sindaco di Villanova d’Albenga, Pietro Balestra, che riprende un recente ordine del giorno approvato in Consiglio regionale, l’auspicio di rimettere mano ad azioni concrete per il rilancio dello scalo, con l’ammninistrazione comunale pronta a sostenere ogni iniziativa rivolta a questo obiettivo.


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