Al termine degli o.d.g. del Consiglio Comunale del 29 luglio 2022 (ultimi dieci minuti che si possono ascoltare nella rubrica del Comune “ascolta il consiglio”), il Consigliere di minoranza Pastorino chiedeva al Sindaco Repetto se non riteneva opportuno emanare ordinanza per la rimozione dei detriti giacenti sul cantiere di Via Belvedere da due anni, causa di permanente impatto visivo, definendo in modo provocatorio tale sito come la sua “creatura”.
di Carlo Gambetta
Repetto contestava che non era una sua “creatura” perché nei dieci anni da Sindaco (2004 – 2014) ha ereditato e dovuto gestire una scelta non sua: lui avrebbe agito diversamente. Ha poi rendicontato su fatti recentissimi: oggetto entrambi di mie considerazioni.
Primo commento- Ammesso e concesso che, anche se Repetto ha dovuto “subire” un PRG (atto che, volendo, si può sempre modificare) che prevedeva per quel tipo di intervento un possibile vincolo archeologico da parte della Sovrintendenza, provvedimento adottato alla fine degli scavi nel 2007, tutti i fatti hanno dimostrato come la sua gestione sia risultata pessima.
Sarebbe interessante leggere le osservazioni (se esistono…e negative?) di Repetto consigliere di minoranza alla presentazione del progetto e convenzione portati in Consiglio dal Sindaco Niccoli (2000 – 2004) per leggere le sue critiche, come avrebbe agito diversamente (sua affermazione).
Ciò detto, la Sovrintendenza al termine di tre anni di scavi (2004/2007) rivendicava il vincolo e contestualmente cancellava l’intervento edilizio su una parte dell’intera area da usufruire per la costruzione dei box.
La gestione fallimentare della realizzazione del nuovo progetto, come risulta dagli atti e dalle circostanze (con tanto di testimonianze, perizie, sentenze), è da addebitare alle due amministrazioni da lui presiedute (come ad esempio, la iniziale relazione depositata presso il Tribunale di Savona dal perito Ing. Berardi per conto del civ.14 ).
A tal proposito, per il lettore è indispensabile leggere Trucioli.it “Noli, carta canta” del 20/09/2012 (vedi……) che ricorda una parte della verità storica, difforme da quella riferita dal Sindaco nel Consiglio Comunale di fine luglio. Errata corrige: la data “gennaio 2002” riportata nel testo va letta “gennaio 2004”.
Secondo commento- Occorre sapere che il civ 18 ha da circa due anni ottenuto il permesso a costruire (demolizione con fedele ricostruzione), ma non è mai riuscito a concordare con Levy e Comune l’utilizzo di parte della nuova viabilità che affianca Via Belvedere, passaggio favorevole per predisporre l’avvio del cantiere, gru compresa, ragion per cui ha chiesto l’intervento di un Giudice per poterlo ottenere.
Autorizzazione che non avrebbe avuto ostacoli con la nuova viabiltà consegnata al Comune, se le opere di cantiere non si fossero interrotte nel giugno 2020, con la sola inibizione da parte della Sovrintendenza per opere difformi dal progetto, ma non con il fermo del cantiere.
A questo punto viene da domandarsi perché il Comune dimostra di essere “succube” della Levy, accetta supinamente il perdurante stallo dei lavori per due anni.
Che interesse aveva la Levy a realizzare opere difformi dal progetto approvato (esempio tettoia) che, tra l’altro, non avrebbe portato alla Levy nessun vantaggio economico? Per poi accollarsi le spese di decine di migliaia di euro per la costruzione con immediata demolizione? Così come la demolizione di quel manufatto a ridosso di Via Belvedere, dove (voce di popolo)“qualcuno” aveva “promesso” un ascensore.
Tra l’altro, il conseguente ritardo sulla consegna dell’opera ha causato danni di immagine alla comunità intera (compreso i civ 14, 16 e 18 impediti nell’iniziare i lavori) in una località turistica.
Altra domanda: perchè le richieste del progettista Ing. Walter Peisino avanzate come varianti al Comune che le ha concesse illegalmente, per aver eluso il parere obbligatorio della Sovrintendenza, poi attuate dalla Levy, non sono mai state oggetto di denuncia di reato alla Procura, a mio avviso doveroso da parte del Comune in questo caso?
