E’ stato il sindaco e il politico democristiano che non ha tradito la sua fede. Mario Rembado ha esercitato da avvocato civilista e fatto storia nella Loano che tanto amava. Era un sincero democratico, costruttivo, non usava l’arma della delegittimazione dell’avversario politico. Uomo moderato, del dialogo, sognatore di una realtà migliore per la sua città.
Rembado aveva ricoperto la carica di primo cittadino, con la Dc, dal 1967 al 1974 o poi dal 1988 al 1993. Un periodo in cui la minoranza consiliare dava filo da torcere con Stefano Carrara, Nicola Siccardi, Giulio Cescho Baghino, Antonio Rodano e soprattutto il cittadino combattente Maurizio Strada che provocò pure un terremoto giudiziario, tra i costruttori edili, che si concluse in Cassazione con l’assoluzione di Rembado.
Era conosciuto in Riviera e non solo, anche tra gli studenti, per essere stato docente di Diritto ed Economia del corso B all’Istituto tecnico commerciale di Loano (oggi Falcone). Lascia la moglie Anna e i figli Giuseppe avvocato (consigliere comunale di opposizione del Gruppo Nuova Grande Loano) e Gianni.
Dal sindaco Angelo Vaccarezza accettò il delicato ruolo di difensore civico occupandosi di molte problematiche di singoli cittadini e di temi di interesse comune. Era un profondo conoscitore della realtà loanese, appassionato di tematiche turistiche, di Loano quale futuro. A suo modo ha vissuto il frenetico boom edilizio e si era reso conto, col passare degli anni, che non sempre i suoi successori avevano fatto tesoro di una saggia politica urbanistica. Rembado che con la fine dell’era democristiana sotto il cui simbolo è stato candidato al Parlamento, non nascondeva le sue simpatie per il Pd partecipando ed intervenendo ad alcune assemblee popolari. Nei suoi interventi traspariva una certa delusione. Ma non si limitava alla critica. Era costruttivo, suggeriva, faceva proposte. Sapeva approfondire l’evoluzione socio economica e turistica, dotato di profondo bagaglio di esperienza e testimonianza. Sapeva fare autocritica e si difese fino in Cassazione per via di costruzioni civili abitative sorte nella ex zona artigianale ai confini con Borghetto S. Spirito. Rembado che in estate trascorreva le vacanze a Bardineto, la sua meta preferita. E finché era in salute solea percorrere la passeggiata a mare in compagnia di amici di sempre. Ha vissuto gli anni d’oro del turismo e da scapolo ha conosciuto la lunga stagione dei mitici latin lover quando anche a Loano trascorrevano le vacanze al mare flotte di turiste provenienti dal centro e nord Europa. Ha conosciuto Loano affollata della terza età nel periodo invernale. Difficile dimenticare il giorno dei funerali dello stimato papà Giuseppe Rembado con oltre 2 mila persone in piazza Italia a rendergli l’estremo saluto. Era stato presidente dell’ospedale Ramella. Persona mite, stimata e ben voluta, il figlio più grintoso non è stato dammeno. Forse c’è chi oggi partecipa al lutto dimenticando i valori, il messaggio, gli auspici, che Mario Rembado non si stancava di ripetere e proporre. Per una Loano migliore e proiettata, si augurava, verso un prospero futuro.
PARTECIPAZIONE SOCIAL AL LUTTO –
Francesco Cenere (ex sindaco)- Caro Mario, come ti ho detto più volte tu sei stato il saggio “sognatore” delle tante trasformazioni della nostra Loano. A me è poi capitato di provare a rendere i tuoi sogni realtá. Come per numerosi altri Amici, preferisco avere di chi ho conosciuto ed apprezzato, ricordi personali meno tristi, quindi esprimo solo qui le mie più sentite condoglianze a tutta la tua famiglia. Ti unirò nel ricordo a tanti loanesi che, purtroppo, ci hanno lasciato in questi anni.