Nel corso degli interventi sviluppati dall’assemblea dell’Associazione “Il rosso non è il nero” svoltasi il 21 marzo è stato affrontato come prioritario il tema del rapporto tra cultura e politica. 2/Savona sabato 25 marzo, ore 15,30, nella sala della Chiesa Evangelica di piazza Diaz, 3 libri per “restituire dignità alla libertà di pensiero, di parole e intervento”. Gli autori intervistati da Ferdinando Molteni.
La relazione da stabilirsi tra cultura e politica deve essere considerato proprio come il proprio vero punto di identità del nostro modo di riferirci all’analisi dei fatti.
Il tema del rapporto cultura/politica rappresenta, sul piano generale, un vero e proprio “nodo” per tutte le forze che guardano alle diverse realtà democratiche, progressiste, costituzionali in una fase di vero e proprio “vuoto” che si è evidenziato nel corso di anni di dominio della governabilità intesa quale fattore esaustivo dell’azione politica e di reazione che sbrigativamente può essere definita “antipolitica” fino all’emergere quasi “violento” del populismo e del ritorno nazionalistico.
I soggetti politici , nel corso del tempo, hanno subito trasformazioni profonde nel loro “ubi consistam” soprattutto dal punto di vista della capacità collettiva di analisi , di costruzione di presenze stabili e radicate nel territorio, di svolgimento di una fondamentale azione di messa in costruzione di modelli culturali.
In conseguenza di ciò Associazioni come la nostra hanno svolto, anche impropriamente, una sorta di funzione di “supplenza” che adesso è necessario sia riflettuta nel suo essere e proposta con obiettivi precisi nel suo divenire.
Rispetto alla realtà savonese e regionale la nostra proposta riguarderà l’insieme di quei soggetti che possono essere considerati come riferimento di una iniziativa in grado di affrontare questo tema della relazione tra azione culturale e azione direttamente politica e anche istituzionale capaci di tracciare le linee di una necessaria progettualità rivolta alla solidarietà, all’uguaglianza, all’ispirazione verso le coordinate fondamentali della democrazia repubblicana.
Sotto questo aspetto la questione centrale è quella dell’intreccio tra globale e locale da realizzarsi su più piani:
1) l’analisi delle grandi contraddizioni in atto, rilevando in ispecie il tema della guerra e quello delle due grandi transizioni in atto: ecologica e digitale;
2) Vanno analizzati i tratti salienti dello scenario presentato dalla situazione politica sia a livello europeo, sia a livello nazionale Il processo democratico dell’Unione Europea sta avvitandosi attorno al tema drammatico della guerra in Ucraina in un rinnovo di pericolosa spirale bellica (centrale sotto questo aspetto il tentativo di far coincidere NATO e UE). L’Italia è governata da una destra estrema, corporativa, negatrice di diritti, diretta erede del fascismo della Repubblica Sociale , estranea e demolitrice della Costituzione Repubblicana;
3) E’ necessario continuare a fornire una qualità di contributo progettuale a livello locale, anche in previsione di scadenze come quella delle elezioni regionali 2025, è più in generale verso le istituzioni e il raccordo con progetti di forte innovazione e di possibilità di soddisfacimento dei bisogni sociali sui temi più delicati della riduzione drastica del welfare mettendo al centro il tema di una sanità che in Liguria la giunta di centro-destra sta progressivamente abbandonando a logiche privatistiche e quello delle infrastrutture necessarie per far uscire il territorio da un isolamento che nega oggettivamente ipotesi di nuovo sviluppo;
Chiediamo quindi a tutte/i uno sforzo di partecipazione e di riflessione (da svilupparsi anche sul terreno organizzativo e dell’accesso alle necessarie risorse) perché si contribuisca a continuare un lavoro insieme “di scavo” e di proposta da realizzarsi attorno a 3 filoni:
a) quello del dibattito per così dire “universalistico” rivolto alla generalità dell’area costituzionale, democratica, progressista sui temi dell’attualità politica;
b) quello dell’iniziativa destinata all’obiettivo più direttamente misurato sulla realtà della sinistra, a dimensione nazionale e locale, attorno al grande tema del necessario adeguamento nelle espressioni di soggettività;
c) un lavoro di pedagogia politica svolto con l’intento di realizzare un raccordo tra generazioni e concorrere così a costruire una nuova qualità di quadri in funzione della classe dirigente del futuro.
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SAVONA – CHI CENSURA AVVELENA ANCHE TE.
DIGLI DI SMETTERE! 3 LIBRI 3
Per restituire dignità alla libertà di pensiero, di parole e intervento.
DALL’AULA ALLA PIAZZA (Alice Mariano)
INSEGNARE NEL TEMPO DEL COVID (Paola Mallone)
DISSENSO INFORMATO. PANDEMIA: IL DIBATTITO MANCATO E LE ALTERNATIVE POSSIBILI (Elisa Lello e Niccolò Bertuzzi)
Ne discuteranno con il pubblico intervistati da Ferdinando Molteni. All’ostracismo, al dileggio e alla censura opponiamo la controinformazione, il dibattito, la partecipazione. Contestiamo il pensiero unico che con la pandemia, ma subito dopo con il PNRR, con la guerra, con l’ergastolo ostativo e il 41 bis (in realtà su qualsiasi argomento) usa lo strumento della censura, della ghettizzazione, dell’etichettatura per scoraggiare e reprimere ogni forma di dissenso.