Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Val Maremola. Depurazione acqua. La ‘casta dei sindaci’ fa propaganda ma non tutela i cittadini


Il 70% di Pietra Lugure, il 20% della frazione Ranzi ed il 100% di Borgio Verezzi e dei Comuni della Val Maremola paga la depurazione dell’acqua pur non essendo fatta. Questa è una cosa risaputa e provata perché non c’è il collegamento col depuratore di Borghetto S.Spirito. Ma perché, pur sapendolo i Sindaci in tutti questi anni non hanno assunto iniziative concrete in difesa dei loro cittadini?

Polo di Centrodestra per Pietra – Lista Civica dei Pietresi

Gruppo Consiliare “Centrodestra”

Consigliere Mario Carrara

2da Puntata

Sono anni che si sa che la depurazione non viene fatta, pur essendo richiesta in pagamento, e molto cara, nelle bollette domestiche dell’acqua, eppure “la casta” ignora volutamente il problema, come se non esistesse, e appare chiusa a riccio contro ogni iniziativa che mirasse a far cessare o, almeno, a sospendere lo scandalo del Non ti do il servizio ma ti chiedo ugualmente i soldi.

Niente, al di là, ogni tanto, di roboanti annunci sensazionalistici sugli organi d’informazione, carichi di sacro furore per il fatto che i lavori di allacciamento al depuratore di Borghetto Santo Spirito non sono nemmeno cominciati, annunci che sembrano più portati a dare l’apparenza di “aver fatto qualcosa e di subire questa situazione“, quindi di propaganda, pur, in realtà, non facendo niente di concreto per venire incontro ai cittadini, non solo tartassati, quanto proprio vessati ed angariati.

L’esempio più clamoroso, lampante ed evidente è stato dato il 30 Luglio 2021, dal Sindaco di Pietra Ligure Luigi De Vincenzi, nella sede istituzionale del Consiglio comunale.

Questo Sindaco, che ama atteggiarsi ad “amico del popolo” ed “amicone” di tutti, non ha esitato a votare “NO!” quando gli è stata data l’opportunità di prendere posizione contro questo che sembra un vero “abuso”, cioè la depurazione pur non fatta, ma richiesta in pagamento nelle bollette, esprimendosi non a favore di un’iniziativa per i suoi cittadini, ma proprio “contro“. Anzi, ha tirato fuori argomenti “forti” ma inconsistenti, e per dar loro maggiore credibilità, li ha sostenuti con il tono di voce di chi dice cose “solenni” dall’alto dell’autorità, per affermare che un servizio del genere DEVE, in ogni caso, essere comunque pagato, anche se non fatto! Peccato per lui che, incalzato su “quali ” fossero le leggi e norme da lui invocate, cui si riferisse nelle sue dichiarazioni, pronunciate non per strada o al bar, ma nelle sue funzioni ufficiali di Sindaco e nella sede istituzionale del Consiglio comunale, abbia taciuto e non sia stato in grado di farlo. Non è stato in grado di farlo perché non le conosceva, oppure, più semplicemente, norme del genere, non esistono e, caso mai esistessero, non sono applicabili al Comune di Pietra Ligure. Diversamente, non si sarebbe fatto “prendere in castagna” e le avrebbe citate; non foss’altro per dare l’apparenza di avere un po’ di ragione e tacitare chi l’incalzava. Invece, niente.

Troncando, quindi, ogni discussione.

Ma, andiamo con ordine e raccontiamo la vicenda.

La raccontiamo non basandoci su vaghi ricordi od impressioni personali avendo partecipato alla discussione, ma esclusivamente sulla base del verbale ufficiale stenodattilografato della seduta di quel Consiglio comunale, agli atti della pratica e depositato presso la Segreteria del Comune.

La discussione verteva sulla Mozione consiliare presentata da chi sta ora scrivendo, avente per titolo:

“IL TERRITORIO DI PIETRA LIGURE È COLLEGATO AL DEPURATORE DI BORGHETTO SOLO PER IL 30% DEL SUO TERRITORIO MA “SERVIZI AMBIENTALI” VUOLE NELLE BOLLETTE DELL’ACQUA CHE LA TASSA DI DEPURAZIONE SIA PAGATA DAL 100% DEGLI UTENTI: UN SOPRUSO? UN’ANGHERIA? ECCO PERCHÉ LE BOLLETTE HANNO ASSUNTO DIMENSIONI ABNORMI. CHIEDIAMO SIA SOSPESO DA SUBITO IL PAGAMENTO DI UNA TASSA PER UN SERVIZIO (LA DEPURAZIONE) POSTO COMUNQUE A CARICO ANCHE DI CHI NON NE USUFRUISCE. SI VALUTANO AZIONI DI RECUPERO DI QUANTO INDEBITAMENTE PAGATO NEGLI ANNI”.

