Mi pare che Savona sia un campo di battaglia tra la lobby Aurelia bis con l’assolutamente inutile Aurelia bis Ricci-Savona Vado e la lobby port authority con la costossissima connessione sotto il mare tra il porto e Savona-Vado, forse solo utile al traffico del porto! Due lobby che faranno soldi alle spalle dei savonesi senza dare loro soluzioni efficaci?
di Paolo Forzano
Da vecchio marinaio, mi ricordo che ogni tanto il marinaio fa il punto nave.
O per lo meno: faceva! Oggi con le strumentazioni disponibili, per chi ha il gps, il punto nave è continuo ed accurato. Per chi ancora adesso il gps non ce l’ha, se naviga vicino alla costa la guarda, e con una sufficiente approssimazione sa dov’è.
Nel passato, era precedente il gps, bisognava fare il punto nave. Mappe, sestante ed altre diavolerie per stabilire la posizione dell’imbarcazione, la rotta e la distanza dal traguardo.
Oggigiorno, invece, possiamo dire facciamo “il punto nave” quando ci troviamo in una situazione complicata, che affrontata con la normale logica non funziona, ed allora è necessario, partendo da osservazioni oggettive, cercare di capire “chi” manovra, qual’è il bandolo della matassa, l’obiettivo.
Vediamo proprio il caso Savona e le infrastrutture in corso d’opera o future venture.
1) Aurelia bis Albisola-Savona.
Inizialmente era stata progettata da Bonifica come una circonvallazione di Albisola e penetrazione in Savona in Villapiana attraverso la ex ferrovia dismessa, con accesso a tutti il parcheggi della città (via Piave, provincia, vecchia stazione, il Gabbiano) e prosecuzione in via Vittime di Brescia. Ottima soluzione!
Scartata per scegliere la soluzione Bonifica meno logica. Poi, come se non bastasse, questo progetto è stato “tagliato” da Capo Torre a Luceto, restando quindi un moncone senza senso.
Però questo moncone senza senso per i “Piranha del cemento” aveva una grande appetibilità: aveva una progettazione e tutte le approvazioni burocratiche.
Mancava solo il finanziamento. Ma lì ormai era un “esercizio romano”! E’ stato finanziato come connessione porto-autostrade. Il seguito lo abbiamo visto.
2) Estensioni dell’Aurelia bis Albisola-Savona, secondo il “pensiero dei costruttori”.
E’ in corso l’inizio lavori per completare quanto sospeso nel 2018.
20 % da finire per la somma di 92,2 milioni.
Inoltre: ad Albisola è necessario rifare completamente il casello rivolgendolo verso l’inizio dell'”Aurelia bis”;
per rifare il casello è necessario realizzare un canale scolmatore rio Basco-Sansobbia;
bisogna riprogettare e costruire l’uscita Margonara dell’Aurelia bis.
Spesa?
Interesse per il costruttore almeno altri 150 milioni.
3) Aurelia bis Savona corso Ricci-casello Savona-Vado.
Questa fantomatica prosecuzione di quello che ironia della sorte ce l’hanno “piazzata” come “Aurelia bis Albisola Savona” è ancor meno utile del tratto che faticosamente sta per essere terminato. L’Anas ha riconosciuto che il tratto Albisola-Savona potrà assorbire il 20% del traffico. Il tratto corso Ricci-casello di Savona-Vado sarà decisamente ancor meno utile. Forse raggiungerà il 10%.
Hanno già fatto 5 bozze di percorso, fatte male, senza senso. Adesso “pensano” ad un collegamento diretto tutto in galleria tra corso Ricci e l’area casello di Savona-Vado.
Non c’è nessun interesse a risolvere il problema traffico per la città di Savona, non hanno letto i numeri di flussi di traffico del PUMT città di Savona 2010 e 2013 per sapere dove vogliono andare i savonesi e progettare di conseguenza.
Che cosa interessa? Visto il capitolo di spesa “connessione porto con l’autostrada” in corso è evidente che pensano di estenderlo fino a Savona-Vado. Utilità per il cittadino assolutamente minima.
Interesse per il costruttore almeno altri 150 milioni!
4) Connessione porto-autostrade.
Fine 2022, inizio 2023 sui giornali è comparsa l’ipotesi di un tunnel portuale tra il centro del porto di Savona ed il casello di Savona-Vado con percorso in tunnel sottomarino. Sindaci entusiasti! Ma non c’è neppure uno studio di fattibilità! Un tunnel di quasi 6 km!
Interesse per il costruttore tra 400 milioni e 800 milioni!
…..almeno in previsione, poi sicuramente lieviteranno……
5) Altro caso eclatante: il tunnel bypass di Capo Noli.
Anche questo progetto è stato “buttato lì” senza considerare minimamente l’alternativa più logica per il territorio, ovvero di sistemare la strada attuale, una delle più belle strade d’Italia.
Fortunatamente Anas lo sta facendo. Ma il bypass in galleria avrebbe avuto grandi negatività sul territorio: la città di Noli occupata dai cantieri per anni ed anni, grave impatto ambientale anche per quanto riguarda la circolazione delle acque sotterranee e la presenza di morfologie carsiche, abbandono dell’attuale percorso panoramico alle misere finanze comunali.
Ho citato questo caso come un ennesimo caso di “aggressione” al territorio da parte di imprese di costruzione e politici compiacenti.
Molti cittadini hanno sostenuto la loro opposizione al tunnel e questa “aggressione” è stata scongiurata anche e specialmente per la forte presa di posizione dei Sindaci di Noli.
CONCLUSIONE- Su Savona io vedo due lobbies che propongono progetti costosi, costosissimi, per risolvere problemi che non risolveranno se non per qualche percento. Tanti soldi, pochissimo vantaggio!
I politici che fanno?Applaudono, senza manco vedere un progetto di massima, senza valutare pro e contro delle soluzioni proposte e di altre in campo da anni.
Approvano, come dei Notai. Attendono inermi proposte da applaudire e da approvare! Delle finanze non si occupano. Tanto non pagano loro. Se ne occupano i proponenti, con la loro logica: più costano meglio è! Non risolveremo il problema? Ma che problema c’è? Il loro unico problema è massimizzare il profitto!
Sarebbe compito dei nostri politici invece tutelare la città ed i cittadini, e cercare soluzioni fattibili in minor tempo, con minori impatti sul territorio, e sopratutto di maggior efficacia.
Bisogna valutare le singole proposte come parti di un progetto globale città: una entità di un PUMT ovvero piano urbano della mobilità e trasporti. A Savona sembra lo vogliano fare “dopo”!
Paolo Forzano