Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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In libreria ‘I Rocca di Loano. E il secolo d’oro del grano e dei velieri’. Autore l’ing. Filippo Bonfiglietti. La sua carriera


Loano, il borgo col nome più dissonante del ponente ligure, fu fondata nel Trecento dai Doria per motivi mai chiariti se non che “dovevano avere il loro interesse”, trasferendola al mare dall’insediamento originale di cui si sono perse le tracce, ma probabilmente sistemato sulle alture per difendersi dai pirati musulmani tipici di quei tempi. 2/Vedi anche: Nuove avventure per il CarnevaLoa.

Forse i Doria vollero una posizione strategica per il commercio anche perché Loano fu costruita vicino ai Portiglioli, la località meno battuta dal libeccio. In più Loano era vicina al torrente, sopra una falda d’acqua dolce e, una volta cinta di mura, era certo più difendibile di quanto non fossero un gran numero di abitazioni e di villaggi sparpagliati.

La costruzione delle mura, ufficialmente, venne fatta un paio di secoli dopo, ma nulla vieta di immaginare che in qualche modo fossero state edificate subito per proteggere l’abitato. L’impegno iniziale prevedeva che i Doria regalassero il terreno e i materiali da costruzioni e che i loanesi, in cambio, fornissero frutta, ortaggi e manodopera gratuita per alcuni giorni all’anno.

Dopo duecento anni i Doria cedettero Loano ai Fieschi per motivi economici ma poi, nel 1547, il fallimento della congiura dei Fieschi cambiò tutto: Loano ritornò ai Doria come contea e, dal 1575 al 1606, fu governata da Gianandrea I Doria, a cui sono attribuite le maggiori opere: il palazzo, le mura, alcune chiese e conventi.

Di lì in poi Loano continuò ad essere nominalmente governata dai Doria sempre più assenti. Nel 1653, l’eredità passò a Giovanni Andrea III che sposò la romana Anna Pamphili e si trasferì a Roma dove morì nel 1637 senza essere mai stato a Loano. Da quel momento Loano diventa un feudo dei Savoia, le pretese dei feudatari si allentano finché si arriva alla rivoluzione francese e all’abolizione dei privilegi feudali.

Loano, dunque, per quasi seicento anni fu un paese di pescatori, di marinai e di contadini poveri e privi di prospettive.

Ma verso il 1785 inizia l’epoca del commercio del grano, con la “Ragione di Commercio Fratelli Rocca” che va a comprare il grano in Russia, lo trasporta in Europa dove lo vende. Si arricchisce, compra tutte le proprietà Doria di Loano, crea una flotta di cinquanta navi fabbricate proprio a Loano e loanesi saranno gli equipaggi e i comandanti. Durerà fino al 1861 quando fallirà, per un concorso di circostanze.

E le fortune dei Rocca ripresero nel Novecento, per opera di Agostino che, sopravvissuto al terremoto di Reggio Calabria del 1908, parteciperà alla prima guerra mondiale, più tardi diventerà amministratore delegato della Dalmine, per primo lancerà la produzione d’acciaio in Italia e, dopo la guerra, fonderà la Techint in Argentina. Facendo il primo passo per una delle industrie più importanti del mondo al giorno d’oggi, quasi a dimostrare che l’iniziativa dei Rocca del Settecento non fu solo un caso, ma una vocazione.

L’ing. Filippo Bonfiglietti scrittore

L’AUTORE- Filippo Bonfiglietti, ingegnere, a quindici anni entrò in un centro di meditazione esoterica a Roma. Più tardi, per oltre trent’anni, si è impegnato in altre avventure psicologiche e spirituali, dapprima con la «Self-Realization Fellowship» di Paramahansa Yogananda, (l’autore dell’autobiografia che a suo tempo tanto appassionò Steve Jobs) e poi con la «School for Esoteric Studies» di New York, nata per diffondere gli insegnamenti del maestro tibetano Djwhal Khul.

Nel frattempo ha seguito un’analisi didattica in psicoterapia ed ha collaborato con l’Istituto di Psicosintesi di Firenze, del quale più tardi ha fondato e diretto un Centro di formazione in Liguria. Finché, negli anni 90, si è reso conto dell’inconsistenza di troppe delle «verità» che qualcuno aveva cercato di inculcargli, fino a decidere di lasciar perdere per seguire la propria strada.

La laurea in ingegneria, conquistata a suo tempo, gli ha insegnato a pensare in modo razionale e lo ha aiutato a diventare dirigente nella Ceramica Pozzi, poi nel gruppo W. R. Grace di New York, nel gruppo ENI e infine nella SAIC di San Diego, una delle più grandi società di consulenza scientifica degli Stati Uniti. Ma gli è stata preziosa anche per approfondire le conoscenze reali e per distinguerle dai sogni, passati per verità dai «maestri di saggezza». È così che nel 2000 ha deciso di scrivere il suo primo saggio sul tema «Credere di sapere». E, da allora, ha continuato a scrivere. In uno stile leggero e assai leggibile, tale da non far trasparire che, forse, si tratta proprio di filosofia.

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Nuove avventure per il CarnevaLoa.

Domenica 5 marzo, la mitica “Beciancar” è stata trasportata, insieme alle maschere “Beciancin” e “Puè Peppin” al “CarneValle” di Pieve di Teco, capitanata dal presidente dell’Associazione “Vecchia Loano” Agostino Delfino. Molte altre maschere, hanno invaso e rallegrato il paese di Pieve, portando l’allegria ai bambini ed agli adulti.La manifestazione è stata fortemente voluta dall’Amministrazione Comunale, per uscire finalmente dalla chiusura forzata dovuta  alla pandemia.

Altra importante vetrina per l’Associazione Vecchia Loano con il “Carnevaloa”: il 4 e 5 marzo 2023 Capitan Fracassa (maschera della Commedia dell’Arte) e la Principessa Zenobia Del Carretto Doria –  sempre più ambasciatori della città di Loano – hanno  partecipato in qualità di ospiti alla  18esima edizione di “Model Expo Italy”, a Verona.

La manifestazione numero Uno livello nazionale per il mondo del modellismo e del gioco in tutte le sue forme. Tra le novità di questa edizione di Model Expo Italy, data la vicinanza al periodo del Carnevale, il debutto della sfilata organizzata dal  Centro Cordinamento Nazionale Maschere Italiane a cura del Presidente Valerio Corradi, impegnato a tutelare e valorizzare a livello nazionale questo importante patrimonio culturale. Per la prima volta ha avuto luogo un incontro ufficiale tra maschere storiche e l’universo del cosplay.

Oltre alle rappresentanze di Loano (con Claudio Linoli del Direttivo Nazionale), in sfilata anche maschere di tutta Italia, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, con i costumi allegorici della nostra penisola.


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