Titolavano Il Secolo XIX e La Stampa del 9 giugno scorso: Camera di Commercio, 180 mila euro per le indennità di presidente e giunta’. E dire che, all’insediamento, si dava conto della rinuncia ad ogni prebenda. Ora ospitiamo l’intervento del consigliere Gian Luigi Taboga (Assoutenti): Rinuncio a gettone di presenza.
di Gian Luigi Taboga
Riaffermando la piena disponibilità a rappresentare i diritti dei cittadini consumatori/utenti secondo il mandato ricevuto dalle associazioni dei consumatori , mantenendo fede al principio di puro volontariato ( senza retribuzioni a qualsiasi titolo ) ho il dovere di comunicare che nonostante la possibilità di usufruire di un generoso gettone di presenza per ogni seduta del Consiglio Camerale ho liberamente rinunciato a tale privilegio.
Senza voler sollevare polemiche di alcun genere nei confronti di chi ha accettato tale privilegio, voglio solo far rilevare ancora una volta che in un momento di congiuntura così difficile per l’economia generale, ma in particolare per quella familiare, ogni costo aggiuntivo va ad aggravare il bilancio della spesa pubblica riducendo gli investimenti produttivi.
La Camera di Commercio non può che essere luogo di attenta valutazione e di decisioni il più vicine agli interessi generali e diffusi che riguardano le aziende e i cittadini /consumatori. Il mio vuole essere un contributo certamente simbolico ma spero compreso per le sue intenzioni, Gian Luigi Taboga Consigliere Camera di Commercio in rappresentanza dei consumatori.