Fare chiarezza. Sfogliando l’archivio cartaceo e web si trova una gran mole di materiale sul tema Capo Noli che di volta in volta sale alla ribalta di fronte ad un’emergenza (chiusura) per poi finire nel dimenticatoio.
Ora riprende campo il nuovo tunnel (ma non comprende il Malpasso di Finale Ligure che è pure zona a rischio) senza che ci sia una soluzione chiara per l’attuale tracciato. Chi si prende in carico un ‘percorso’ ciclo-pedonale che resta potenzialmente ‘pericoloso’ e bisognoso di costante manutenzione ? Il Comune (ha le risorse finanziarie?), la Provincia, l’Anas che vuole dismettere l’attuale tracciato e solo un’imposizione politica può costringerla. E fattibile ?
Come non si parla della sorte della vecchia galleria ferroviaria. Può essere in qualche modo utilizzata e ristrutturata? Pare di no per via della presenza della condotta del Depuratore consortile. Perchè tra le ipotesi c’è chi proponeva di ristrutturare la galleria per la viabilità levante -ponente e l’attuale Aurelia da ponente a levante, trovando spazio anche per la ciclovia.
Una realtà tuttavia emerge e si impone. Una soluzione questa volta non può essere più procrastinata, avendo ben presente un altro aspetto di cui finora si è taciuto. E non è affatto secondario. Se si realizza il nuovo tunnel si impone la chiusura di Capo Noli. Per quanto tempo ? Quali alternative? Meno importante è invece avere notizia di cosa sia realmente successo recentemente e di cui i media hanno dato conto. Chi è intervenuto nella circostanza in cui è caduta una pietra sul parabrezza di un’auto. Una pietra piccola passata attraverso le maglie della rete, oppure più grande precipitata ancora più dall’alto dove non c’è protezione ? Presumibilmente la prima ipotesi.
DICHIARAZIONI DEL GEOLOGO ALESSANDRO SCARPATI A LA STAMPA – “Nel 2009 aveva studiato già a fondo la zona, per conto della Provincia. Gli interventi che ciclicamente vengono condotti dall’Anas sulla parete rocciosa servono solo a mitigare il rischio. La messa in sicurezza reale della parete, non è possibile da un punto di vista tecnico ed economico, perchè si tratta di una superficie troppo vasta, sia in altezza che per lunghezza. La roccia a Capo Noli è calcarea e per natura si sgretola ed è instabile, in quanto soggetta a numerose variabili, dalla temperatura alle piogge, Il pericolo resta latente. L’unica soluzione che può funzionare è il progetto del tunnel. La proposta del ‘paramassi’ fatta dall’ing. Paolo Forzano da un punto di vista tecnico è un intervento infattibile, sugli aspetti paesaggistici non entro nel merito”.
L’ing. Forzano, richiesto da Trucioli.it, replica: “Il geologo Scarpati ha espresso in modo molto “diretto” la sua opinione su Capo Noli. Per mettere in sicurezza il transito dei veicoli è necessario realizzare una nuova galleria sotto il Capo Noli. Tranchant! Sulla mia proposta di realizzare parasassi altrettanto “diretto”: “infattibile”! Direi che questo giudizio e’ “irricevibile”! Semplicemente! Le pietre cadono a Capo Noli, sul Garda, in Sardegna, ed in tutti i luoghi dove la strada passa sotto ad una falesia: è normale. L’azione di acqua, vento, sbalzi termici, neve, ghiaccio hanno una azione sgretolante. Pertanto non capisco proprio perchè a Riva sul Garda hanno realizzato un bellissimo e funzionale parasassi che a capo Noli sarebbe “infattibile”!
Controreplica chiarificatrice, richiesta da Trucioli.it, al dr. Alessandro Scarpati: “Le mie affermazioni sono dovute al fatto che la caduta di un blocco di roccia di alcuni metri cubi da un’altezza di 100 metri non può essere contenuta da alcun tipo di barriera paramassi. Pertanto, nel caso di Capo Noli, l’opera proposta dall’ing. Forzano può essere considerata un’opera di mitigazione del rischio, in quanto efficace per blocchi di roccia di volume contenuto, ma non adatta in caso di caduta di blocchi di roccia di grosse dimensioni”.
