Prosegue l’impegno dell’AIW in difesa della Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia, o, meglio, del suo ambiente naturale.
di Franco Zunino*
Dopo che la Provincia di Savona, ente gestore, ha provveduto a stilare un Piano di Gestione per la Zona Speciale di Conservazione e la sua interna Riserva Naturale Regionale, per la cui stesura definitiva è stata interpellata anche l’AIW, l’associazione ha provveduto a stilare una relazione di Controdeduzioni al Piano con le quali si evidenzia il fatto che tutte le previsione del Piano sono mirate a favorire ogni forma di intervento e manipolazione dell’ambiente naturale della Riserva, soprattutto in merito all’utilizzazione dei suoi boschi: un vero e proprio tesoro creatosi dopo oltre trent’anni di non sfruttamento (in quanto Riserva Naturalistica di iniziativa privata), sui quali gli attuali gestori (la Provincia e il Comune di Cairo Montenotte) stanno cercando di mettere le mani.
In questo, facendosi aiutare dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (si noti bene, non dal più logico Dipartimento di Scienze Naturali!) di Torino. In pratica, più che un piano di gestione di una Riserva Naturale con finalità naturalistiche sembra un piano di gestione di un’Azienda Agro-Forestale con finalità produttive!
E’ molto probabile che l’opposizione dell’AIW serva a poco, visto che il parere consultivo è stato avanzato solamente a due Comuni, a 6 società o organismi agro-forestali, a 2 associazioni turistiche, ad un organismo venatorio e… ad UNA sola associazione ambientalista (l’AIW)! Peraltro rimasta quasi sola a contrastare il Piano, in quanto al suo appello lanciato a 9 associazioni ambientaliste di livello nazionale 5 di livello locale, e 6 organizzazioni venatorie di livello nazionale, solo quattro di esse (Mountain Wilderness, WWF Liguria e Savona, LIPU Liguria) hanno ritenuto di aggregarsi sulle posizioni etiche evidenziate dall’AIW! Il che la dice lunga sull’impegno di tante sigle, impegnate sì a difendere il Pianeta (ma non il giardino dietro casa), le foreste mediante critiche o proposte legislative (ma non con atti che comportano lo “sporcarsi le mani”!), la fauna (ma solo se il farlo comporta dare addosso ai cacciatori, che pure sono o possono esserne i corretti gestori!)!
In particolare, in merito alla difesa dell’Adelasia, merita lode e attenzione la severa presa di posizione della Delegazione del WWF Liguria guidata dal bravo e battagliero Marco Piombo, il quale ha voluto prendere una sua netta posizione, documentata ed articolata, ed inviata a tutte le sempre più silenti autorità che da anni tacciono o giustificano i troppi fatti discutibili vanamente segnalati dall’AIW.
L’Adelasia, una Riserva Naturale che da anni merita di essere attenzionata dal mondo ambientalista, ma che per troppi anni è stata se non dimenticata almeno considerata “reietta”; prima perché essendo una “libera riserva di natura” in quanto stabilita da un’azienda privata andava non considerata tale, nonostante il diritto sancito addirittura dall’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura, è una organizzazione non governativa internazionale con sede a Gland in Svizzera), poi perché per diversi anni vi si mantenne il non divieto di caccia, cosa che ancora più la faceva escludere dalle tipologie delle riserve di natura (nonostante i non pochi eclatanti similari casi esistenti al mondo, e tra essi la prestigiosa prima Area Wilderness mondiale!). Infine perché succubi del potere politico a cui la Riserva fu delegata col passaggio alla Regione: come se tale passaggio desse garanzie di salvaguardia solo perché sancita per legge, una legge fin dall’inizio ben poco e meno conservatrice di quanto per anni non fu l’azienda privata che originariamente volle la Riserva!
Franco Zunino
(segretario generale di AIW)
2/ Nuovo intervento dell’AIW in difesa della Riserva Naturale dell’Adelasia. Lo scorso maggio la Provincia di Savona ha infatti deciso di approvare una Determina in merito alla gestione forestale della Riserva, che sembra piuttosto una specie di “sanatoria a posteriori” di quanto hanno finora fatto! In pratica, un nuovo scandalo nello scandalo, in quanto si ribadisce la funzione della Riserva gestita più come un’azienda a sfruttamento forestale che non per scopi di conservazione di valori naturalistici, oltretutto con dei riferimenti ad una relazione di Valutazione di incidenza che fanno sorgere molti dubbi sulla competenza faunistica del relatore. Si giunge a sostenere che con i tagli forestali non si interferisce sulla comunità biotica della Riserva, e si proibisce il taglio degli alberi maturi e sani con nidi di Picchio nero, quando è notorio che i Picchi nidificano in piante stramature, vecchie, deperenti e anche morte; e che la biocenosi forestale si preserva anche non danneggiando dette piante, comprese quelle cadute al suolo (mentre la Determina consente finanche lo sfruttamento della biomassa per scopi di produzione energetica!). In pratica, una Riserva Naturale gestita né più né meno che come un’azienda agro-forestale per la produzione di legname ed ogni sua risorsa commerciale! (Franco Zunino)