La vergogna di Pietra Ligure sono le code di De Vincenzi sull’Aurelia, provocate dal fanatismo di voler imporre un senso unico sul lungomare, unica strada alternativa che c’è. Il risultato? Desertificato il lungomare, intasata l’Aurelia.
Polo di Centrodestra per Pietra – Lista Civica dei Pietresi
Gruppo Consiliare “Centrodestra”
Consigliere Mario Carrara
Ma il senso unico appare illegittimo perché NON esiste un atto amministrativo che l’abbia reso stabile in via definitiva. Infatti, è basato su un’ordinanza che è superata e non più efficace, quindi, sul “nulla” o su un supponibile, semplice atto “d’imperio”: questa è l’Amministrazione De Vincenzi.
Partiamo dall’atto amministrativo, l’unico, che ha dato il via al “senso unico” sulla via Aurelia che, ormai da tre anni sta stravolgendo la vita di tante persone e l’economia del centro della città di Pietra Ligure.
È l’Ordinanza n⁰1 del 16 Gennaio 2020, assunta dal dirigente dell’area tecnica del Comune, dott. Renato Falco. Domanda: perché proprio dal dirigente dell’area tecnica, che come sua funzione precipua si occupa di opere e lavori pubblici? Risposta: perché questa stessa ordinanza viene presa proprio nell’ambito di due lavori pubblici che stanno per iniziare e che interessano anche aspetti della viabilità. I lavori sono: 1) la riqualificazione della passeggiata via Don G. Bado – lato monte, affidati alla ditta ICOSE SPA di Paroldo (CN); 2) i lavori di superamento delle barriere architettoniche in largo veterani dello sport, affidati alla ditta F.LLI GAROFALO SRL di Albenga. Come si vede, due interventi che “gravitano” sulla passeggiata e sul lungomare centrale e che necessitano, nella loro concomitanza, di una disciplina che regoli viabilità, parcheggi e aree di cantiere, dato che i lavori stessi interessano aree nevralgici e centrali della città, frequentate assiduamente (almeno fino a quel momento) da pedoni ed automobilisti.
Che l’Ordinanza in argomento abbia la sua ragione di essere esclusivamente per i lavori pubblici in corso è dimostrato proprio dal suo titolo:
Modifica alla viabilità in occasione dei lavori di riqualificazione di via Don G.Bado e largo Veterani dello Sport dal giorno 16 gennaio 2020 a fine lavori.
Capito? In questo titolo le parole e le frasi importanti sono: “in occasione dei lavori….” e “…dal giorno 16 Gennaio A FINE LAVORI“. Quindi, ciò vuol dire che siccome è indicato chiaramente l’ordinanza per cosa serva, cioè: “ i lavori” e per quanto essa duri, sia efficace nel tempo, cioè: “…dal 16 Gennaio a fine lavori“, una volta che questi si sono conclusi, l’efficacia dell’ordinanza stessa non sussiste più.
I lavori, tutti quei lavori in via don Giovanni Bado sono finiti da circa tre anni; infatti, furono conclusi in sei mesi ed inaugurati la sera di san Nicolò, l’8 Luglio 2020.
E la conferma che la validità di quella stessa ordinanza riguardasse soltanto il periodo dei lavori citati ma non si prolungasse per il tempo successivo, la da il titolo del suo dispositivo dove chiaramente è scritto: “ORDINA di ISTITUIRE t e m p o r a n e a m e n t e la seguente modifica alla viabilità:”
tra le altre cose, anche il: “Senso unico con direzione di marcia levante/ponente nel tratto compreso tra via Cavour e il passaggio a livello a partire dal giorno 21 gennaio 2020 p.v. ed a seguire, secondo le lavorazioni, anche nel tratto compreso tra il ponte Maremola e via Cavour” (cosa quest’ultima su cui ci concentreremo più avanti…).
L’ordinanza parla chiaro, dice: “temporaneamente”: quindi, come dicevamo, essa è limitata temporaneamente al periodo di esecuzione dei lavori e basta. Non oltre.
