Boissano antenna story. Presentato ricorso al Consiglio di Stato dopo la sentenza del Tar Liguria che aveva respinto le istanze di cittadini. La causa è patrocinata dagli avvocati Smerchinich e Anselmi dello studio legale Anselmi & Associati (Genova-Roma). Il 20 aprile 2023 Trucioli.it dava notizie (vedi……). Ora la svolta forse imprevista.
A quanto sembrerebbe non è stata una decisione facile da parte dei ricorrenti. Forse si è ritenuto che sarebbe stato inopportuno rinunciare a questa possibilità dopo che in tanti si sono impegnati per fare chiarezza. Trovare un punto di incontro. Lo spostamento del ripetitore nelle zone previste dai regolamenti non costituisce solamente una soluzione al problema contingente nel merito e nel discutibile metodo, ma dimostrerebbe anche la validità delle regole regionali e nazionali necessarie a garantire uno sviluppo ordinato, e rispettoso di tutti gli interessi contrapposti, di queste nuove tecnologie.
In questi giorni, in paese, si parla anche dell’ipotesi di una commissione di inchiesta consiliare per chiarire circostanze, fatti, far emergere la verità. Una proposta che potrebbe essere presa in considerazione, meglio se con larga convergenza, nell’ambito dell’Amministrazione comunale.
Un’altra utile premessa. Il ricorso al Tar (antenna telefonia mobile in centro paese) non era opera di tutti firmatari della petizione ma di un gruppo di cittadini ricorrenti. I firmatari hanno chiesto un accordo stragiudiziale per spostare sulla collina retrostante e un ‘piano antenne‘ per evitare il potenziale far west. Solo successivamente si è saputo che il piano già c’era e prevedeva proprio la retrostante collina.
Ironia della sorte, la decisione di introdurre il ‘piano antenne’ per terreni comunali e le delibere costitutive furono approvate dal proprietario del terreno privato (in paese) che all’epoca era consigliere comunale.
La precisazione sui firmatari e sui ricorrenti pare doverosa perché quando a settembre dell’anno scorso i petitori si davano da fare, in molti
hanno riferito che si era sparsa voce che la petizione era una ‘truffa’ per coinvolgere nella causa ignari cittadini. Ovviamente, come confermano gli atti di causa stessa, era una falsità diffusa forse ad arte. I ricorrenti hanno infatti sostenuto la causa al Tar in autonomia. La petizione era stata una richiesta di sostegno all’Amministrazione civica.
In merito al ricorso al Consiglio di Stato, con i costi e le tensioni che comporta a privati e tranquilli cittadini una azione del genere, è da considerare che i ricorrenti potrebbero aver deciso di onorare l’impegno indirettamente ricevuto dai firmatari della petizione.
Spieghiamoci. I ricorrenti petitori hanno chiesto una firma per una richiesta precisa a tutela del paese. Non è come aver ricevuto un mandato tramite un voto, ma comunque è stato un gesto che ha creato un legame ed un impegno. Metà degli abitanti si è esposta (molti altri hanno dichiarato che condividevano ma temevano di esporsi) con una firma. La tutela tramite il TAR è sfumata e resterebbe solo l’accordo stragiudiziale richiesto oramai nove mesi fa. Fare scadere i termini per un ricorso al Consiglio di Stato sarebbe stato rinunciare ad una possibilità per il paese ed una resa anche per conto di chi, con una firma informale, spera sempre in una soluzione di buon senso e giustizia nell’interesse supremo dovuto alla comunità tutta.
Buon ultima un’informazione che avvalora ancora di più la necessità di conciliare interessi contrapposti dello sviluppo della tecnologia e del diritto alla salute ed alla serenità. Principio per il quale Regioni e Stato si sono dotati di strumenti legislativi che prevedono una pianificazione ordinata. In altre parole piani di sviluppo operatori e piani antenne dei Comuni che tutti dovrebbero adottare e far rispettare, di certo non trascurare, perdere e/o dimenticare. L’informazione in questione è questa:
https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/dl-tlc-prevede-innalzamento-dei-limiti-elettromagnetici-ad-almeno-24-vm-nRC_22052023_1931_629148799.html