Quindi, un titolo con un oggetto “ben chiaro”, non certo da sottoporre a sforzi di interpretazione o ad essere equivocato.

Eppure, il Sindaco, non solo non ha colto l’occasione di dimostrare di stare concretamente (nel senso di fare un atto giuridico “concreto”) a favore dei suoi cittadini, ma, anzi, ha fatto e detto tutto il possibile per “bocciarlo”.

Estratto” dal verbale del Consiglio comunale, pag.2, dalla riga 21, intervento di De Vincenzi: La depurazione per legge bisogna pagarla lo stesso e quindi non capisco quando lei alla fine propone di non pagare in base a cosa lo dice, perché se così fosse e ne avremmo avuto anche la conferma sarebbe stata la prima cosa che l’avvocato ci avrebbe fatto fare probabilmente……….

Non è così consigliere, non illuda la gente di cose che non esistono, queste sono nella sua fantasia e nella politica che vuole fare lei ma non è così, è un’altra storia e la verità è un’altra cosa. La depurazione va pagata e andrebbe pagata addirittura se ci fosse soltanto il progetto del depuratore, il progetto approvato nel depuratore sarebbe condizione per cui i comuni dovrebbero fare pagare la depurazione, queste cose le dica a chi le sente…“(testuale). Inoltre, a pag. 6, riga 23, continua; siccome non risponde alla ripetuta richiesta di sapere quale sarebbero “queste leggi ” e non riesce a trovare un “appiglio” con cui dimostrare che la depurazione è da pagarsi anche se non viene fatta, allora “devia” su quella “primaria”, cioè sulla vecchia stacciatura che viene fatta a Pietra Ligure, giungendo a sostenere che la depurazione da pagarsi sia quella…:

Me lo dica lei qual è la legge che impone di fare quello che dice lei, per quello che le dico che bisogna usare un po’ di onestà intellettuale! Il depuratore primario, il disoleatore e tutto quello che funziona a Pietra (cioè l’impianto della stacciatura, ndc) secondo lei chi lo deve pagare, dove ci fa tutta la roba di Pietra chi lo deve pagare?” (testuale).

Quindi: la volontà di far pagare tutto a tutti i costi ! Neanche De Vincenzi fosse l’ex premier Mario Monti!

Comunque, De Vincenzi insiste e a pag 7, riga 4 del verbale risulta che dica: “….La depurazione va pagata perché la depurazione ha dei cicli, a Pietra abbiamo per il 30 per cento completamente fatto il ciclo e per l’altra parte che va a momenti (??? NdC) viene fatta tutta una parte della depurazione che viene fatta a Pietra. Che questa vuol dire vuol dire e ci impone di pagare la depurazione…” (testuale).

Dichiarando ciò, arriva però ad un risultato a dir poco aberrante.

Perché, infatti, i cittadini di Pietra Ligure (nonché della Valmaremola) sarebbero di fatto divisi in due categorie, ma pur dovrebbero pagare la stessa tassa di depurazione per due tipi di trattamento dei liquami, ben diversi tra loro: 1ma categoria) il 30% di Pietra Ligure, come Loano e Borghetto che paga (giustamente) la depurazione “piena” a ciclo biologico completo; 2da categoria) il 70%, di Pietra Ligure, cioè, tutti coloro che risiedono dallo svincolo autostradale fino a Borgio Verezzi e vallata, che sono costretti a pagare lo stesso importo della 1ma categoria ma NON per una depurazione, bensì solo per un “trattamento” dei liquami fatto solo di “lavatura“, tritatura e compattatura, senza che ci sia stata NESSUNA vera depurazione di tipo biologico. E che in questo stesso stato finiscono, infine, in mare.

Sono gli stessi liquami che escono dai nostri gabinetti, solo “lavati”, triturati e compattati!

Stessi costi per servizi di livelli ben differenti e non omogenei.

È una cosa giusta questa? È una cosa equa ed accettabile creare due categorie di cittadini, quelli del 30% con la depurazione e quelli del 70% senza depurazione, per i quali, però, non viene fatta nessuna distinzione nel chiedere gli stessi soldi della depurazione, come se il servizio reso fosse ugualmente per tutti?

