In pensione dopo 40 anni da medico di famiglia: con onore e dedizione al servizio della comunità. Sui social centinaia i post di ringraziamento, ammirazione e rammarico per la ‘perdita’. Lorenzo Gotti per 10 anni anche consigliere comunale di maggioranza e minoranza, assessore e presidente del consiglio comunale. Figlio di artigiani in una famiglia dove si parlava solo dialetto. Già allievo al corso di Ufficiale medico, poi sottotenente medico nel battaglione alpini ‘Susa’. Per 13 anni milite in Croce Rossa e medico volontario alla sezione AVIS di Loano
di Luciano Corrado
Oggi la sua prima intervista ‘senza camice bianco’. Il medico che ricorda: ‘Negli anni ’80 esisteva la vera medicina della famiglia, ora siamo oppressi da una burocrazia imperante’. Gotti che rivela cosa lo spinse, per la prima volta, a candidarsi nel ‘parlamentino loanese’. L’amore per la sua borgata, i Meceti, quando era afflitta ed oppressa dal traffico pesante. Poi i suoi ricordi d’infanzia, la maestra, gli studi, il Ginnasio al liceo Pascoli di Albenga, l’Università, la tesi di laurea, la professione. E ora a coltivare i suoi hobby, la montagna soprattutto e l’orto.
Ci parli della sua infanzia e delle sue origini famigliari.
Sono cresciuto nella borgata Meceti dove i miei genitori svolgevano l’attività artigianale nel settore della produzione degli imballaggi in legno per la frutta e la verdura..; inizio anni 60 la principale economia di Loano e comuni limitrofi era agricola.
Quali i ricordi della gioventù a Loano, degli amici più cari, degli insegnanti, di personaggi loanesi.
Ripensare all’infanzia richiama alla memoria le giornate trascorse insieme ai coetanei della borgata (Luciano, Giancarlo, Beppino, Salvatore, Fiorenzo, Pino, Maria, Anna, Rosetta ed altri ) in strada o nelle “fasce” circostanti , in assenza di pericoli particolari, a compiere ingenue marachelle. Nei Meceti punto di aggregazione era la bottega di commestibili di Elio e Rina (Castagnino) con l’annesso bar che disponeva dell’unico apparecchio televisivo attorno al quale si riunivano una parte delle famiglie la sera. I giovani di allora non avevano molte pretese e solo al sabato e la domenica si “scendeva giù” a Loano in bicicletta.
Ancora oggi conservo un bellissimo e tenero ricordo della mia maestra delle scuole elementari la signora Edy Di Maio che poi è diventata una mia assistita con reciproca soddisfazione e che, tra l’altro, mi ricordava come in prima elementare avesse fatto fatica ad insegnarmi l’italiano poiché in famiglia parlavo solo il dialetto.
Perché ha scelto di laurearsi in medicina. Con quale tesi. Gli anni dell’Università. Il servizio militare. Cosa non si dimentica.
La scelta di iscrivermi a Medicina è stata la logica conseguenza dell’attività di Volontariato presso la Croce Rossa Italiana; quindi nel 1981 mi sono laureato con lode con una tesi sperimentale su “L’ecotomografia nei tumori pancreatici”. Più che gli anni dell’Università non ho mai dimenticato i mesi del Corso per Ufficiale Medico a Firenze e quelli da SottoTenente Medico presso il Battaglione Alpini “Susa” prima ad Oulx e poi a Pinerolo. Ecco quello ritengo sia stato il periodo più formativo sia come uomo che come Medico. Non esisteva, quale responsabile sanitario di oltre 1200 ragazzi Alpini di leva, alcuna via di fuga se non assumersi le responsabilità e crescere!
Le materie preferite alle medie e al Liceo.
Mi hanno sempre attratto tutte le materie scientifiche ma devo ammettere che quelle “classiche” si sono dimostrate nel tempo più formative; l’aver frequentato il Liceo Ginnasio “Pascoli ” di Albenga ha creato i presupposti per poter scegliere le facoltà universitarie nella maniera migliore grazie agli insegnamenti di docenti preparati e valido quali i professori Gallea, Bogliolo, Borasio e Saltarelli.
Le esperienze nel volontariato, dove e con chi ?
Ho prestato opera di Volontario del Soccorso presso il Sottocomitato di Loano per circa 13 anni e quel periodo ha fortemente condizionato (in positivo ) la scelta di iscrivermi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia. Erano gli anni 70 le attrezzature, i mezzi a disposizione e la preparazione nulla aveva a che fare con quello vediamo oggi ma i Volontari (mi fa piacere ricordare Nico, Josella, Giancarlo, Marilena, Renato, Gianluca, Nando, Italo, Salvatore, Gianpiero, Giuliano, Carlo, Franco,Vincenzo ed altri) si sono sempre impegnati per farsi trovare pronti . Inoltre sono stato per alcuni anni Medico Volontario Prelevatore per la sezione AVIS di Loano quando era stata appena riaperta.