Da NESSUNA parte, nella stessa ordinanza, tanto meno nella parte più importante, cioè il suo dispositivo, si parla di “prolungamento” o di definitività del senso unico oltre la “‘temporaneità” relativa alla concomitanza dell’esecuzione dei lavori.
Per la verità, nell’ordinanza c’è un “riferimento” ad una “richiesta” della polizia locale (i vigili) il cui Comando “chiede“, tra le altre cose: “Successivamente, a lavorazioni ultimate, il senso unico diventerà definitivo ed operativo per tutto il lungomare Don G. Bado nel tratto compreso tra il passaggio a livello ed il ponte Maremola…”.
Di primo acchito sembrerebbe che siano stati loro, i Vigili, a “chiedere” di istituire il senso unico sul lungomare; infatti, nell’ordinanza non si fa nessun cenno a richieste alla polizia locale di pareri, note ufficiali, ecc., cui loro abbiano risposto. Quindi: un’iniziativa unilaterale “loro”.
Quando i vigili, il giorno prima, 15 Gennaio 2020, è scritto che il loro Comando “chiede“, è lecito domandarsi: in che modo, con che atto amministrativo fanno questa richiesta? Cosa vuol dire, in termini giuridico-amministrativi, “il comando della Polizia Locale “chiede“?
Poiché non c’è nessun riferimento al riguardo, si deve supporre che si tratti di una semplice e-mail, dei cui estremi, però, nell’ordinanza stessa non c’è traccia, non si sa se inviata di loro iniziativa o su stimolo di qualcuno: in ogni caso un atto di corrispondenza interna al Comune, privo, in sé, di effetti giuridici. Di certo c’è che la “definitività” ” a lavorazioni ultimate”, di cui loro parlano in questo atto “interno”, è una frase fine a se stessa, che non ha nessun valore perché nella stessa ordinanza non si traduce in nessuna disposizione che l’abbia recepita esplicitamente; né, successivamente, è stato assunto un provvedimento distinto al riguardo che rendesse “definitivo” il senso unico, limitato, invece, temporaneamente, al solo periodo dei lavori.
Inoltre, per “pasticciare” di più le cose, nel corpo dell’ordinanza c’è anche scritto che il senso unico “…a seguire, secondo le lavorazioni, sarà esteso anche nel tratto compreso tra il ponte sul Maremola e via Cavour…”, concetto ripreso anche dagli stessi vigili nella loro “…richiesta“.
E, tuttavia, sappiamo bene che, pur essendo da circa tre anni “…le lavorazioni ultimate“, il senso unico NON sia stato fatto iniziare, come l’ordinanza stabilisce, dal ponte sul Maremola fino al passaggio a livello F.S., ma esso sia stato fatto “partire”, di fatto (ma solo ” di fatto” non di “diritto”) da via Cavour che è in ben altra posizione!
Dov’è l’atto o il provvedimento amministrativo che, differentemente dall’ordinanza, ha stabilito l’inizio del senso unico da via Cavour e non dal ponte sul Maremola? “Chi” ha deciso, “chi” si è assunto l’arbitrio, in contrasto con l’ordinanza, di far partire il senso unico da un punto diverso rispetto a quello che essa prevedeva?
Ma, soprattutto, dov’è, qual è l’atto amministrativo successivo all’ordinanza n⁰1 del 16 Gennaio 2020, in cui, preso atto della fine dei lavori, si stabiliva che la temporaneità del senso unico concomitante coi lavori pubblici era superata e se ne fissava, invece, la sua “definitività“? DOV’È QUESTO ATTO? QUESTO PROVVEDIMENTO?
Questi atti amministrativi NON ESISTONO. NON SONO MAI STATI FATTI.
L’esistenza del senso unico sul lungomare centrale di Pietra Ligure si basa, quindi, soltanto sulla stessa, unica, ordinanza n⁰1 del 16 Gennaio 2020, che è superata dai fatti.
