DOPO IL CAOS NELLA SANITA’ PUBBLICA SAVONESE, LA CGIL SI MOBILITA: “L’11 LUGLIO E’ STATA ORGANIZZATA UNA MANIFESTAZIONE AD IMPERIA, IL 18 LUGLIO A SAVONA” IL MOTTO E’: ”LA SANITA’ PUBBLICA SE NON LA CURI NON TI CURA”. Per il dr. Renato Giusto: “Non resta che affidarsi alla Madonna di Misericordia”
di Gianfranco Barcella
Mi ha scritto Renato Giusto, presidente emerito sindacato nazionale medici italiani, il 9 giugno 2023: “Da quattro giorni c’è il caos: i medici lamentano l’ impossibilità di prescrivere farmaci ed esami sia nei reparti ospedalieri che negli studi professionali. Sussiste pertanto un grave problema di assistenza per i pazienti. Molti colleghi mi hanno chiamato, in qualità di esponente di un sindacato medico per lamentarsi di questa situazione che non accenna a variare e non si può prevedere quando finirà”.
Attualmente è senza dubbio un problema che crea ulteriori complicazioni ad un sistema sanitario già compromesso ed i medici che vogliono operare al meglio, si trovano altri disagi da patire. “Ecco perché molti sanitari vogliono abbandonare la loro professione, andando in pensione anticipata. Fare il medico nella struttura pubblica sta diventando sempre più problematico. Non ci resta che affidarci ad un miracolo nella Madonna di Misericordia! ”
Il sindacato dei medici denuncia ancora: “il sistema sanitario è prossimo al collasso dopo oltre un decennio di definanziamenti, chiusura dei reparti, posti letto e servizi. Lo testimoniano le lunghe liste d’attesa, che costringono migliaia si persone a rivolgersi ai privati, mentre chi non può permetterselo rinuncia a curarsi” . “Ed ancora: “Siamo l’unico Paese tra quelli avanzati a ridurre il finanziamento del Sistema Sanitario. Spendiamo quasi la metà della Germania, un terzo in meno della Francia e Inghilterra, nonostante l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle cronicità! L’Italia è un Paese che considera la salute pubblica una spesa e non un investimento!”
Intanto la Asl2 ha comunicato che il guasto è stato sanato dopo il lavoro ininterrotto dei tecnici per 48 ore consecutive. “Il problema al sistema informatico è stato risolto ed i diversi sottosistemi sono tutti in via di ripristino. Quello del Pronto Soccorso e quello dei medici di medicina generale sono già operativi”.
Le ripercussioni più gravi si sono registrate ovviamente in ospedale, in particolare al Pronto Soccorso (sia al San Paolo che al Santa Corona), dove proprio per via del guasto le attese per i codici minori avevano avuto tempi più lunghi del solito. In generale nei nosocomi, i medici ed il personale sanitario non sono più riusciti a visualizzare gli esami, le radiografie, i posti letto disponibili, le terapie e la cartella clinica con il percorso clinico dei pazienti. Sul territorio i medici di famiglia si sono ritrovati impossibilitati ad emettere le ricette elettroniche, senza le quali anche le farmacie non hanno potuto dispensare i farmaci agli assistiti. Dopo molti disagi si è ritornati alla normalità ed una nuova boccata di ossigeno ha portato ristoro agli assistiti. E per i medici che sono ritornati ad emettere le ricette elettroniche, dopo giorni di compilazioni a mano.
Intanto la Regione intende portare avanti, speriamo con proficuo successo, il Protocollo Eras che nel savonese ha radici profonde, il tutto per migliorare il recupero dei pazienti sottoposti ad un intervento chirurgico diminuendo complicazioni e tempi di recupero per i singoli, e allo stesso tempo accelerando le liste d’attesa per la collettività. Si riconosce insomma la dignità di persona, al paziente. “Il lavoro è iniziato nel 1997 – spiega Brunello Brunetto- già primario dell’Anestesia e Rianimazione al San Paolo- Abbiamo incominciato a non dare più nulla per scontato rispetto ad abitudini chirurgiche e anestesiologiche consolidate”.