Medico di famiglia per vocazione ? Come è cambiata la professione di ieri e dei nostri giorni.
Si ! Medico di famiglia o della famiglia per vocazione..mi ha sempre affascinato il contatto con le persone e la possibilità di essere loro di aiuto. Certo all’inizio (1982) esisteva la vera Medicina della Famiglia; si entrava in casa. ..si affrontavano i problemi di salute e non solo…il tutto era basato sulla “fiducia”…con il passare dei decenni il rapporto umano si è affievolito anche a causa della crescita della domanda di salute, della tecnologia, delle normative economiche stringenti e della burocrazia imperante. La professione è cambiata nella sostanza ed anche nella forma. Oggi sta scomparendo il Medico di Famiglia e la sensazione (anche ascoltando certe affermazioni e/o proposte politiche) è quella di avviarci ad una sorta di Medico dipendente del servizio sanitario e non più Convenzionato con esso.
Si parla e si legge di ‘sanità malata’, è davvero così, vista dalla sua visuale. Quali consigli darebbe all’assessore regionale alla Sanità ? E al direttore generale dell’Asl 2 ? Grazie al suo bagaglio di esperienza in prima linea, medico di base.
La Sanità è parte della società e se essa è “malata” (se vogliamo usare tale aggettivo)… non può che essere così! Sono restio a dare consigli …specie se non richiesti da coloro che Lei cita. Credo sia più corretto e utile che a parlare siano i fatti e gli esempi di una vita lavorativa.
Assistiamo al boom della sanità privata, degli ambulatori poli-specialistici, mentre si legge di crisi profonda della sanità pubblica. E’ davvero così ?
Chi doveva e deve decidere e fare le scelte sono stati e sono i nostri rappresentati politici a tutti i livelli…a loro compete il ruolo di “decisori”! Se ciò che mi domanda è vero significa che sono state fatte scelte e prese “decisioni” in quelle direzioni…se condivisibili o meno lo debbono giudicare i cittadini…è sufficiente ascoltarli!
Quale è stata la soddisfazione più appagante nei 40 anni di professione. Ricorda qualche caso di paziente molto particolare, qualche emergenza che non si dimentica.
E’ difficile elencare casi o assisti particolari perché l’elenco sarebbe lungo ma posso fare una riflessione generale e condividerla. Nei primi anni di professione la sintonia e la condivisione delle scelte con le famiglie mi portava ad occuparmi degli anziani fino all’ultimo giorno nella loro casa mentre negli anni più recenti questo si è verificato sempre meno…i nostri “vecchi” sono seguiti ormai raramente nelle loro abitazioni.
Cosa l’ha spinta, negli anni, a svolgere anche il ruolo di pubblico amministratore. Con quali cariche e per quanto tempo. Un’esperienze utile e appagante ?
Nel 2006 ho dato la mia disponibilità ad interessarmi in prima persona della “cosa pubblica” per l’amore che mi ha sempre legato alla Borgata del Meceti all’epoca martoriata dal passaggio di mezzi pesanti che dovevano accedere alla c.d. zona industriale (non si era previsto un accesso alternativo al transito in una borgata storica di Loano) con danni alla viabilità, alla sicurezza delle persone e danni alle strutture abitative. Cosi dopo una raccolta firme finalizzate a rimarcare le problematiche emerse la necessità di avere un rappresentate nel Consiglio Comunale e per questo fui eletto con un numero tale di preferenze che mi videro assegnato l’Assessorato alle Finanze che ho ricoperto per circa un anno. A causa del carico di lavoro legato alla mia professione e non potendo svolgere l’incarico nella maniera più corretta e completa mi vidi costretto a rinunciare alla carica in Giunta ma fui scelto come Presidente del Consiglio Comunale; tale ruolo mi ha pienamente gratificato e mi ha altresì permesso di continuare ad occuparmi della ricerca di una soluzione al problema della borgata e quindi, con la collaborazione dei consiglieri e dei tecnici comunali, di progettare e finanziare quella che oggi è conosciuta come la bretella dei Meceti. Nell’ultimo anno di mandato per divergenze con il Sindaco di allora ho rassegnato le dimissioni per poi ripresentarmi nella lista di Sandre Sindaco ed essere rieletto con quasi il doppio dei voti. Considero questa mia esperienza utilissima ed appagante anche se per alcuni aspetti eccessivamente impegnativa e faticosa nel periodo della presenza tra i banchi della minoranza consigliare.
Non si è mai pentito di aver abbandonato la politica attiva e ora, con la pensione, ci farà un pensierino qualora si presentasse l’opportunità di ricandidarsi. Magari a sindaco di Loano, di Boissano. Un cittadino al servizio della comunità e non già un professionista della politica.
Per circa dieci anni ho frequentato da Consigliere Comunale Palazzo Doria, prima in maggioranza e poi in minoranza, posso quindi affermare che sarebbe indispensabile che ciascun cittadino varcasse quella soglia ed entrasse, con spirito collaborativo e propositivo, per poter comprendere come funziona la struttura amministrativa, per poter conoscere di persona le dinamiche della Cosa Pubblica. Al momento non credo esistano i presupposti per un nuovo impegno nella politica attiva da parte mia .