Qualche titolo d’archivio – Il Secolo XIX del 16 luglio 2011. “Correrà tra capo Noli e il Malpasso. Pista ciclo-pedonale presentato il progetto. La provincia ha formalizzato tracciato e materiali.” C’è pure un intervento del maggio 2017 dell’avv. Marco Genta che dava conto dell’assemblea pubblica sul tema tunnel di Capo Noli. “Dopo aver sentito tutte queste considerazioni negative sul progetto del tunnel, non capisco chi possa essere ancora favorevole. Il mio intervento è provocatorio spostando la discussione sul campo politico…Si tratta solo di non fare il tunnel e di mettere in sicurezza Capo Noli con idonee protezioni ed idonei interventi, con una spesa di molto inferiore a quella del tunnel e preservando il nostro territorio che in quel tratto di Aurelia presenta uno dei paesaggi più belli d’Italia…”
Il sindaco Giuseppe Niccoli in una lettera alla Regione Liguria (agosto 2016), all’arch. Carla Roncallo, alla Direzione dell’Anas ed altri destinatari, spiegava le ragioni della contrarietà alla ‘Variante di tracciato‘ non adeguato alla soluzione di tutti i problemi di Capo Noli … e comunque vogliamo difendere la comunità di Noli (e non solo) dagli impatti devastanti sotto il profilo paesaggistico, ambientale, logistico, economico conseguenti ad un progetto che riteniamo mal progettato, sostanzialmente inutile….”.
CAPO NOLI: UTILI E PUNTUALI RIFLESSIONI
DELL’EX SINDACO CARLO GAMBETTA
Questa volta la pietra è caduta sul parabrezza di una vettura in transito, danneggiandolo. Se fosse caduta sulla testa del ciclista in transito, il malcapitato sarebbe, come minimo all’ospedale. Occasione, per i tre Sindaci di Spotorno, Noli, Finale Ligure, di ritornare sulla richiesta di ottenere un tunnel che bypassi la viabiltà di Capo Noli con Savona News, IVG, Spotorno Times, che riportano le loro dichiarazioni. Il Secolo XIX, di sabato 12 novebre, a firma Alessandro Palmesino, parla di “tragedia sfiorata” con le dichiarazioni del Presidente della Provincia Pierangelo Oliveri e dell’Ass. Regionale Giacomo Giampedrone.
Dichiarazioni fuorvianti quelle del Presidente Oliveri: la verità è che il progetto (costato alla Regione oltre 600.000€) bocciato due volte dalla V.I.A. Regionale (giunta del presidente Claudio Burlando), al terzo tentativo (giunta Toti), è stato approvato a maggioranza con pesanti prescrizioni.
In primis, sottoscrivere da parte del Comune di Noli la imprescindibile acquisizione dell’intero percorso dismesso dall’ANAS una volta terminato il nuovo tunnel. Con l’ANAS che offriva 4.000.000€ al Comune. Pare che questa imprescindibile priorità indispensabile per la V.I.A. al fine di licenziare l’intera operazione non venga tenuta in considerazione dai tre Sindaci.
Sembrerebbe siano tutti e tre d’accordo per “costruire un nuovo tunnel, poi si vedrà…”. Come era successo con il “protocollo d’intesa “ tra il Comune di Noli e la Regione, dove non era chiarito quale ente doveva prendere in carico la sede dismessa.
A mio avviso, un comportamento irresponsabile per la comunità di Noli, con un risultato finale non auspicabile: chiudere il percorso stradale dismesso di Capo Noli come è stato chiuso il vecchio percorso stradale del promontorio del Malpasso dopo la costruzione della galleria.
Altro che ciclopedonale! Il Comune aveva fatto anche ricorso al TAR circa le modalità progettuali al terzo progetto, osservazioni accolte. Numerosa documentazione, a proposito, esiste su Trucioli.it a firma di Giovanni Maina, Alesbein, Paolo Forzano, Carlo Gambetta e della redazione (Luciano Corrado): vedi su Google Trucioli.it tunnel Capo Noli.
Non corrisponde al vero che il Comune di Noli con il Sindaco Niccoli (coadiuvato da uno stretto comitato “tecnico/legale”), supportato dall’opinione pubblica, si sia opposto all’idea tunnel; il Comune si è sempre opposto a quel tipo di progetto ed a tutte le negative conseguenze che sarebbero ricadute sul Comune stesso una volta dismesso il tracciato da parte dell’ANAS.
Occorre precisare, tra l’altro, che quella soluzione proposta non avrebbe risolto il problema della sicurezza del percorso viario del promontorio del “Malpasso” (Comune di Finale), là dove meno di dieci anni fa era caduto un grosso masso, che aveva “rasoiato” la portiera posteriore sinistra di una macchina in transito (un decimo di secondo e 50 cm più avanti sarebbe stata la tragedia).
