Ieri come oggi il tema ‘rilancio turistico’ di Loano era dibattuto. Forse, anzi c’era più dibattito, più coinvolgimento ed interesse dei cittadini e delle categorie economiche. Per un rilancio reale ‘non effimero’. Ma Loano è ormai una città ricca, di diffuso benessere, che si è ‘votata’ al turismo di massa e delle seconde case piuttosto che quello alberghiero tradizionale. Allora poteva vantare di essere prima della classe nella lunga stagione di lavoro, grazie al movimento turistico invernale, alle strutture ricettive (115) aperte 10 mesi l’anno. Non c’era solo l’attrazione dei bagni marini.
Si dibatteva pure sui ‘patti territoriali’. Sui finanziamenti alle aree depresse e Loano ne era esclusa. Si dava conto del ‘punto di forza per un rilancio turistico attraverso il Piano regolatore che, grazie alla giunta Cenere. “garantisce a tutte le strutture alberghiere la possibilità di aumentare la superficie lorda in sottosuolo e soprassuolo…E’ inoltre ammessa la modifica da albergo a residenza turistico alberghiera e viceversa”. E l’assessore all’urbanistica Gianluigi Bocchio lamentava: “Per gli imprenditori locali non sembra dunque esistere la possibilità di accedere agli auspicati finanziamenti a fondo perduto”. E l’allora presidente della provincia, il loanese Alessandro Garassini replicava che Loano non è inclusa nelle areedi crisi per deindustrializzazione, come Pietra ligure e Finale (per via dell’industria Piaggio e dei cantieri navali in particolare ndr) ma “se i progetti vengono ritenuti coerenti n anche gli operatori loanesi e del ponente possono accedere ad importanti benefici, quali i finanziamenti non ipotecari, tassi vantaggiosi rispetto ai normali mutui. Non capisco – incalzava Garassini – per quale strana ragione Bocchio abbia preso quella posizione….in tre anni di mia presenza in provincia il sindaco Cenere non ha mai ritenuto di telefonarmi, mentre altri comuni, pur di diverso orientamento politico, cito solo Borghetto, Ceriale, Pietra, c’è una proficua collaborazione . L’isolamento non porta bene a Loano, ,,, ma ognuno è libero di agire nel superiore interesse dei cittadini”.
Piano regolatore o meno sta di fatto che Loano ha perso gran parte del suo tessuto alberghiero, con un’eccezione assai positiva che colma in parte una lacuna. La realizzazione del complesso alberghiero Ai Pozzi, sorta grazie ai sacrifici della famiglia De Giovanni anche se poi la struttura ha cambiato proprietà ed appartiene ad un gruppo finanziario assai solido. Come resta un importante fiore all’occhiello il complesso di Loano 2 Village, oltre all’ormai ristretta associazione degli ultimi titolari di alberghi e residence.
IL SECOLO XIX DEL 23 AGOSTO 1998
E IL 9 GENNAIO 1999 IL SETTIMANALE ‘LA GRANDE RIVIERA’ , NELLA PAGINA CULTURA E SPETTACOLI, TITOLAVA:
VERSO LA LOANO DEL TERZO MILLENNIO. IL SINDACO CENERE: SFRUTTEREMO AL MEGLIO LE NOSTRE CAPACITA’ TURISTICHE’. I PROGRAMMI
L’articolo recava la firma di Monica Napoletano, allora esordiente nel giornalismo locale, poi passata all’ufficio stampa e promozione del Comune di Andora con ottimi risultati.