Quando dietro ad iniziative propagandate come ecologiche girano i soldi, c’è sempre da avere dei dubbi sulla reale loro finalità! Ma non solo, anche sul reale effetto sul fine che si propaganda.
di Franco Zunino*
Prendiamo l’esempio della “Run for the Whales”, la corsa per le balene, che si è tenuta lungo la costa occidentale della Liguria (si noti bene, una delle più cementificate dell’arcobaleno ligure!) lo scorso 17 giugno. Nel lancio pubblicitario, di tutto si dice meno che dello scopo protezionistico sulle balene, anzi ci si dilunga sulle caratteristiche delle piste dove andare a correre. Eppure lo scopo dovrebbe essere salvare le balene. Ma come si salvano le balena in un mare dove non si sono mai cacciate?
Mistero! Uno potrebbe pensare almeno a dei vincoli sulla navigazione, o sulla pesca, le uniche attività che possono creare problemi alle balene, ad esempio, la cosa più logica che verrebbe in mente, visto che si parla di un “Santuario marino”: proporre la delimitazione di una vasta area interna al Santuario dove proibire ogni forma di attività antropica (una specie di Area Wilderness marina).
Invece di questa, che poi è la prima forma di vincolo che nel resto del mondo viene applicato alle aree marine protette, nessuno parla. Anzi, al contrario, si parla e scrive soprattutto di iniziative che arrecano solo disturbo alle balene, come le escursioni in barca alla loro ricerca (il che significa un aumento di natanti, dove già ne circolano fin troppi!). Un’attività turistica di cui le balene farebbero certamente a meno! Purtroppo, così vanno le cose in Italia e in Europa quando si parla di “difesa” della natura! Mai pensieri sinceri, sempre retro-pensieri, per non dire retro-interessi, spesso economici e/o di profitto!
Franco Zunino
(segretario generale AIW)
PS.La presenza di alcuni camosci nell’Area Wilderness del Bric Zionia (Savona) è già stata confermata diverse volte, segno ormai di una presenza più o meno stabile. Ma recentemente ha suscitato interesse l’avvistamento di un esemplare sulle rocce del Boaz del Bunom a poca distanza dalla croce che svetta sulla vallata, simbolo dell’antica miniera di grafite del settore Bric Fariàn dell’Area Wilderness.