Cosa confermata dal Sindaco De Vincenzi, quando nella circostanza della petizione popolare che chiedeva la revoca del senso unico, firmata da 161 cittadini residenti di Pietra Ligure, l’unico atto amministrativo che lui richiama per respingere la petizione stessa, è rappresentato solo dalla stessa ordinanza del 16 Gennaio 2020.
Non cita altri atti amministrativi al riguardo, semplicemente perché non esistono. Un’ordinanza che essendo “limitata” nel tempo all’effettuazione dei lavori pubblici, una volta finiti quelli, con il loro termine aveva, già circa tre anni fa, esaurito la sua efficacia ed il suo valore.
E non solo: in quest’unica ordinanza, ammesso e non concesso che avesse ancora qualche validità, ci sono cose che, poi, sono state disattese, come da “dove”, da che punto dovesse iniziare e finire l’ambito di applicazione dello stesso senso unico: per l’ordinanza è a tutti gli effetti dal ponte sul Maremola. Di fatto non è così.
Da ciò, se ne deduce che l’attuale senso unico sul lungomare centrale di Pietra Ligure, che sta sconvolgendo da tre anni la qualità della vita di tante persone costrette ad estenuanti code automobilistiche sulla via Aurelia nonché ad una sostanziale “paralisi” della mobilità veicolare della città ed all’impoverimento della frequentazione e del commercio del centro cittadino di Pietra Ligure SIA BASATO SUL NULLA, PER L’INSUSSISTENZA DI UN ATTO AMMINISTRATIVO VALIDO CHE LO ABBIA ISTITUITO STABILMENTE COME TALE.
QUINDI, SEMBRA PROPRIO, AD OGNI EFFETTO, CHE L’ATTUALE SENSO UNICO SUL LUNGOMARE SIA DA CONSIDERARSI DEL TUTTO ILLEGITTIMO! PERCHÉ NON SOSTENUTO DA NESSUN ATTO CHE LO GIUSTIFICHI.
Poco importa il fatto che nell’ordinanza, nel punto in cui parla del senso unico sul lungomare, non appaia la dizione della sua limitazione temporale “alla fine dei lavori”, perché esso è inserito nel contesto di un provvedimento che già dal suo titolo delimita esplicitamente la sua validità all’effettuazione dei lavori medesimi, elemento confermato dal suo dispositivo, che “ordina” ma “temporaneamente“, riferendosi alle opere pubbliche in corso di esecuzione. Quindi, il fattore che predomina ed assorbe tutte le disposizioni in esso contenute e conseguenti è quello conclamato proprio dall’oggetto del titolo dell’ordinanza e dal contenuto esplicito del dispositivo le cui disposizioni si devono ad esso conformare e non contraddire.
Da tutto ciò se ne deduce anche che ogni aspetto del senso unico riguardante la segnaletica, i sensi di marcia, i parcheggi, poiché non è stato rimosso dopo la fine dei lavori, risulti sembrare del tutto “abusivo” ancorché fatto dal Comune..! Infatti, anche il Sindaco, se vuol prendere provvedimenti, li deve prendere rispettando le procedure e le norme. Non basta che lui dica “si fa così e basta“, come magari è abituato a fare.
Né, come si constata, basta che lui attesti in Consiglio comunale che è tutto regolare perché, se si fa un esame più approfondito degli atti disponibili, si vede proprio che non è vero! Le procedure non sono state rispettate ed il senso unico che è tuttora operativo, sembra sia attuato sull’abuso dell’arbitrio; infatti, l’unico atto amministrativo che dovrebbe “reggere” tutto, l’ordinanza n⁰1 del 16/1/2020, a cui il Sindaco si richiama, non è neanche stato rispettato nelle sue disposizioni.
Questo è il Sindaco Luigi De Vincenzi. Questa è la sua Amministrazione comunale.