Tenendo anche conto che è dagli anni ’80 che esiste l’impianto di stacciatura a Pietra Ligure, ma una tassa per la stacciatura non è mai stata chiesta e mai è stata pagata? Ma si è ben reso conto De Vincenzi di quello che dichiarava e che portava anche gli altri suoi seguaci in Consiglio a votare CONTRO?

Inutile dire che questa mozione sia stata respinta dai 9 della maggioranza di De Vincenzi a Pietra Ligure, che non hanno reso davvero un bel servigio ai propri cittadini. Infatti, se un’iniziativa del genere, con tutti i crismi dell’ufficialità avesse sortito successo nei confronti della Servizi Ambientali, ora sarebbero già due anni che non si pagherebbe più (e per parecchio tempo ancora…) la depurazione non fatta; è, tuttavia, pur possibile, vista l’irrilevanza del Comune di Pietra Ligure nella società che gestisce il ciclo delle acque, che non si sarebbe ottenuto nulla ugualmente, ma, almeno si avrebbe avuta la soddisfazione di aver provato a sospendere quella che appare veramente come un’ingiusta vessazione……

Infatti, la Mozione basava il suo dispositivo sul fatto di far assumere una posizione ufficiale al Comune di Pietra Ligure, ma a livello “istituzionale” con un pronunciamento del Consiglio comunale che, vista l’abnormità della situazione, chiedesse ufficialmente alla “Servizi ambientali” di SOSPENDERE la richiesta del pagamento della depurazione nelle bollette domestiche dell’acqua per il 70% degli utenti di Pietra Ligure e per il 20% di quelli della frazione Ranzi, non collegati col depuratore di Borghetto S.Spirito, come risulta dagli elementi ufficiali.

Certo, come accennato più sopra, con un “peso” di una partecipazione societaria del Comune di Pietra Ligure pari allo 0,697% nella Ponente Acque, allo 0,928% nella Servizi Ambientali, allo 0,339% nelle Acque Pubbliche Savonesi, il nostro Comune avrebbe fatto la parte “del ruggito della formica“, ma avrebbe, comunque, espresso la forza morale di una posizione a favore della propria cittadinanza. Pietra Ligure, pur ne avrebbe di ragioni da reclamare in quelle sedi, conferendo, a differenza di altri, tanta acqua e di ottima qualità, cercata e trovata dai nostri avi. Pensando “in grande” (tanto in grande“), sarebbe come se il Bahrain o il Kuwait contassero per lo “0” virgola qualcosa per cento, tra chi produce il petrolio. Ma è così.

Su un fatto così evidente e clamoroso pensavamo, in cuor nostro, che la Mozione da noi presentata venisse approvata anche perché ritenevamo che De Vincenzi non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di dimostrare da che parte stare. Ma anche in questa occasione l’ha dimostrato. Come quando abbiamo presentato ripetute, reiterate Mozioni affinché fossero abbassate le imposte e tasse comunali e sono state tutte respinte. Perfino nei momenti più cupi della pandemia, quando gran parte dei Comuni, venendo incontro ai bisogni dei loro cittadini, riducevano i propri tributi, “l’amico del popolo non ne ha voluto sapere di ridurli: nemmeno di un centesimo, nemmeno simbolicamente. Qui tutti i tributi comunali sono stati volutamente tenuti al massimo possibile, come lo sono TUTTORA, e non ci sono state pandemia e covid che tenessero a muovere a sensibilità o a pietà questo Sindaco a dare un minimo segnale di riduzione tributaria.

In ogni caso, che la cosa, cioè la depurazione conclamata e richiesta in pagamento nelle bollette, ma non fatta per il 70% degli utenti Pietresi ed il 20% di quelli di Ranzi, nonché il 100% di Borgio Verezzi e della Valmaremola sia “una cosa seria” e non campata in aria è dimostrato anche dalle prove oggettive più semplici ed evidenti, a disposizione di ognuno degli utenti: le proprie bollette domestiche dell’acqua

.


Ci siamo chiesti e continuiamo a chiedercelo, come sia possibile quest’impudenza sfacciata, da parte delle società erogatrici del servizio dei cicli dell’acqua, che si sono susseguite nel tempo, a voler scrivere, anzi “attestare”, “certificare” che le utenze domestiche di tutta Pietra Ligure siano servite da un “impianto di depurazione attivo“, quando esse stesse sanno benissimo avendo a disposizione tutti gli elementi tecnici, che ciò appare non essere assolutamente così. Può essere vero per il 30% dei suoi utenti, compresi nella fascia di territorio più vicina al confine di Loano, ma così sembra proprio che NON possa esserlo per l’altro 70% di tutto il resto del territorio pietrese, compreso il 20% della frazione Ranzi.

