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Nuova esplosione sul sole, attese tempeste geomagnetiche


“Guardando indietro a un’epoca in cui l’Universo aveva poco più di un miliardo di anni, vediamo che il tempo sembra scorrere cinque volte più lentamente”, spiega l’autore principale dello studio KEYSTONE/AP European Southern Observatory sda-ats.

di Alesben B.

NUOVA ESPLOSIONE SUL SOLE, ATTESE TEMPESTE GEOMAGNETICHE

Questo contenuto è stato pubblicato il 07 luglio 2023 (Keystone-ATS). Il fenomeno, previsto dalla teoria generale della relatività di Einstein, è stato misurato usando come orologi cosmici quasi 200 quasar.

Questi sono buchi neri supermassicci e iperattivi al centro delle prime galassie. Il risultato è pubblicato su Nature Astronomy dalle Università di Sydney e Auckland.

“Guardando indietro a un’epoca in cui l’Universo aveva poco più di un miliardo di anni, vediamo che il tempo sembra scorrere cinque volte più lentamente”, spiega l’autore principale dello studio, Geraint Lewis del Sydney Institute for Astronomy presso l’Università di Sidney. “Se voi foste lì, in quell’Universo neonato, un secondo vi sembrerebbe lungo più di 12 miliardi di anni nel futuro; questo tempo sembra procedere lentamente”.

PROLOGO- Spettacolari immagini di una nuova e prolungata esplosione sul Sole sono state riprese dal Solar Dynamics Observatory della Nasa nella nelle prime ore di martedì 18 luglio.

Il brillamento è stato generato macchia solare AR3363, sette volte più grande della Terra e ha provocato una ‘tempesta’ di protoni energetici che sta lambendo gli strati più alti dell’atmosfera terrestre. Lo riporta il sito Spaceweather.com.

Sebbene l’esplosione non sia catalogabile nella più potente classe X, è risultata essere ancora più forte per via della sua insolita durata, con un’emissione di raggi X che si è protratta per diverse ore. Quanto basta per indurre un’espulsione di massa dalla corona solare (Cme) che è stata immortalata dai coronografi del telescopio spaziale Soho della Nasa.

Sebbene il flusso di particelle cariche (chiamata plasma) non si stia dirigendo direttamente verso la Terra, potrebbe raggiungerci di striscio generando tempeste geomagnetiche. Gli effetti potrebbero sommarsi a quelli di altre espulsioni di massa coronale che si sono verificate nei giorni scorsi.

L’attività del Sole aumenta e diminuisce in uno schema di 11 anni noto come ciclo solare: quello attuale è iniziato a dicembre 2019 e si prevede che raggiunga il massimo nel 2025 prima che la sua attività svanisca nuovamente. Gli scienziati seguono questa attività in base al numero di macchie solari visibili.

Le tempeste geomagnetiche sono perturbazioni del campo magnetico della Terra di varia intensità, causate dal vento solare emesso dal Sole, ed è un disturbo della magnetosfera terrestre, di carattere temporaneo, rilevabile dai magnetometri in ogni punto della Terra.

Il mondo deve prepararsi ad affrontare ondate di calore sempre più intense, hanno avvertito le Nazioni Unite, mentre i paesi dell’emisfero settentrionale sono stati colpiti da un’impennata delle temperature.

“Questi eventi continueranno a crescere di intensità e il mondo deve prepararsi ad affrontare ondate di calore più intense”, ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra John Nairn, consulente senior per il caldo estremo presso l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) delle Nazioni Unite.

“Il fenomeno El Niño, che si è manifestato di recente, non farà altro che amplificare il verificarsi e l’intensità delle ondate di calore estreme”, ha dichiarato Nairn. In Nordamerica, Asia, Nordafrica e nel bacino del Mediterraneo le temperature supereranno i 40°C per diversi giorni, con l’intensificarsi dell’ondata di calore.

“Uno dei fenomeni notevoli che abbiamo osservato è che il numero di ondate di calore simultanee nell’emisfero settentrionale è aumentato di sei volte dagli anni Ottanta. Questa tendenza non accenna a diminuire”, ha osservato Nairn. “Temo quindi – ha aggiunto – che non siamo ancora fuori pericolo e che queste ondate avranno gravi ripercussioni sulla salute umana e sui mezzi di sussistenza.”

Secondo gli esperti, i gas serra che intrappolano il calore sono la causa del cambiamento climatico. Gas come l’anidride carbonica, il metano e il protossido di azoto svolgono un ruolo cruciale nell’impedire che una parte dei raggi solari venga riflessa nello spazio.

