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Savona, lettera aperta al sindaco, seconda proposta ‘Città della Cultura 2023’


Lettera aperta al Sindaco di Savona Marco Russo, sperando di fare cosa gradita. 2° Proposta  per ‘Savona Città della Cultura 2023′. Vedi la prima lettera aperta – proposta :’Savona culla d’Italia e d’Europa’.

di Gianfranco Barcella 

SECONDO CICLO E DI CONFERENZE  DAL TITTOLO:

LA BELLEZZA, SPLENDORE DEL VERO” (Platone)

L’intento che accomuna i sei incontri proposti è quella di ripartire dall’arte e dalla bellezza per riaprire gli occhi e l’anima verso nuovi tempi luminosi e fiduciosi, soprattutto dopo i recenti anni chiusi e oscuri dovuti al lockdown. La bellezza è una delle prime fonti di ricerca della felicità.

1° INCONTRO: LA BELLEZZA DI DIO

RELATORE:   San Gregorio Nazianzeno sosteneva in una sua Orazione che il bello, la via pulchritudinis è un modo e un’arte di essere con Dio. Per Sant’Agostino <non è possibile amare ciò che non è bello> (Confessioni, IV,13,20). San Francesco d’Assisi nella Sua preghiera Lodi di Dio Altissimo, composta alla Verna nel 1224, arriva a dire che Dio non è solo verità, santità, giustizia,sapienza, letizia, speranza e dolcezza. Il Sommo Bene è anche bellezza. La riflessione su cosa sia il bello è quanto mai intrigante e necessaria. Siamo abituati a considerare la bellezza un fatto solamente esteriore, che ha a che fare con l’apparenza. La <bellezza di Dio> ci richiama invece ad una dimensione fortemente interiore che coinvolge l’uomo ed il Creato nella sua interezza.(Riferimenti savonesi: La figura di Santa Maria Giuseppa Rossello ed altri ritratti di fede della Diocesi di Savona e Noli).

2° INCONTRO: LA BELLEZZA DELLA POESIA

RELATORE: Il pensiero dominante considera inutile tutto ciò che non serve al profitto: arte, cultura, sogni. La realizzazione e il successo vengono calcolati dal possesso di cose materiali, dall’avere prima che dall’essere. Niccolò Tommaseo diceva che: “La bellezza delle cose, più che l’utilità, v’innalzi l’anima a Dio”e “La poesia è nata la notte in cui l’uomo ha iniziato a contemplare la luna, consapevole del fatto che non era commestibile”, come ricordava Butulescu. La poesia ci aiuta a toglierci quelle incrostazioni sedimentate dai dettami delle mode, dai conformismi, dalle egoistiche comodità dai moralismi miopi, dalla superficialità e rendere il nostro intimo, ricettivo come una cassa armonica. Come diceva R.W. Emerson: “Anche se viaggiamo in tutto il mondo per trovare la bellezza, dobbiamo portarla sempre con noi, oppure non la troveremo”. (Riferimenti. I principali testimoni savonesi dell’amore per la poesia: Gabriello Chiabrera, Pietro Giuria).

3° INCONTRO: LA BELLEZZA DELL’ARTE

RELATORE: L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni. Per molti secoli il concetto di arte nel sistema del sapere occidentale fu legato indissolubilmente al concetto di bellezza e alla ricerca di ciò che appare come <bello> ai nostri sensi ed al nostro intelletto. Ma cos’è la bellezza a come si è radicalmente trasformata la sua concezione attraverso l’arte del XX e del XXI secolo? Oggi più che mai è difficile formulare una definizione univoca di bellezza. Più chiaro resta il concetto di armonia che in qualche modo accomuna  tutte le forme d’arte e le modalità di percepirle e comprenderle da parte dell’uomo. (Riferimenti savonesi: Giò Stefano Robatto; Bartolomeo e Domenico Guidobono).

4° INCONTRO: LA BELLEZZA DELLA FILOSOFIA

RELATORE: La bellezza del creato non ha lasciato indifferenti gli occhi dei Greci Antichi che hanno tradotto, estasiati da tale bellezza, lo sguardo in contemplazione e la vista, semplice organo sensitivo, in theorein, ovvero in visione intellettiva. E’ proprio questo il nuovo atteggiamento inaugurato dai filosofi. Bellezza e Filosofia stanno pertanto in una virtuosa circolarità, tanto che da un lato la filosofia può salvare da sentieri irrazionali, il bello, riconoscendolo come un’espressione dell’essere e dall’altro la bellezza del creato può costituire quell’ambito a-razionale, che deve rimanere sempre la base realistica di ogni buon pensiero filosofico, pena la sua ideologizzazione (Riferimenti savonesi: Flavio Baroncelli; Adelchi Baratono).

5° INCONTRO: LA BELLEZZA DELLA MATEMATICA

RELATORE: La bellezza della matematica descrive il piacere estetico che alcuni matematici provano nel loro lavoro e nella matematica in generale. Costoro esprimono questo piacere considerando la matematica come bella, come una forma d’arte o almeno un’attività creativa. Paragoni vengono fatti spesso con la musica e la poesia. Il matematico Paul Erdos espresse le sue visioni sull’ineffabilità della matematica, quando disse: “Perché i numeri sono belli? E’ come chiedere perché la Nona Sinfonia di Beethoven sia bella. Se tu non capisci il perché non telo può dire qualcun altro. Io so che i numeri sono belli. Se non fossero belli, niente lo sarebbe”. (Riferimenti savonesi: Orazio Grassi)

6° INCONTRO: LA BELLEZZA DELLA FISICA

RELATORE: In che cosa consiste la bellezza della fisica? La parola <physis>deriva dal greco e significa <natura>. La bellezza della fisica è quindi la bellezza della natura, della sua più intima essenza, quella che non si manifesta con chiarezza nei fenomeni al nostro cospetto di uomini mortali. Dialogando on i fisici, è probabile che essi dichiarino di credere nella bellezza delle leggi di natura. Va anche riconosciuto che la passione per la bellezza e la ricerca dell’armonia fanno parte dell’essenza stessa dell’uomo. Ma vi sono altri due aspetti da mettere in rilievo. Il primo: <un atto di fede> come quello nella bellezza delle leggi naturali, non è esattamente ciò che uno scienziato dovrebbe evitare durante una ricerca? Il secondo, che è conseguenza al primo. La passione per l’armonia potrebbe falsare l’obiettività e causare distorsioni cognitive, dalle quali il discorso scientifico dovrebbe essere libero. (Riferimenti savonesi, Marco Rolandi),

Grato per un cortese riscontro, Gianfranco Barcella


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G.F. Barcella

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