Il sindacato della CGIL si è mobilitata, organizzando manifestazioni territoriali: il 4 Luglio a La Spezia, l’11 Luglio a Imperia, il 18 Luglio a Savona che avranno per oggetto: “Pretendiamo risposte dalla Regione Liguria-dicono i rappresentanti savonesi della CGIL- Il ripristino di attività e servizi fondamentali per il territorio savonese, punto di primo intervento h24 a Cairo Montenotte ed Albenga, il punto nascite di Pietra Ligure ed il rafforzamento dei servizi territoriali socio-sanitari”.
Se Sparta piange, Atene non ride! Silvio Garattini, presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri ha affermato di recente, in merito alla sanità pubblica ormai divenuta un problema cronico anche in Lombardia: “La medicina sul territorio non funziona anche dopo la pandemia!In Italia non mancano i medici!Il loro numero è compatibile alla media degli Stati europei. Il problema è organizzativo! Bisogna aumentare la produttività, considerando che molti hanno tempo libero che potrebbe essere adoperato meglio. Mancano invece gli infermieri. Per offrire un servizio migliore ne occorrerebbero di più!”
Citiamo un solo caso tra i molti del disagio patito dai pazienti lombardi: nel fine -settimana del 2 giugno l’intera provincia di Bergamo è rimasta sprovvista di Guardia Medica. Alcuni servizi di continuità assistenziale durante il ponte del 2 Giugno non sono stati forniti. Abbiamo infine letto questa lettera aperta dell’intero reparto di Ematologia dell’Ospedale di Torretta. Il documento reca la data del 1 Giugno 2023. Vi è scritto : “ Per anni abbiamo cercato soluzioni – tampone alle numerose criticità organizzative e strutturali della nostra clinica: carenza di posti letto, spazi, di personale medico ed infermieristico”. Poi, dopo aver rimarcato come si sia fatto di tutto per risparmiare i tempi di attesa, nel corso del tempo, fondamentali per malattie come la leucemia acuta o altri tipi di tumore sanguigni, da oggi non sarà più possibile farlo. La riduzione di orario del Day Hospital come la riduzione da 12 a 8 posti letto come richiestoci da una circolare della Direzione nella quale non si precisa cosa dovremmo dire ai pazienti trapiantati o con leucemia… perché nessun altro reparto non ematologico potrà prendersi cura di loro se verranno dimessi”. Si spiega inoltre che a queste condizioni nessuno dei 13 pazienti in lista d’attesa, cioè in attesa di ricovero potrà mai essere ricoverato.
Siamo ormai ritornati come nell’Antica Roma dove si esercita una Medicina per i Patrizi ed una Medicina per i Plebei. Sotto l’imperatore Augusto fu istituito un servizio medico pubblico espletato da 14 archiatri, pagati dallo Stato che assisteva l’assistenza sanitaria a tutti. Vi erano poi i <clinici> che esercitavano la loro professione in un luogo, chiamato<taberna>. La parcelle erano molto alte; da documenti del tempo sappiamo che un medico di Marsiglia, per un consulto chiese ed ottenne 50.000 denari, somma corrispondente a circa 1500 euro di oggi. Purtroppo la professione medica, a quei tempi, non era disciplinata giuridicamente come oggi, per cui chiunque poteva fare il medico e purtroppo i ciarlatani , godevano di maggior prestigio rispetto ai medici seri.
Gianfranco Barcella
AD ALBENGA SI LITIGA TRA COMITATO CITTADINO E MINORANZA CONSILIARE
Aggiunge il particolare Dino Ardoino che oltre a far parte del Comitato è il Presidente della Croce Bianca di Albenga: “Ringrazio il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis per quello che sta facendo sul tema sanità, per l’ospedale di Albenga e nell’impegno che ci vede impegnati, insieme, per poter avere un punto di emergenza che riceva anche i pazienti trasportati in ambulanza. Sono testimone in prima persona delle richieste formulate in tal senso e la mia presenza al fianco del sindaco è garanzia del fatto che stiamo cercando di fare il possibile per andare in questa direzione. Certe dichiarazioni fanno solo male alla nostra battaglia. Sarebbe più proficuo, su questo tema, remare tutti nella stessa direzione.”