Quando questo ciclo è equilibrato, mantiene il pianeta a una temperatura vivibile. Ma un aumento insostenibile della quantità di gas a effetto serra nell’atmosfera significa che più calore viene intrappolato, creando non solo il riscaldamento globale ma anche altre anomalie climatiche. Nel caso delle ondate di calore, il cambiamento climatico ne sta aumentando la durata, l’intensità e anche la portata geografica, sostengono gli scienziati. [KEYSTONE/AP European Southern Observatory sda-ats]

Altri sviluppi- Sebbene il flusso di particelle cariche (chiamata plasma) non si stia dirigendo direttamente verso la Terra, i modelli dell’agenzia statunitense Nooa (National oceanic and atmospheric administration) sembrano confermare che la Cme sfiorerà il campo magnetico terrestre, generando possibili tempeste geomagnetiche. Gli effetti dovrebbero sommarsi a quelli di altre espulsioni di massa coronale che si sono già verificate.

L’attività del Sole aumenta e diminuisce in uno schema di 11 anni noto come ciclo solare: quello attuale è iniziato a dicembre 2019 e si prevede che raggiunga il massimo nel 2025 prima che la sua attività svanisca nuovamente. Gli scienziati seguono questa attività in base al numero di macchie solari visibili.

VARIAZIONE CLIMATICA – In “Trucioli” – Numero 89 del 4 Agosto 2016 scrivevo che: “…..l’inclinazione dell’asse terrestre porta la variazione climatica da temperata a sub tropicale umida, con aumento temperatura del mare, piogge e temporali violenti, nubifragi sempre più frequenti, scomparsa progressiva della macchia mediterranea e desertificazione umida.”Tale affermazione ha di fatto “sorridere” tutti quanti operano e “ruotano” attorno all’Amministrazione locale, facendo dire: “Costui è matto ! – Panzane del genere non ne abbiamo mai sentite..”. Non occorre essere dei meteorologi, basta dare ascolto alle “panzane” e chiedersi il perché è successo, del resto anche i vari addetti ai lavori degli uffici tecnici, comunali in “primis”, non affrontano mai queste tematiche per non suscitare allarmismo, definito “inutile” e “deleterio”, alla popolazione.

Cerchiamo di spiegare, ove possibile – L’asse terrestre è inclinato rispetto alla perpendicolare al piano dell’eclittica: questa inclinazione, combinata con la rivoluzione della Terra intorno al Sole, è causa delle stagioni. L’entità dell’inclinazione varia ciclicamente tra circa 22,5° e circa 24,5°, con un periodo di 41000 anni; attualmente è di 23° 27′ e in diminuzione. Inoltre l’asse terrestre ruota lentamente intorno alla perpendicolare all’eclittica, descrivendo un doppio cono e compiendo un giro ogni 25800 anni (52″ all’anno). Questo moto è chiamato precessione degli equinozi ed è dovuto alla forza di marea, esercitata dalla Luna , dal Sole e dai terremoti. Vi sono, infine, delle oscillazioni dell’asse di minore entità (circa 20) e con un periodo più breve (circa 18,6 anni): quest’ultimo moto è detto nutazione. Il clima Subtropicale è presente in quelle aree geografiche al di sotto del Tropico del Capricorno e al di sopra del Tropico del Cancro e i 40° di Latitudine, in entrambi gli emisferi Australe e Boreale.

Il clima subtropicale è caratterizzato da inverni secchi e umidi (con temperature medie intorno ai 19°) che presentano raramente temperature fredde o che scendono sotto lo zero. Le estati sono calde con temperature tra i 24° e i 30° ed umide mitigate dai venti Alisei. Gli Alisei si formano dall’alta pressione presente nelle zone subtropicali che spingono l’aria verso la zona intorno all’Equatore caratterizzata, invece, da bassa pressione. Questi venti soffiano da nord-est verso sud-ovest nell’emisfero settentrionale, e da sud-est verso nord-ovest in quello meridionale. Per sei mesi l’anno, da maggio all’inizio di novembre si sviluppa il periodo delle piogge. Mentre i mesi autunnali, settembre ed ottobre, sono i mesi in cui è frequente la presenza di uragani; condizioni particolari del mare si registrano nel periodo che va da settembre e novembre a causa della presenza dei cicloni. Il clima subtropicale caratterizza le seguenti zone in tutti i continenti con delle regioni specifiche, ed in particolare in Europa: i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, quali Spagna, Italia, Francia.