Terzo commento – Il Sindaco Repetto relaziona che nel mese di luglio 2022 c’è stato un ultimo incontro tra il perito del tribunale richiesto dal civ 18 e da un privato, la Levy (impresa), l’impresa costruttrice del civ.18, il Comune (Sindaco), per cercare “una via d’intesa” su come e quando poter accedere al cantiere.
E’ doveroso soffermarsi su due passaggi dell’intervento:
- A) …”C’era una richiesta da parte del civ.18 e di un privato che è intervenuto da parte sua, di costruire una rampa parallela all’attuale strada realizzanda, demolendo buona parte di Via Belvedere del muro originale della ferrovia”.
Il Sindaco ha espresso a tal proposito il suo fermo dissenso all’abbattimento del muro.
Ma si è sbagliato il Sindaco nell’addossare al civ.18 tale richiesta (erronea dichiarazione che rimane incontestata agli atti del Consiglio); da informazioni assunte, risulta che la richiesta di possibilità di abbattere il muro è stata avanzata dalla Levy!
- B) Sempre in quell’occasione di incontro, ha poi auspicato di tenere un “profilo più basso” tra tutte le parti, atteggiamento che è piaciuto al Perito, affermando che:”…ci siamo presi l’impegno insieme alla Levy soprattutto che deve realizzarlo”…”con la nuova viabilità, se le questioni rimangono…., c’è una promessa che non è su carta, che non è scritta, che è un patto tra gentiluomini, di consegnare entro settembre la viabilità finita.”
Prosegue il Sindaco:…”perchè io ho detto al civ 18 che dal 15 settembre potranno iniziare l’area di cantiere usufruendo della strada pubblica”. Con soddisfazione ha ricordato che così finalmente si eviterà l’annoso sali-scendi dell’attuale percorso.
Ciò anche in conformità alla tempistica prevista dal cartello di cantiere: “termine contrattuale dei lavori 30 ottobre 2022”. Cartellonistica obbligatoria in un cantiere aperto dal 2015, oggi inspiegabilmente non più visibile, senza consegna di alcuna opera, strada in primis.
Senza alcuna penale? Dopo due anni di inattività? Il Sindaco Repetto ha così terminato perentoriamente il suo intervento nel Consiglio Comunale del 29 luglio:” Adesso aspetto, se dicono una cosa e poi ne fanno un’altra, allora divento cattivo. Perchè una volta che la parola è data, per me è data…”.
Facile intuire chi non ha mantenuto la parola., ma, ad oggi, apparentemente, senza nessuna conseguenza. Il Sindaco sembrerebbe silenzioso…non risulterebbe di “diventare cattivo”. Qual’è allora il “ricatto” che il Comune subisce? Se di ricatto si può parlare?
Mentre la viabilità continua con il suo sali-scendi, la minoranza continua il suo sonno. Evviva!
Lutti cittadini
Pastorino Giovanni si è spento a 93 anni. Lo annunciano la figlia Paola, nipoti, parenti, tanti amici, Claudio in particolare. Gianni, figlio di papà contadino con il soprannome di “u Sagu” (il sarago, pesce astuto) era uno dei tanti “teen age” che al termine della seconda guerra mondiale si manteneva gli studi con i proventi della pesca stagionale delle acciughe. Diplomato perito industriale, ha fatto una encomiabile carriera arrivando ad essere direttore di centrali elettriche, prima a Ventimiglia poi in Val d’Aosta. Piacevole ricordarlo negli anni 1945/ 50 quale giocatore di football nella squadra dei “les lapins” contro quella delle “vecchie glorie” (entrambi nolesi) nell’area all’entrata nord di Corso Italia. Da pensionato, come hobby, sin che ha potuto, ha mantenuto in ordine il suo uliveto e l’orto.
De Simone Francesco ha lasciato a 77 anni Letizia (impiegata comunale), i due figli Mauro e Sandro, il nipote Francesco, i fratelli, cognate, nipoti, parenti, i tanti amici che l’hanno accompagnato in chiesa. Franco, giovane emigrato dalla Campania negli anni 60, ha trovato lavoro sino alla pensione presso la ditta Isotermica Giuntini di Vado Ligure.Appassionato delle passeggiate, è stato un assiduo e stimato dirigente della squadra di calcio nolese Noli.
Carlo Gambetta