Ragion per cui qualsiasi progetto di tunnel che parta da Noli, a mio avviso, per essere una proposta seria e credibile, dovrebbe comunque arrivare in territorio di Finale, superando la zona Malpasso.
Le dichiarazioni dell’Ass. Giampedrone ”… in particolare il Comune di Noli si è opposto alla prescrizione della V.I.A. di prendere in gestione il tunnel” (non tunnel ma “sede dismessa” n.d.r.) confermano quanto precedentemente scritto. Ben venga la conclusione del restante 40% dell’investimento di 2,13 milioni di euro da parte ANAS per manutenzionare i lavori di messa in sicurezza di Capo Noli.
Mercoledì 16/11 il giornalista del Secolo XIX Alessandro Palmesino ritorna sull’argomento con una intervista all’Ass. Regionale Giacomo Giampedrone così come all’ex vice presidente della regione, oggi on.Raffaella Paita. Titolo: “Sul tunnel di Noli il Comune deve decidere. Ma questa volta non si può tornare indietro”. Ribadisce le due motivazioni del diniego dei due Sindaci di Noli Niccoli e definitivamente Fossati nel 2020: “Non solo per la strada da gestire dopo la realizzazione del tunnel (condizione essenziale per la V.I.A. n.d.r.) ma anche per l’impatto del cantiere, per la gestione delle terre di risulta, ecc.”.
Un Assessore Regionale, ovvero un responsabile, serio programmatore del futuro assetto del territorio, in particolare per un tracciato viario di eccezzionale interesse ambientale, a mio avviso non può asserire che:“Il problema non può essere la gestione futura del tratto di Aurelia che resterebbe senz’auto. Per quello troveremo soluzioni”.
Prosegue chiedendo il “sì” definitivo del Comune di Noli (come se Noli non avesse già abbastanza esperienza sui “buchi”….); nel contempo ribadisce “…ANAS oggi sta investendo quattro milioni per tenere in sicurezza l’Aurelia in quel tratto, quindi io non posso pensare che la strada non possa definirsi meno sicura quanto fosse cinque anni fa”. Ribadisce che né ANAS né Regione potrebbero prendere in carico il tracciato dismesso, responsabilmente affermando: “ In ogni caso se si vuole ripartire bisogna essere molto chiari.” E’ quello che Niccoli e Fossati hanno sempre chiesto, e non come è successo con Repetto con la sua firma “in libertà” sul “protocollo d’intesa”.
Lutti cittadini-
Helmut (Mario) Loichtl a 83 anni è mancato ai suoi due figli Matteo e Marcos (pescatore in Noli) con le relative famiglie. Mario aveva sposato la nolese Vittorina Garzoglio, vivendo, però, quasi sempre fuori Noli.
Tissone Maria vedova di “Mingo” Vicino, casalinga, è mancata a 93 anni. Marì lasciala la figlia Daniela con il marito Piero Bruzzone, due nipoti, parenti. Personalmente mi piace ricordarla quando da bambina veniva a fare i compiti in casa mia assistita da mia madre.
Mamelo Francesco a 92 anni, abitante nella frazione di Tosse, ha lasciato la moglie Maria ed i due figli Flavio e Silvia. L’amico Francesco, persona solare, è stato un impiegato pubblico presso un ente statale a Savona.
Vincenti Giuseppina vedova di Igino Maglio, è mancata a 85 anni. Tanta gente, amici e parenti, ha partecipato al funerale di Pina, madre affettuosa, contraccambiata, di sei femmine e due maschi. Purtroppo due, Paola e Stefano (ex guardia forestale) assenti perchè mancati prematuramente. Casalinga, è stata anche esercente del chiostro di gelateria sulla passeggiata presso i Bagni Anita.
Carlo Gambetta
ULTIMO ARTICOLO IN ORDINE DI TEMPO DEL SECOLO XIX-SAVONA
Obiettivo principale: la promozione del territorio, iniziative per bambini e la programmazione degli eventi e di manifestazioni culturali.“I primi passi saranno una riunione con la comunità nolese (comprese le frazioni di Voze e Tosse) in cui presenteremo i nostri progetti e con cui vorremmo sviluppare una forte collaborazione, sperando in molti associati volontari. Siamo aperti ad ogni tipo di consiglio, richiesta o idee proposte dalla popolazione” affermano dal Consiglio direttivo. “Fondamentale è la nostra voglia di collaborare anche con tutte le altre associazioni nolesi, anche nel quadro di promozione territoriale del Golfo dell’Isola, nella quale sono presenti le Pro Loco degli altri comuni del comprensorio” concludono.