Sebbene la luminosità solare si mantenga praticamente costante nei millenni, varia invece l’orbita terrestre. Ci sono tre fattori che contribuiscono a modificare le caratteristiche orbitali facendo in modo che l’insolazione media degli emisferi vari, sebbene il flusso globale di radiazione rimanga lo stesso. Si tratta della precessione degli equinozi, dell’eccentricità orbitale e dell’obliquità dell’orbita o inclinazione dell’asse terrestre. Tali studi vennero per la prima volta affrontati e parzialmente risolti dal geofisico serboMilutin Milankoviće tali cicli orbitali vanno sotto il nome appunto di cicli di MilankovićTali cicli sarebbero in grado di spiegare i cambiamenti climatici globali su scala temporale di 100.000 anni ovvero pari al periodo delle glaciazioni/deglaciazioni in linea con quanto osservato negli studi proxy dei carotaggi antartici.

In alcune occasioni avvengono eventi di tipo catastrofico che cambiano l’aspetto della Terra per sempre. Il primo di questi avvenimenti catastrofici avvenne 65 milioni di anni fa. Si tratta degli impatti meteoritici di grande dimensione. È indubbio che tali fenomeni possano provocare un effetto devastante sul clima, liberando grandi quantità di CO2, polvere e ceneri nell’atmosfera a causa di incendi in grandi regioni boschive. [vedi incendi stato del Canada – che hanno liberato un milione di CO2 nell’atmosfera].

Recentemente hanno contribuito, anche, terremoti di grande intensità: Ilterremoto di Sendai e del Tōhoku del 2011, (“terremoto in alto mare della regione di Tōhoku e dell’oceano Pacifico“), si verificò l’11 marzo 2011 al largo della costa della regione di Tōhoku, nel Giappone settentrionale, alle ore 14:46 locali alla profondità di 30 chilometri. Il sisma, di magnitudo 9,0 (secondo l’USGS), con epicentro in mare si è generato nella prefettura di Miyagi. La zona presso l’epicentro ha tremato per circa 6 minuti, raggiungendo una magnitudo momento di 9,0. Sulla terraferma, circa 100 km dall’epicentro, si è rilevato un valore di scuotimento sismico massimo (Intensità Mercalli Modificata), corrispondente al nono grado. L’accelerazione del suolo ha raggiunto picchi di 2.99 g. Ulteriori scosse si sono succedute dopo quella iniziale delle 14:46. In una nota il Governo Centrale Nipponico ha così definito gli effetti del sisma: “La grande energia del sisma potrebbe aver causato, secondo alcuni calcoli, lo spostamento dell’asse  di circa 17 centimetri (inizialmente stimati 10 cm) e spostato le coste del paese di 4 metri verso Est causando anche mutazioni del fondale marino”.

I VENTI – I venti occidentali (westerlies) fluiscono in media attraverso l’Atlantico portando aria umida sul continente europeo. Negli anni caratterizzati da forti venti occidentali , le estati risultano spesso fresche e gli inverni miti e piovosi; se invece i venti occidentali si indeboliscono, le temperature risultano più estreme sia in estate che in inverno apportando ondate di calore e ondate di freddo più intense e minori precipitazioni. Un sistema semipermanente di bassa pressione sopra l’Islanda (Depressione d’Islanda) e un centro di alta pressione semipermanente sulle Azzorre (anticiclone delle Azzorre) controllano direzione e forza dei venti occidentali sull’Europa. Forza relativa e posizione di questi due sistemi variano di anno in anno e questa variazione è nota appunto come NAO. Riferendosi ad una situazione di circolazione atmosferica media un’ampia differenza di pressione tra i punti descritti (High NAO, fase NAO+) conduce all’incremento dei venti occidentali e conseguentemente ad estati fresche e inverni miti e piovosi nel Centro Europa e lungo la costa atlantica, contrapposte a scarsa piovosità sulle regioni del Mediterraneo. Al contrario se l’indice è basso (Low NAO, fase NAO-) i venti occidentali sono ridotti, la circolazione è prevalentemente antizonale e queste aree soffrono inverni freddi con la traiettoria delle perturbazioni che si sposta verso sud ovvero verso il Mediterraneo. Ciò porta all’incremento di attività perturbata, e con essa precipitazioni, nell’Europa meridionale e in Nord Africa.
Flussi di aria calda o fredda legati alle oscillazioni NAO influenzano il clima di una buona parte dell’emisfero settentrionale: in condizione di NAO+ le correnti occidentali vengono deviate verso nord-est portando aria calda da zone di latitudine di circa 30°-40° fino ad aree sub-polari (~60°) con un aumento di temperatura che può arrivare fino anche a 1,5 °C in tutta l’Europa settentrionale e gran parte dell’Asia.

Alesben B.

 


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