Nessuno può disconoscere il successo di pubblico, incassi e mediatico dell’ultima edizione dell’Expo a Pieve di Teco. Non si è letto tuttavia per quale ragione erano presenti due sole Pro Loco della Valle Arroscia. E’ normale ?
di Luciano Corrado
Non si è letto quali fossero gli importi che gli espositori (oltre 40) dovevano pagare e chi era il ‘cassiere’. Non si è letto del bilancio finale spese-introiti. Il ruolo organizzativo assunto dalla Camera di Commercio Riviere di Liguria (Imperia La Spezia Savona) che non ha lesinato (ricambiata negli spazi pubblicati) pubblicità a pagamento su diversi media e social liguri.Il ruolo indiscusso dell’attivissimo e inossidabile (al tempo e alle cariche) presidente Enrico Lupi imperiese Doc. Trucioli.it ha di recente ricordato la decisione di elargire 180 mila € per indennità di presidente e giunta camerale contrariamente a quanto si era enfatizzato al momento delle nomine (nessun compenso solo rimborso spese). Al presidente 60 mila € lordi l’anno.
A Pieve di Teco si è assistito quasi ad una gara di presenze del potere politico in Liguria. Con l’immancabile filone della ‘propaganda’ come arma di distrazione di massa. Mancava un red carpet rosso che fece bella mostra sotto i portici nel luglio 2017. Il tutto rientrava nell’iniziativa “La Liguria dei Red Carpet -Emozioni da star”, organizzata dalla Regione del presidente Toti con 27 tappeti rossi stesi in 32 Comuni per un totale di quasi 50 chilometri. Doveva essere una tappa della resurrezione economica e sociale dell’entroterra. Un nuovo e concreto trampolino di lancio. Come dire questa volta si parte e gli obiettivi sono precisi. Nessuna promessa da marinaio elargita dai nostri predecessori. Più servizi per la comunità, più opere pubbliche ed infrastrutture, più turismo, più occupazione e sviluppo.
Chissà per quale buona ragione nessuno ha ricordato alle autorità politico-amministrative (l’on. Gianni Berrino, Claudio e Marco Scajola, Alessandro Piana) la sorte e lo stato dell’iter del promesso e ripromesso, nel corso di decenni, tunnel Acquetico-Armo-Cantarana, mentre il sindaco di Pornassio, Vittorio Adolfo, non si stanca di lanciare allarmi per la statale del Colle di Nava oppressa dai Tir italiani e stranieri, mettendo a repentaglio la sicurezza di automobilisti e cittadini. Creando, come è accaduto, un insidiosissimo blocco stradale in caso di incidenti e soprattutto di emergenze sanitarie (soccorso).
Come non ricordare le dichiarazioni entusiaste (comprese quelle di M5S allora al governo nazionale) ascoltate durante il convegno (luglio 2019) quando nessuno citò che il vero ideatore dell’opera incompiuta fu il pievese onorevole Manfredo Manfredi. (vedi trucioli.it…..).
Un’infastruttura pubblica strategica per l’intero ponente ligure, come per la Valle Arroscia e non solo, era stata la vecchia seggiovia di Monesi, ricostruita per poco più della metà e soprattutto ‘depotenziata’ dai tecnici, con lo sciagurato avallo di Regione Liguria e dei sindaci montani dell’epoca. Fu imposta- prescritta, nella procedura di VIA autorizzativa, l’apertura solo nel periodo invernale. Motivo: proteggere la nidificazione del gallo forcello di cui peraltro la caccia non risulta vietata.
Monesi, l’estesa vallata, i paesi sempre più in gravissima sofferenza (vedi residenti e patrimonio immobiliare senza occupanti), potranno davvero contare su una solida ‘locomotiva’ economica soltanto quando si avrà una seggiovia degna di questo nome fino al monte Saccarello e aperta tutto l’anno. E, come sostengono in molti, la proprietaria unica della montagna, senza il cappio di minacciosi espropri con probabili ricorsi e contro-ricorsi, abbia maggiore buon senso alla collaborazione, qualche rinuncia, senza arroccamenti, nell’interesse della comunità tutta. C’è una risorsa unica e urge sfruttarla. Non tifiamo per i talebani ambientalisti.
Come non ricordare che il politico più affermato e popolare, l’uomo del fare, ovvero Claudio Scajola (‘Sono abituato a realizzare le opere e poi annunciarle….’) non ha fino ad oggi messo in campo il suo ‘proverbiale’ decisionismo.
Monesi di Mendatica per essere messa in sicurezza ha ancora bisogno di almeno 8-10 milioni di €. Se ne spendono a piene mani per ‘salvare’ il litorale e va bene. Le due Monesi meritano la stessa attenzione nei fatti, negli stanziamenti e priorità regionali, nel pressing ‘fate presto’, non si perda altro tempo. E non si dica che il potente ex ministro e sindaco, presidente della provincia, non abbia un peso, voce in capitolo con il suo sempre più stretto alleato presidente della Regione. I suoi voti alle prossime regionali sono ambiti e pesanti. Con il nipote omni presente, dal mare alla montagna, assessore Marco Scajola che può vantare un record di ‘viaggi’ in quel di Monesi e nell’entroterra. E un impegno che gli va riconosciuto, serve però una marcia in più. Più soldi, più rapidità, più inaugurazioni vere. Non basta la rampa di lancio.
C’è un sindaco (Pigna) delle valli imperiesi che, ammirevole, forse un po’ isolato dai colleghi e dalla politica, non demorde nel denunciare la costante desertificazione dei piccoli paesi ricordando che nell’entroterra si investe solo l’1 per cento rispetto alle città costiere (vedi….).
E che dire dello stato della fibra ottica in Valle Arroscia ? E ancora, si è letto un post social: “Invito tutti i miei amici a condividere. Frazioni di Pieve di Teco senza acqua da un mese. Rivieracqua VERGOGNA!’ C’è l’irrisolto problema dei collegamenti (bus di linea) tra Pieve di Teco e il capoluogo. Le carenze del servizio scolastico e sanitario. L’ex minoranza consiliare: “Sì alla Casa di Comunità ovvero nuovi ambulatori medici, gli spazi non mancano. Si al Nuovo Asilo nella Ex Caserma. Un secco No a cedere all’ASL i locali già allestiti ad Asilo”. Appello e raccolta firme caduti nel vuoto.
C’è un altro interrogativo che rimane senza risposta. Come mai a Pieve di Teco non si ha notizia di finanziamenti europei ? Ci sono progetti pronti per accedere al PNRR ? In che stato ha trovato le Finanze comunali il neo sindaco Pira? A che punto è il progetto di un nuovo grande parcheggio di cui ha assoluto bisogno il tessuto commerciale e turistico? Una priorità delle priorità. C’è fame di risultati, al di là degli annunci e buona volontà. Come servono amministratori pubblici che sappiano guardare lontano con la programmazione e pianificazione del territorio, degli investimenti, del benessere, dell’occupazione giovanile e dare loro un futuro.
Luciano Corrado
ANNUNCI E PROMESSE AL CONVEGNO DEL LUGLIO 2019
LODEVOLE IMPEGNO ALL’EXPO DI RISTORATORI DELLA VALLATA