C’era da aspettarselo! Ancora una volta gli “amanti” della montagna contro le montagne! La politica del CAI, che purtroppo seguendo le loro norme statutarie, ha riempito le montagne di rifugi, alberghi e strade per realizzarli e raggiungerli, non ha mai avuto fine.
di Franco Zunino*
Certo, è gente che ama la montagna, se non fosse che forse la si ama piuttosto per l’utilizzo che se ne fa per propri fini egoistici che non proprio per rispetto dei suoi valori. Sempre amore è, ma è discutibile quanto sia etico. Rassegniamoci, presto vedremo in molti altri luoghi d’Italia non solo più le zip-line, i “voli dell’angelo” e i “ponti tibetani”, ma anche gli skywalk (e gli skylodge).
Ha iniziato e fatto educazione quello voluto dai nativi americani sullo spettacolare Grand Canyon dell’Arizona, che vanamente i conservazionisti d’America cercarono di bloccare. Infatti, è di quest’anno la realizzazione di uno simile sulle montagne piemontesi della Valle di Viù, in Comune di Usseglio, dove è stato costruito un rifugio tutto in legno (ovvio, così si dirà che è “ecologico”!) con un pavimento in parte sospeso nel vuoto e in vetro, così i visitatori potranno godere dell’emozione di essere sospesi nel vuoto! In pratica, la gente non salirà lassù per godere delle bellezze delle montagne nella loro integrità naturale, ma per le emozioni di stare sospesi nel vuoto! Sarà il caso che iniziative di questo genere siano presto proibite, prima che si scateni la skywalk mania che porterà, a sciupare tanti bei luoghi d’Italia per la felicità degli amministratori locali e dei loro “amici” per fare soldi a tutti i costi.
In America queste cose è vero che le hanno inventate; ma è vero anche che prima hanno inventato le Aree Wilderness: una forma di assicurazione per le aree selvagge, dove ogni iniziativa di urbanizzazione è assolutamente proibita. Aree che si estendono su oltre 50 milioni di ettari a garanzia di una loro perenne futura esistenza, dove ogni forma di addomesticamento e manipolazione umana non vi è consentita, neppure se la volessero le autorità dei Parchi!
L’animalismo italiano non avrà mai fine, e finirà per essere il vero grande problema dell’ambientalismo italiano! L’intoccabilità dei lupi sta raggiungendo il parossismo: l’Italia, unico paese al mondo dove non si può proteggere il lupo gestendone la presenza. E dove tutti si sentono esperti e con diritto di dire la loro anche sui giornali più autorevoli.
Nei giorni scorso in un inserto de La Stampa, una pagina intera è stata dedicata ad un intervento di una di queste “esperte”: una veterinaria sarda, Sara Secchi, che solo per il fatto di vivere in Sardegna, regione dove i lupi non ci sono mai stati, avrebbe fatto più bella figura a non toccare l’argomento, anziché dilungarsi nelle solite dichiarazioni riprese da altri e criticando i paesi della Scandinavia dove lupi e linci vengono regolarmente gestiti per evitare proprio la crescita di quell’odio sociale che in tutta Europa aveva portato verso l’estinzione questi animali a causa dei danni che arrecavano all’economia agricola.
Una linea gestionale, peraltro, in linea con tutti i paesi con popolazioni di lupi… salvo l’intelligentona Italia! Diffondendo anche lei le menzogne ormai divenute “verità” sul numero dei lupi e sui danni da essi arrecati e sulla loro non pericolosità. E, quindi, avanti così, verso un futuro affatto roseo per i lupi, dove lo Stato di fatto sta delegando ai cittadini che si stanno sempre più trasformando, gioco-forza, in giustizieri, per difendere i propri interessi economici che lo Stato non tutela; perché sono solo una minima parte i danni provocati dai lupi che vengono rifondati a chi li subisce: è questo non è né giustizia né democrazia! I lupi si proteggono facendo in modo che la loro presenza, il loro diritto a vivere anche in Italia ove sono sempre vissuti, non si scontri con i diritti degli allevatori e dei pastori e all’economia alimentare che producono, e che ogni giorno tutti i cittadini – animalisti compresi! – vanno ad acquistare nei supermercati! Il lupo non si salva fomentando l’odio contro il lupo! E l’odio lo si sta creando impedendo che le autorità stabiliscano regole per la loro convivenza con l’uomo.
*Franco Zunino segretario generale AIW