“Attestare” che l’impianto di depurazione sia “attivo“, appare essere come l’escamotage per “gonfiare”, appesantire l’importo delle bollette dell’acqua; importo “gravato”, come si vede dalla foto, di ben 14 voci relative alla depurazione, che pur non viene eseguita.

Se, quindi, il sistema per avere più soldi dalle bollette, consiste nell’attestazione di un qualsiasi servizio come fosse erogato anche se non fornito, allora nelle bollette potrebbe esser attestata qualsiasi cosa; per fare un esempio paradossale, di fantasia: “servizio di erogazione dell’acqua addizionato con anidride carbonica, per un’acqua leggermente frizzante“, ovviamente NON erogata!

A questo punto, visto che tanto il “sistema” lo permette, nessuno controlla, nessuno prende provvedimenti e vige una sostanziale “impunità”, con questi metodi potrebbero davvero essere chiesti più soldi, che i poveri cittadini utenti dovrebbero pagare, in quanto dell’acqua non si può far a meno.

Riallacciandoci a quanto affermavamo all’inizio sul fatto che la “castaignori volutamente il problema dei tanti soldi che molti cittadini devono pagare per una depurazione che non esiste, ci chiediamo se, nel Marzo 2021, anziché far fuoco e fiamme, minacciando di intraprendere procedure legali contro le società gerenti i cicli dell’acqua per le loro inadempienze, minacce finite nel “nulla” ed “a tarallucci e vino” con dichiarazioni trionfalistiche di sopravvenuti accordi a tutti gli organi d’informazione, per poi ricominciare daccapo con le rituali lamentazioni di impegni non rispettati ed inadempienze varie, i Sindaci di Pietra e della Valmaremola avessero conferito un incarico effettivo ad un legale che intraprendesse un’azione a tutela di quei tanti cittadini dei loro Comuni vessati da anni a pagare la depurazione che non c’è, forse avrebbero fatto meglio. Avrebbero preso le parti in modo concreto della loro cittadinanza per difenderla da ingiuste angherie, senza perder tempo in azioni di “minacce” legali, finite come sono finite, che sanno più di propaganda che di effettiva volontà di fare qualcosa di concreto.

Ma con posizioni “pro casta dominante” come quelle espresse da De Vincenzi e narrate più sopra nel corso di questa esposizione, c’era e c’è poco da sperare.

Circa le implicazioni che una tale situazione, ora divenuta insostenibile, comporta, “implicazioni” di tutti i tipi, non solo finanziarie, nonché sulle prospettive e sulle iniziative da prendere, ormai senza indugio, visto che molti cittadini Pietresi e della Valmaremola sono stati apparentemente turlupinati per troppo tempo, ne faremo oggetto della prossima, terza puntata.

Mario Carrara, consigliere comunale

*) il video del consiglio comunale del 30 Luglio 2021 è visionabile sul sito del Comune di Pietra Ligure

*) il verbale del Consiglio comunale del 30 Luglio 2021 è presso l’ufficio segreteria del Comune di Pietra Ligure.

RICEVIAMO DA UN LETTORE DI TRUCIOLI.IT:

  • E’ caduto in fondo al pozzo, ha l’acqua alla gola ma non può neppure lavarsi i piedi !
  • L’acqua gli da alla testa quanto il vino e bisticcia con tutti, per tutto e per niente.
  • Butta via il bimbo e l’acqua sporca.
  • Nuota in un mare di debiti per stare a galla.
  • Spera sempre che piova…..
  • Ha tante membra ma gli manca una testa, ovvero…..  ne ha fin  troppe !
  • Per le decisioni importanti lancia la monetina….. testa o croce?

Chi  e  cosaé? Chi indovina vince il rubinetto d’oro ed una bottiglia di acqua millesimata, consegnata a domicilio…..senza spese e senza cauzione, se indica la banca per la domiciliazione della bolletta. Buona fortuna e tanti auguri! Uno qualunque, che sa di essere una delle poche ed ultime  gocce in un deserto di guai. (G.T. INDIRIZZO E MAIL)

 


M.Carrara

M.Carrara

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