A proposito di sindaci, quale è stato il migliore sindaco che Lei ha conosciuto.
Il maestro Elio Garassini.
Ci parli dei suoi hobby, delle letture preferite, i programmi Tv.
Mi affascina la montagna …sono stato tra primi Soci iscritti alla sezione del Club Alpino Italiano appena fondata a Loano (tra i fondatori c’era mio padre)…poi l’aver svolto il servizio militare nel Corpo degli Alpini non ha fatto altro che rafforzare in me l’amore per le passeggiate e le escursioni in montagna. Quando ho la necessita di “staccare la spina” mi affido alla visione film della commedia italiana o di cabarettisti. Mi piace provare a coltivare verdure ed affini ma come mi dicevano da ragazzo: “la terra è bassa !!”.
Un consiglio ai nostri giovani…
Pensando ai giovani mi piacerebbe che nella scuola dell’obbligo si ritornasse ad insegnare, con maggior convinzione e in modo propositivo, l’educazione civica e la Costituzione Italiana. Ritengo che molte, certo non tutte, delle problematiche giovanili siano frutto della mancanza di una cultura in merito. Mancano i valori della convivenza civile, il rispetto delle regole e del prossimo, la coerenza, l’assunzione di responsabilità ma spesso queste carenze non sono solo a carico dei giovani.
Come vorrebbe essere ricordato. Cosa pensa del futuro di Loano e del suo comprensorio. Quali emergenze, lacune, pregi. Cosa più la indispettisce oppure ammira.
Mi farebbe piacere essere ricordato come il figlio di Elena e Palmiro ( genitori semplici con la quinta elementare…come si diceva una volta!) che hanno solo parzialmente potuto apprezzare e conoscere l’affetto e la fiducia che le persone mi hanno manifestato per l’attività professionale e grazie alle possibilità che mi hanno dato di studiare, all’educazione impartitami ed agli esempi concreti e quotidiani da loro ricevuti. Per il futuro mi auguro che le nostre comunità possano recuperare e mantenere gli insegnamenti dei nostri “vecchi”. Ecco mi indispettisce il vedere andar gettato al vento ciò che deriva da esperienze di vita acquisite con sacrificio e fatica nei decenni.
C’è una persona che vorrebbe ringraziare in modo particolare. E un obiettivo che avrebbe voluto raggiungere, invece è mancato.
Non esiste una persona in particolare ma sono convinto che ogni individuo che ho avuto la possibilità di incontrare, conoscere e frequentare o anche con il quale mi sono confrontato, mi abbia arricchito in vario modo; penso agli amici della borgata, degli anni del Volontariato, dell’Università, del CAI, del Servizio Militare, del Consiglio Comunale, i colleghi Medici ed Informatori del Farmaco. Tutti mi hanno permesso di avere qualcosa cosicché oggi posso affermare di essere sereno perché ho dato agli altri tutto quello che potevo offrire di cui ero capace ricevendo in cambio altrettanto.
Luciano Corrado
TANTISSIMI POST SU FACEBOOK. VEDIAMONE ALCUNI
Grande Lorenzo, goditi la tua meritata pensione. Un forte abbraccio e grazie per la tua missione tra i pazienti loanesi e per il tuo impegno amministrativo nel Comune di Loano. (Luca Lettieri sindaco di Loano).
Brunello Brunetto (consigliere regionale della Lega)- Ciao Renzo, caro amico e valido professionista, grazie per quanto hai fatto da Medico ed anche grazie per quanto farai, in termini di consigli sui vari cantieri, da “Umarel”.
Luciano Vicinanza – Grande Lorenzo! In bocca al lupo per il futuro. Intanto un caro e forte abbraccio. Ti ringrazio per la tua preziosa disponibilità nei momenti di bisogno e soprattutto la tua cura e competenza. Ti ringrazio dei tanti consigli ma anche della tua presenza in tanti lavori quando hai rivestito cariche istituzionali in Comune. Loano avvertirà la Tua mancanza professionale ma son sicuro che anche da “collocato a riposo” ci saprai donare il tuo forte supporto. E che dire di più…
Francesca Folchi- Ciao megu ! Ti nu l’ei u me, ma quandu a l’ho avûu de besōgnu ti ghe sei sempre stètu grassie Luensu , a se veghemu in giu.
Bruna Rovella – Con te finisce un’ epoca ….sei sempre stato una “sicurezza ” per tutti noi ,nessun ringraziamento sara’ mai sufficiente ….Buona Nuova Vita.
Carlo Cucci- Per me e stato un ottimo dottore, un amico e una persona gentile e sempre disponibile. Benvenuto tra noi pensionati.
Rosy Mamo – Ci mancherai, non solo come medico ma soprattutto come persona estremamente umana che sei. Un abbraccio buona pensione dalla family Oberti.