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Boissano, vicenda ripetitore telefonico. E’ intervenuta l’Anac? Fatti e riflessioni


Da qualche giorno nuovi elementi gettano ulteriori dubbi sulle vicende legate all’installazione del ripetitore telefonico nel centro abitato di Boissano.

Dubbi alimentati dai metodi osservati, da obblighi di asserita segretezza, da presunti smarrimenti e da reazioni strane e discutibili. E’ ordinaria amministrazione nella ‘casa di vetro’ dei cittadini?

Genera timore per il futuro ricordare che è stato dichiarato più volte dai membri delle due amministrazioni comunali che si sono avvicendate prima e dopo la repentina installazione del ripetitore che nessuno era a conoscenza della situazione, con l’unica eccezione dell’attuale vicesindaco, già consigliere di opposizione nella precedente amministrazione.

Nella veste di consulente legale di un suo familiare, proprietario del terreno su cui è avvenuta l’installazione, era tenuto al segreto professionale in linea con il codice deontologico dell’ordine degli avvocati. Questa condotta è stata infatti accettata e difesa dall’Amministrazione in carica parrebbe senza alcuna riserva e senza mettere nessun aspetto in discussione.

Significa che questa condotta potrebbe essere considerata standard per ogni consigliere o membro dell’Amministrazione del sindaco Paola Devincenzi iscritto ad un ordine professionale, anche qualora interessi professionali e pubblici non convergessero completamente. È chiaro che questo pone dei problemi di fiducia nella tutela del bene comune. Un chiarimento sulle linee di condotta da tenere in futuro e sulla posizione della Amministrazione civica su possibili casi analoghi a livello politico prima che legale gioverebbe alla comunità.

Lascia perplessi che la pratica della installazione non sia stata quindi discussa né esaminata. Discussione che, se fosse avvenuta, avrebbe dovuto tenere in considerazione anche del cosiddetto “piano antenne comunale” adottato in base a leggi nazionali e regionali introdotte a tutela degli interessi della collettività.

Sorprende il fatto che la petizione sottoscritta dalla metà degli abitanti per chiedere la redazione di un piano antenne, per invocare aiuto e tutela, sia stata limitata da tensioni, addirittura da offensive ostilità, e che quando questa è stata consegnata in consiglio comunale non solo non sia stato riferito della esistenza di un regolamento ma che sia stato affermato che non era possibile redigerne uno.

Alimenta dubbi il fatto che solo successivamente i ricorrenti al Tribunale Amministrativo Regionale sono stati informati da un estraneo alle due amministrazioni, e per la prima volta in assoluto, dell’esistenza di un piano antenne per Boissano. Hanno così iniziato una ricerca fra le delibere per rintracciarlo, con una modalità di consultazione che è diventata pienamente legittima, funzionale ed attenta a tematiche di accessibilità solo dopo una diffida. Quando si è potuto prendere visione degli atti, una sola delibera mancava dai libri rilegati: quella di adozione del piano antenne. Ed ancora, una volta ottenute le delibere relative, non si reperiva nella casa comunale il piano stesso, le sue norme di attuazione, le tavole integrative al piano urbanistico per le quali si è dovuto attendere ulteriormente.

Purtroppo, lascia estremamente confusi leggere tra i nomi dei votanti le delibere faticosamente estratte anche quelli del proprietario del terreno, genitore del vicensindaco, e di un familiare stretto di un altro membro della giunta che all’epoca pare si siano impegnati per ottenere un piano a protezione della intera collettività.

Ultimamente nuove perplessità si aggiungono. Da qualche giorno, a distanza di circa un anno dal suo difficile ritrovamento, il piano antenne con le sue norme di attuazione e le tavole integrative al piano urbanistico è pubblico e disponibile su sito del comune di Boissano. Una disponibilità che insieme alla valutazione del progetto dell’antenna precedente l’installazione avrebbe potuto scongiurare l’attuale situazione.

Consiglieri di minoranza a cui sono state chieste informazioni su questa novità lasciano timorosamente, quanto vagamente, intendere che la pubblicazione del piano antenne del comune di Boissano sarebbe il diretto risultato di una qualche specifica azione che l’Autorità Nazionale Anti Corruzione avrebbe intrapreso recentemente.Vaghezza e timori suggeriti dalla possibilità di sanzioni civili e penali che l’amministrazione avrebbe loro comunicato rischiare in caso di pubblicazione degli atti relativi a questa comunicazione. Una ulteriore situazione che lascia perplessi e necessità di reale trasparenza per comunicare più chiaramente per il bene della nostra comunità.

La sentenza amministrativa del Consiglio di Stato deciderà in un modo o nell’altro il merito della questione, ma le conseguenze dei metodi attuati resteranno purtroppo a lungo.

E C’E’ CHI IPOTIZZA CONSEGUENZE PENALI, TRA CONSIGLIERI COMUNALI, CHE VIOLANO LA ‘SEGRETEZZA’.

LE PRECEDENTI PUNTATE DI TRUCIOLI.IT SULL’ITER ANTENNA- RIPETITORE A CUI NON HA MAI FATTO SEGUITO UNA RISPOSTA DI CHIARIMENTI ED INFORMAZIONE VERSO I NOSTRI LETTORI DELLA GIUNTA COMUNALE.

