Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettera 3/ Gentile Forzano si ponga dall’altra parte della barricata. Il caso Tir Albisola


Egregio Paolo Forzano profittando di questo spazio interlocutorio e nel confronto di pensieri vergati.., ritengo sempre più che ‘spregiare o sfregiare’ con le parole scritte non sia segno di compostezza linguistica.

Laddove il lettore desume solo la facilità che le parole scritte e lette –  nella povertà dei vocaboli e dei non espressi concetti per poca peculiarità all’articolata frase del ‘pensate’ – pone a dedurre la comodità di termini espliciti ad offendere chi, comunque, sapientemente o  insipiente, non risponde all’idea: <che non sono capaci di risolvere i problemi> – <a politica che governa Savona e dintorni è costituita da “ominicchi”>.

Perché non si pone dall’altra parte della barricata? Ha mai valutato che essere in un contesto decisionale pone gli individui a dover mediare?.. Chi sceglie un qualsiasi impegno – privato o pubblico – non risponde solo a se stesso bensì all’intera comunità e anche chi è imprenditore ha la maggiore responsabilità di garantire il contesto ma altrettanto vero è chi vi è all’interno che ha l’obbligo sapiente di prodigarsi affinché conservi ed apporti interessi all’ambiente stesso!

Se poi vuole ‘girare la frittata’ ponendo alla lettura altri elementi a Lei cari.. certo agli occhi di Tutti ma i Tutti cosa fanno per non congestionare i cassonetti della spazzatura? Quanta *mala-educazione veicola dall’Adulto al Bambino e viceversa???  E non solo nel contesto ma anche in **quello urbano, in quello demografico, quello scolastico dove ognuno si sente padrone di spadroneggiare senza osservare i principali dettami dell’etica civile e dove, noi stessi, cittadini di questa Italia la sfregiamo perché incuranti dell’ordine e della pulizia, fifoni e impotenti di non fare cerchio/squadra intorno alla mancanza di rispetto/cattiveria/bullismo/infingardaggine, dove alle semplici tacite regole di vita devono essere sempre scritti nuovi articoli e commi, dove osservare e guardare non è più imparare, dove è più facile trovare il cavillo ma non la soluzione al dialogo, dove chi usa i luoghi o gli ambienti o la carta esprime i concetti con parole ardite infuocate di termini il cui significato porta al poco rispetto dell’uditorio, dove si fa prima a sventolare striscioni, ma non a rimboccarsi le maniche e valutare economicamente quanto tutto ciò costa.. o quanto non produce e non fa guadagnare per far ri-investire.. ma lo stipendio garantito ha!!

Le soluzioni non sono facili a trovarsi, e non accontenteranno totalmente l’intera platea ma di fatto ognuno è primo cittadino!

Mi parla di traffico che non vivo.. Rispetto a tanti ho guidato pochissimo ma al pari ‘a tanti’ sono stata una trasportata di tram, di autovettura, di treno, di pochissimo autobus e di sporadico taxi ma ciò mi ha comunque permesso le valutazioni di loco in loco e posso dirle che sono cresciuta anche con le autostrade ove gli automobilisti in essere di essere (di genere in genere) si sono evoluti ed hanno perso quella collaborazione ed attenzione alle tacite condivisioni stradali; restano ad oggi alcuni conduttori di grandi vettori che hanno ancora la capacità di modulare la viaria di fronte a certi ostacoli; se osserva la peculiarità del traffico e non la congestione trova la stessa incapacità dei conduttori che stanno in mezzo alla strada – soprattutto dove queste sono state ridimensionate per dare agio ad altre sorgenti le possibilità veicolari – e non si rendono conto che lasciare uno spazio centrale favorirebbe talune emergenze, anche silenti dal suono ma lampeggianti alla vista, l’accesso veloce.! Ribadisco il concetto di educazione: “occhio avanti”.

Io NON concordo e NON desidero ulteriori tasse per chi accede in Albisola o Savona o altre città della nostra Nazione. (allego un link scoperto oggi interessante: chissà che Renzo Piano lo attui!) Non sono il rimedio perché fanno solo cassa. Dobbiamo accettare che crescendo abbiamo potenziato ogni cosa e contemporaneamente ridotto gli spazi! La nostra Italia è una Nazione che vuole e continua a mantenere stretta la propria storia monumentale, rendiamoci conto che se desideriamo gli agi: lo spazio, le comodità, il silenzio, il non traffico.. ci si dovrà avviare alla demolizione per costruire il nuovo ‘parco libero’.

All’altro punto che ha voluto sottolineare, NON voglio entrare nel merito perché le mie conoscenze ed i relativi punti di vista non sono così edotti nel raffrontarmi con Lei o confrontarmi in dialettica con il Lettore.

E al precedente in risposta quanto ho sottolineato, ribadendo, che anche i Liguri sono viandanti in terre confinanti o limitrofe per molteplici fattori tra cui la salute, porgo in essere che diverse, negli anni, le collette sono state istituite a pro di ammalati che non trovando riscontro nella propria città/capoluogo di provincia/regione/nazione hanno espatriato per curarsi con il sostegno e l’amore dell’opportunità delle testate giornalistiche ad/di offrire un “pezzo di salute”! Le peculiarità sono ovunque, ed in tante discipline: resta all’uomo di conoscenza garantire il supporto ed aprirsi a nuove vedute con la consapevolezza, la condivisione e l’autorizzazione nell’incontro del malato/ammalato di cui i diritti sono propri e devono restare salvi!

E’ stato un immenso piacere distogliere lo sguardo e convenire a questo scambio dal quale mi vinco/mi eclisso.

Cordialità, Cristina Arabella Iverdo

(20 settembre 2023, Savona)


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