Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Stefania Aloia nuova direttrice del Secolo XIX. 2/L’Associazione Ligure Giornalisti elegge segretario Dell’Antico. 2/L’editore di ‘Repubblica’ condannato. Il ‘caso cococo’ subordinato


Il presidente Toti “Il mio benvenuto alla nuova direttrice del Secolo XIX Stefania Aloia”. 2/ Matteo Dell’Antico, 39 anni, eletto segretario dell’Associazione Ligure Giornalisti (sindacato unitario). Prende il posto del dimissionario Fabio Azzolini. 3/Inquadrato come collaboratore e poi ‘dimissionato’. Per il giudice del Lavoro di Genova era un dipendente a tutti gli effetti.

Stefania Aloia, 54 anni, torinese, formazione giornalistica nei settimanali locali e nell’edizione piemontese de Il Giornale, dopo esperienze lavorative in Radio Rai e Ansa: Nel 2008 entra a Repubblica. Nel quotidiano romano diventa caporedattrice centrale a inizio 2020 e, da marzo 2021, vicedirettrice. E’ la quinta direttrice di un media italiano, assieme ad Agnese Pini quotidiani del Gruppo Riffeser (Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino, Il Giorno) e a Rita Lofano (Agi), Nunzia Vallini del giornale di Brescia e Alessia Lautone, direttrice di Lapresse.

IL SECOLO XIX, PRESIDENTE TOTI: “BENVENUTA ALLA NUOVA DIRETTRICE ALOIA, GRAZIE AD UBALDESCHI PER IL LAVORO SVOLTO IN QUESTI ANNI”

GENOVA. “Il mio benvenuto alla nuova direttrice del Secolo XIX Stefania Aloia e un sentito ringraziamento a Luca Ubaldeschi per il lavoro svolto in questi anni alla direzione dello storico quotidiano genovese. Anni in cui ha sempre dimostrato la sua professionalità, l’attenzione e la passione per questo lavoro, oltre all’attaccamento al nostro territorio. Tante, infatti, sono state le collaborazioni che abbiamo avuto come Regione Liguria, ultima solo in ordine di tempo la mostra fotografica “Il Salone Nautico, La Liguria è il Mondo” in occasione del Salone Nautico di Genova che si è appena concluso e che ha riscosso un grande successo”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in merito alla nomina di Stefania Aloia a direttrice del Secolo XIX. “Siamo certi che Aloia dirigerà il giornale con la serietà e professionalità che la contraddistinguono, siamo molto lieti che per la prima volta sia una donna a guidare il Secolo XIX. A Ubaldeschi va il mio personale in bocca al lupo per il suo futuro lavorativo”, conclude il presidente Toti.

2/DELL’ANTICO NUOVO SEGRETARIO DELL’ASSOCIAZIONE LIGURE GIORNALISTI

Nella foto di Luca Zennaro: (da sinistra) Fabio Azzolini e Matteo Dell’Antico

COMUNICATO STAMPA – È Matteo Dell’Antico il nuovo segretario dell’Associazione Ligure Giornalisti. Nato a Genova il 4 giugno 1984, è giornalista professionista iscritto all’Ordine della Liguria dal 3 ottobre 2006. Assunto come praticante nella redazione de Il Secolo XIX nel 2013, lavora nel quotidiano di piazza Piccapietra dove è membro del Comitato di redazione. Già componente della Giunta Esecutiva dell’Assostampa Ligure, è consigliere nazionale della Fnsi. È stato eletto all’unanimità questo pomeriggio dalla Giunta Esecutiva dell’Associazione ligure. Succede al dimissionario Fabio Azzolini.

Il Consiglio Regionale è composto dai professionali Milena Arnaldi (che ha la carica di presidente), Tommaso Fregatti, Antonio Zagarese, Massimiliano Salvo, Luca Zennaro (eletti nella Giunta Esecutiva), Paola Balsomini, Silvia Campese, Andrea Carotenuto, Alessandra Costante, Diego David, Erica Manna, Marco Raffa, Lorenza Rapini, Giovanna Rosi, Marco Toracca e dai collaboratori Astrid Fornetti (eletta nella Giunta Esecutiva), Raffaele Di Noia, Andrea Fassione e Claudia Oliva. La Giunta è integrata da Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi), nella qualità di membro di diritto. Tutti i membri della Giunta assumono la carica di segretario aggiunto.