Le code ed gli intasamenti del traffico sull’Aurelia fino al Gennaio 2020 non c’erano MAI stati, ma il Sindaco si ostina a negare che essi siano stati causati dallo scellerato provvedimento del senso unico sul lungomare; per lui le code che si formano oggi, c’erano già prima (e quando…? Ndc), oppure sono causate dai lavori sull’Autostrada, dall’afflusso dei turisti, dai ponti festivi, dagli acquazzoni, dal caldo, dal freddo, dall’apertura delle scuole, ecc.
Oppure le code, addirittura NON CI SONO proprio o sono insignificanti.
Durante le numerose discussioni sulle molte Mozioni consiliari da noi presentate in proposito ha NEGATO di voler concedere la prova “al contrario”, cioè: la riapertura del doppio senso di circolazione sul lungomare, a titolo di “prova”, anche per un periodo limitato, per vedere se le code sull’Aurelia si sarebbero formate ancora o no. Per dire di no ha addotto la scusa che si sarebbe portato l’inquinamento delle automobili sulla passeggiata a mare, non importandogliene nulla, invece, di averlo portato effettivamente, stabilmente e continuamente per tutto il percorso dell’Aurelia stessa.
Se non è “prepotenza” o “protervia” o modo da comportarsi “da sultano” che cos’è allora? Forse un poco consolante pressappochismo che fa assumere atteggiamenti apparentemente dispotici per nascondere o dissimulare impreparazione o incapacità.
Atteggiamenti dimostrati da frasi pronunciate dal Sindaco nei diversi Consigli comunali, durante i quali, sempre su nostra iniziativa, mai sua, si è parlato del senso unico e dei problemi che la sua imposizione ha causato al traffico ed alla vita di Pietra Ligure:
Cons.Com.le del 22/10/2021: Sindaco, verbale, pag.10: “…Quando si amministra si fa delle scelte e per fare delle scelte e sostenerle bisogna essere convinti, ne sono convinto e l’amministrazione è convinta“.
Cons. Com.le del 30/7/2021: Sindaco, verbale, pag.3: “…soprattutto questo lo dico con assoluta certezza ma contestata non dal fatto che lo dico io, verificato nei fatti che con le code sull’Aurelia il senso unico proprio non c’entra nulla. Questa è la mia idea.”
Cons. Com.le dell’8/2/2022: Sindaco, verbale, pag.2: “Quindi mi pare che la risposta sia stata chiara, io continuo a dire questo, che (dice rivolto a se stesso) il sindaco ed i suoi seguaci certamente continuano a pensare che la soluzione del senso unico sulla passeggiata
sia un’ottima soluzione e che ha dato dei risultati ottimi per il paese, per il centro storico, per la tranquillità, per la vivibilità e anche per lo sviluppo turistico delle stesse attività.” e…ancora: “….Chiaramente non capisco e continuo a non capire perché
per un po’ di coda che si può creare in una particolare fascia oraria del giorno bisogna portare tutte le macchine sulla passeggiata, quella è una cosa che continuo a non capire e qual è il significato di voler insistere su una soluzione del genere..”
Che dire dopo frasi come queste? Abbiamo fatto fotografie scattate in giorni feriali qualsiasi ed in orari non di punta: le foto sono eloquenti.
Quando c’è sotto gli occhi di tutti la catastrofe, tutti i giorni e non solo in particolari fasce orarie come dice lui, della viabilità e della mobilità veicolare sull’Aurelia, per code automobilistiche, a volte interminabili che si estendono spesso anche ai paesi vicini, sentir dire dal Sindaco…: ” PER UN PO’ DI CODA“, vuol dire che egli è fuori dalla realtà o non vuole vederla o, nonostante l’evidenza della realtà, vuole imporre, ugualmente, a tutti i costi, pervicacemente il suo volere a tutti gli altri….Infischiandosene di tutti gli altri.
Mario Carrara
15 Giugno 2023
Pietra Ligure ordinanza vedi senso unico
E NON MANCA CHI ESULTA PER IL RISVEGLIO COMMERCIALE DELLA CITTA’, MENTRE C’E’ CHI CHIUDE