Luigi (Pippo) Andina tra i rappresentanti di una categoria sempre più risicata e emarginata. Gli albergatori. Pochi i resilienti: da nonno, a padre, figlio, nipoti. Come nel caso di Luigi, vero gentiluomo loanese. Affabile, serio, a suo modo orgoglioso della sorte che gli aveva riservato il destino nell’attività ricettiva.
“Da quattro generazioni la nostra famiglia si dedica con passione, entusiasmo e professionalità alla cultura dell’accoglienza ed alla cura dell’ospite” si legge sul sito internet dell’hotel-ristorante Concordia di viale Europa, in centro città.
Luigi non è più tra noi, un grande vuoto e un’immensa tristezza. Ora riposa nel camposanto laddove tutti ci ritroveremo. Ognuno ha un suo ricordo del caro Pippo. Ci capitava spesso di incontrarlo durante le sue quotidiane passeggiate (‘Tutti i giorni faccio una decina di km…”). Spesso in compagnia di Dino Anerdi, altra figura di famiglia perbene che con i genitori gestiva un’attività commerciale prima in via Trento Trieste (a fianco del vecchio Concordia) poi in corso Europa.
Con Pippo ci accomunava un passato e un presente di ‘pazienti’ con precedenti cardiopatici ed un reciproco incoraggiamento a resistere. Ci accomunava l’età della pensione. I ricordi degli anni d’oro del turismo loanese. Avevo conosciuto i laboriosi genitori, persone buone e semplici, ricche di umanità e specchiata onestà. Potevano contare su una clientela affezionata negli anni del boom del turismo alberghiero. Il figlio Luigi cresciuto e diventato albergatore professionista seguendo le loro orme. Ma era anche stato un giovane sportivo, un loanese operatore turistico da esempio di vita e dal quale imparare. Felice di aver lasciato il timone dell’albergo ad un figlio capace di passione, entusiasmo, innovazione. E’ presidente della locale Associazione Albergatori.
Il carissimo Pippo non figurava certamente tra i concittadini con il primato dell’esibizionismo-narcisismo social, persino privi freni inibitori negli autoritratti, ripresi ora festeggiare, ora a presenziare a pranzi, feste, cerimonie, vacanze, gite. E’ vero che si contano sulle dite di una mano e che il nostro Luigi avrebbe potuto impartire lezioni di civismo e modestia. Con la sua costante coerenza e saggezza, insegnava l’arte del fare piuttosto che dire. Era soprattutto una persona felice perchè l’hotel di famiglia è in buone mani e che può contare su una clientela fidelizzata e bravi collaboratori in anni in cui trovare personale preparato al sacrificio e al dovere è sempre più difficile. Pippo lascia il ricordo di uomo schivo e retto, da onorare anche per l’eredità morale.
Ci ricordava nei nostri incontri quanto fosse difficile essere albergatori con la A maiuscola in una realtà turistica che ha visto la chiusura di decine e decine di attività alberghiere tradizionali per essere trasformate in seconde case. E l’assenza di chi vuole investire in hotel tradizionali. Gli dobbiamo gratitudine per aver contribuito, nel suo piccolo, ad un sano sviluppo di Loano che significa posti di lavoro non effimeri. Con Pippo ci accomunava infine il pensiero per quei giovani diplomati e laureati costretti ad emigrare lontano dalla famiglia e dalla città in cui sono cresciuti. (l.cor.)
TOCCANTE RICORDO DI EMANUELE BIRA CAMPISI –
LOANO INGAURAZIONE PER ‘LA MARINELLA’- IERI UN LOCALE ‘STORICO’ CHE HA VISSUTO QUALCHE TRAVAGLIO NEGLI ULTIMI ANNI, OGGI FA BELLA MOSTRA NEL PATRIMONIO TURISTICO. UN INVESTIMENTO DI IMPRENDITORI LOMBARDI ALL’INSEGNA DELLA SPERANZA E BUONI AUSPICI.
Il post facebook del sindaco Luca Lettieri – Finalmente è Marinella. L’attesa è terminata e oggi tagliamo il nastro per l’inaugurazione dello stabilimento balneare, della pizzeria, del ristorante e… altro ancora. Siamo riconoscenti al nuovo concessionario per l’investimento e per aver puntato su Loano e ringrazio gli uffici comunali per l’impegno e per aver preso a cuore l’obbiettivo che l’amministrazione comunale si è dato. Restituire alla città e ai turisti un locale storico legato ai ricordi di molti di noi. Benvenuti, anzi, bentornati alla Marinella Loano!