«Grazie alle colleghe e ai colleghi per la straordinaria fiducia. E grazie a Fabio Azzolini, che negli ultimi anni ha guidato l’Associazione, per il lavoro svolto al servizio del sindacato con impegno e dedizione non solo a livello locale ma anche nazionale. Assumo questo nuovo incarico con grande onore e altrettanto senso di responsabilità, consapevole delle molteplici difficoltà che sta attraversando la nostra professione, sia dentro che fuori le redazioni anche in Liguria. Il sindacato è unità, partecipazione e condivisione: è fondamentale difendere l’occupazione, garantire il rispetto del contratto e i diritti dei lavoratori a partire da quelli precari che sono la parte più debole e vulnerabile della nostra categoria. La sfida per assicurare un futuro alla nostra professione, partendo dal presupposto che l’informazione di qualità è un bene pubblico e il lavoro va adeguatamente retribuito, è quella dell’inclusione di tutti i colleghi nel perimetro delle regole», il primo commento del neoeletto segretario dell’Associazione Ligure Giornalisti.

COMUNICATO STAMPA – GENOVA. L’ufficio stampa della Regione Liguria e la portavoce del presidente della Giunta Giovanni Toti, Jessica Nicolini, si congratulano con le colleghe Giulia Mietta, nuova rappresentante dell’Associazione Ligure Giornalisti nella Commissione Pari Opportunità della Fnsi, e Francesca Forleo, nominata consigliera nazionale della Fnsi e quindi componente di diritto della Cpo. A loro va un sentito augurio di buon lavoro e il ringraziamento per l’impegno che stanno dimostrando nell’ambito delle pari opportunità, sia a livello territoriale che nazionale.

3/A ‘REPUBBLICA’- EDIZIONE GENOVESE- ERA PAGATO COME COLLABORATORE, MA POI ‘MESSO AL PORTA’. IL GIUDICE DEL LAVORO CONDANNA L’AZIENDA  E DISPONE L’ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO. (vedi trucioli.it del 20 gennaio 2022).

DAL NOTIZIARIO FEDERAZIONE NAZIONALE STAMPA ITALIANA (SINDACATO UNITARIO DEI GIORNALISTI).

Inquadrato come collaboratore, ma era un dipendente a tutti gli effetti: giornalista batte Gnn in tribunale

Riconoscimento del lavoro a tempo indeterminato a partire dal 2016 e ripristino del posto di lavoro, differenze retributive e contributive, condanna dell’azienda al pagamento delle spese legali: così si è chiusa la causa intentata da Massimiliano Salvo, collega dell’edizione genovese di Repubblica. Costante: «Una storia emblematica, una sentenza che conferma che i Cococo sono lavoratori subordinati mascherati».
Riconoscimento del lavoro a tempo indeterminato a partire dal 2016 e ripristino del posto di lavoro, differenze retributive e contributive, condanna dell’azienda al pagamento delle spese legali. Si è chiusa così la causa di lavoro tra Massimiliano Salvo, giornalista dell’edizione genovese di Repubblica, e Gedi News Network.
Il giudice del lavoro di Genova ha riconosciuto che Massimiliano Salvo, assistito dall’avvocato Bruno Del Vecchio, negli anni in cui formalmente lavorava per la Repubblica con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, in realtà era un dipendente a tutti gli effetti.La storia di Massimiliano Salvo è emblematica di ciò che sta accadendo oggi nel mondo dell’informazione: finché ha accettato di essere sfruttato dall’azienda, ha potuto restare al suo posto di lavoro; nel momento in cui ha rivendicato i suoi diritti, è stato messo alla porta. Comportamento dell’azienda che il giudice ha sanzionato pesantemente prevedendo anche l’obbligo di reintegra.«Per usare le parole del mio predecessore, Raffaele Lorusso, questa sentenza, come altre simili, conferma che i Cococo sono lavoratori subordinati mascherati. Adesso la battaglia per l’abolizione di questa figura contrattuale ibrida – dice la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante – va proseguita con maggiore determinazione ancora».Sulla vicenda di Massimiliano Salvo, che insieme ad altri colleghi aveva costituito il coordinamento dei precari di Repubblica seguito passo passo dalla Fnsi attraverso l’impegno dell’allora segretario aggiunto Mattia Motta, si erano accesi i fari della politica e della società civile.L’Associazione Ligure dei Giornalisti, attraverso una petizione online che fu consegnata anche all’allora ministro del Lavoro Andrea Orlando, aveva chiesto al direttore di Repubblica il riconoscimento come interlocutore del coordinamento dei precari. Il sindacato regionale si era anche mobilitato scendendo in piazza, così spingendo prima il Consiglio regionale della Liguria e poi il Consiglio comunale di Genova ad approvare due distinti ordini del giorno per sollecitare l’abolizione dei Cococo per i giornalisti.

 

 

 


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