Cinque nuovi guardiaparco per l’ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime. Si sono iscritti in 871 e se ne sono presentati 380. Quattro dei cinque vincitori sono già entrati in servizio. La valle di Carnino che già aveva un guardiaparco ora ne avrà due in più.
DA TARGATOCN– Si sono iscritti in 871, in 380 si sono presentati al concorso per diventare guardiaparco presso l’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime. Cinque i posti a disposizione. La selezione, che comprendeva quiz di accesso, esame scritto e orale, prova pratica, si è svolta negli scorsi mesi di novembre e dicembre e lunedì 16 gennaio quattro dei cinque vincitori sono entrati in servizio. Il quinto sarà a disposizione tra una quindicina, appena chiuso l’impegno lavorativo al Parco nazionale del Gran Paradiso.
Per l’area protetta cuneese, l’evento è storico. L’ultimo concorso per guardiaparco al Parco delle Alpi Marittime risale a ben 30 anni fa, a 15 anni quello nel Parco Marguareis. Un lunghissimo arco di tempo in cui ci sono stati molti i dipendenti pensionati, ora almeno in parte finalmente rimpiazzati per consentire una migliore operatività dell’Ente.
Dal Marguareis alle Marittime fino alle Riserve, i primi giorni di lavoro dei neo dipendenti dell’Ente sono cominciati con visite al territorio e con una riunione per conoscere i colleghi. Alle nuove guardie, mentre erano impegnate con alcuni veterani in un sopralluogo a Crava-Morozzo, abbiamo chiesto di presentarsi brevemente e di esprimersi circa le loro aspettative.
A parlar per prima è Annalisa Franco, 27 anni, cuneese, tecnico faunistico e studentessa al corso di laurea magistrale in biologia dell’ambiente: “Immagino questo lavoro come un’occasione di formazione permanente e conoscenza dell’ambiente. Fare il guardiaparco rappresenta l’opportunità ideale per soddisfare la mia passione per il mondo animale e la montagna”.
A seguire ecco Luca Caviglia, 31 anni. Si definisce “genovese doc” ma come tantissimi altri liguri, grandi frequentatori delle nostre Alpi ai piatti orizzonti marini ha sempre preferito i pendii scoscesi delle Terre Alte. Laurea triennale e magistrale in etologia (Ecau) è diventato anche accompagnatore di media montagna presso il Collegio delle Guide Alpine del Piemonte. “Vivere la montagna a 360° è sempre stata un’ambizione e da oggi questa è diventata finalmente la mia quotidianità. La prima impressione del lavoro è ottima… al di là della nebbia, che oggi ricopre la Riserva”.
Poi è il turno di Ivan Pace, 47 anni. Naturalista e botanico, per tanti anni è stato collaboratore del Parco del Marguareis e poi dell’Ente di gestione delle Aree Protette Alpi Marittime. Ha svolto attività presso il Centro per la biodiversità vegetale e le stazioni botaniche del Marguareis: “Per la preparazione del concorso ho studiato soprattutto gli aspetti faunistici e mi si è aperto un mondo nuovo e non vedo l’ora di partecipare ai censimenti degli ungulati e di mettermi sulle tracce del lupo. Credo che continuerò a lavorare nell’ambito della flora e dei giardini, ma sarò a disposizione dell’Ente in ogni campo per contribuire all’obiettivo della “conservazione” perché amo questo Pianeta”.
Profonde radici nella terra del Tanaro ha Michele Pelazza, 48 anni, di Bagnasco. Laureato in produzioni animali e conservazione della fauna selvatica, in qualità di tecnico faunistico ha lavorato in diversi Comprensori alpini e Ambiti territoriali di caccia delle province di Cuneo e Alessandria. “Aver vinto il concorso del Parco per me – racconta Michele – significa tornare a casa dopo anni di peregrinazioni in aree collinari e di pianura. Al Parco Alta Valle Pesio e Tanaro, diventato poi Parco del Marguareis, feci il tirocinio e la tesi; poter lavorare tra queste montagne è una grande soddisfazione”.
Comincerà invece il 1° febbraio Mattia Colombo, 43 anni, che però non ha voluto perdersi le prime uscite sul campo con i colleghi. Monregalese, maestro di sci alpino, laurea in scienze naturali e master in Svezia nella gestione della fauna, è il figlio di Guido, storico gestore del rifugio Garelli. Mattia è cresciuto ai piedi del Marguareis e il chiodo fisso di fare il guardiaparco l’ho ha sempre accompagnato, finché non è stato assunto dal Parco nazionale del Gran Paradiso. Quattro anni di servizio nella sperduta Val Soana. Poi l’occasione di tornare tra le proprie montagne. “Venire a fare il guardiaparco qui e dedicare la vita alla conservazione naturale dei luoghi a cui sono sentimentalmente più legato è una grande realizzazione. È anche un miglioramento della qualità di vita perché finora la scelta di fare il guardiaparco mi ha privato della vicinanza della mia famiglia”.
Ma le novità per le Aree Protette delle Alpi Marittime non si fermano all’assunzione di nuovi guardiaparco. Il 16 gennaio è entrata in servizio Irene Borgna, vincitrice del concorso per un responsabile del servizio di Educazione ambientale. Nei prossimi mesi ci saranno altre assunzioni: due figure part-time legate al Centro Grandi Carnivori (un comunicatore e un veterinario), una impegnata a tempo pieno nel settore conservazione. I bandi scadranno rispettivamente il 23 e il 26 gennaio.
Nel giro di pochi mesi si sta dunque materializzando un ricambio generazionale mai visto in precedenza. L’esperienza e le competenze accumulate negli anni dalla vecchia guardia, la preparazione, l’entusiasmo e la forza vitale dei nuovi arrivati: elementi che, ben miscelati, contribuiranno a rendere ancora più incisive le attività dell’Ente a favore del territorio.