20 luglio 2023 vedi….

13 luglio 2023 vedi…

29 giugno 2023 vedi…..

15 giugno 2023 vedi…..

20 aprile 2023 vedi…..

IL 19 AGOSTO 2022 DA IVG.IT DICHIARAZIONI DEL SINDACO. UN ARTICOLO SUL RIPETITORE A FIRMA DI LUCA BERTO  DELL’UFFICIO STAMPA DEL COMUNE DI LOANO ESTRANEO ALLA PROBLEMATICA DI INTERESSE PUBBLICO

Il sindaco avv. Paola Devincenzi

…..E proprio l’attuale sindaco, Paola Devincenzi, è finita “nel mirino” dei cittadini: “A inizio agosto abbiamo chiesto al sindaco un incontro in merito. L’incontro è stato fissato per lunedì 22 agosto. Quando ha saputo del ricorso, il primo cittadino ha deciso di annullare. Questo perché abbiamo presentato ricorso prima di confrontarci. Ma non avevamo scelta. Se avessimo atteso il 22 agosto i tempi per il ricorso sarebbero scaduti”.

Raggiunta a IVG.it, il sindaco Devincenzi spiega: “La mia amministrazione si è insediata ufficialmente il 27 giugno. Siamo venuti a conoscenza di questa palificazione praticamente in contemporanea con i cittadini, ai primi di agosto. Nel momento stesso in cui è emersa questa situazione, ho chiesto ragguagli agli uffici. Purtroppo il responsabile del servizio si trovava in malattia ed è tornato solamente dopo Ferragosto. Solo allora ho potuto prendere visione degli atti e della procedura per capire la regolarità dei fatti. I cittadini mi hanno chiesto un incontro prima di Ferragosto: li avrei ricevuti volentieri, ma non avendo gli atti sottomano non avrei potuto fornire loro le giuste informazioni, quindi ho rimandato di qualche giorno, per avere tempo di confrontarmi con l’ufficio tecnico del Comune e fare le valutazioni del caso”.

Il ricorso, tuttavia, ha interrotto questo iter: “Essendo il rappresentante legale del Comune, non mi è consentito interloquire con la controparte di un procedimento ancora in corso. Posso parlare con i cittadini, certo, ma non possiamo confrontarci sulla questione. Questione per la quale, tra l’altro, non è ancora stata stabilita nel dettaglio la linea d’azione dell’amministrazione. Mi dispiace che i cittadini siano delusi, ma personalmente non avevo conoscenza diretta della vicenda”.

Questa mattina, poi il sindaco ha pubblicato un ulteriore messaggio su Facebook: Mi duole dover usare Facebook perché avrei preferito poter, in assoluta tranquillità e trasparenza, ricevere i cittadini, come ho sempre fatto e continuerò a fare. Nel caso concreto mi è impedito confrontarmi con chi, tra le altre parti, ha citato davanti al Tar il Comune per una pratica di cui ho appreso la conoscenza successivamente al mio insediamento. Come già ribadito mi sono subito attivata per ottenere tutte le informazioni del caso, per poter dare risposte concrete a chi, con assoluta legittimità le richiedeva. Ma le procedure, l’azione giudiziaria e l’intervento di un legale me lo hanno impedito. Non ho nessun problema a confrontarmi con la cittadinanza su una situazione che stiamo, come neo amministrazione, studiando a fondo anche al fine di verificare quale posizione il Comune voglia assumere in relazione al ricorso. I cittadini possono venire a parlarmi quando lo reputano necessario, ma sul merito della questione, purtroppo, non posso esprimere pareri o altro…è stata scelta un’altra strada alla quale mi devo attenere. Azione legittima di cittadini preoccupati, che spero possano avere tutte le risposte necessarie. Quello che continuo a ribadire è che c’è la massima volontà di fare chiarezza, senza nulla nascondere e senza alcuna paura di parlare con cronisti o cittadini. Per ultimo mi preme sottolineare che reputo i social un grande strumento di comunicazione rapida e diretta per arrivare al cittadino, ma in alcuni casi può distorcere la realtà, le affermazioni e far apparire le cose o le persone come in realtà non siano…soprattutto per quello che riguarda le regole, le procedure, le posizioni e tutto ciò che un cittadino non ben informato possa conoscere. Mi spiace per la delusione che ho recato a chi ha agito a tutela di propri diritti e si è sentito nell’urgenza di attivarsi per altre vie, apprezzo di loro soprattutto il fatto di aver pensato di relazionarsi subito con l’amministrazione, anche se non ho avuto modo e il tempo necessario potermi relazionare con loro….spiace ancor di più vedere che, a priori, non viene dato nemmeno il beneficio del dubbio a chi sta lavorando per il proprio paese e sta cercando risposte concrete. Mi spiace anche vedere che, in generale, alcuni cittadini prima di esprimere opinioni su altre persone non si pongano neanche il problema di aver un confronto diretto, chiamando oppure venendo a parlarmi personalmente, ma limitandosi a scrivere commenti su una pagina Facebook.

 


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